La Mela Insana cura la rinascita degli orti urbani a Napoli
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Campania - Dal 2019, l’associazione La Mela Insana si dedica con passione alla riqualifica e al mantenimento di orti urbani nel cuore di Napoli, gestendo dei terreni situati in via San Domenico e allo Scudillo. Nome curioso per un’associazione che si occupa, tra le altre cose, anche di promuovere un tipo di agricoltura biologica e naturale. Ma dovete sapere che “mela insana” è l’antico modo con cui popolarmente veniva chiamata la melanzana, ortaggio che se consumato crudo è tossico e che un tempo veniva considerata in grado di portare alla follia, ma che se cucinato diventa delizioso e assume proprietà benefiche per la salute dell’essere umano.
«Abbiamo scelto questo nome per la nostra associazione perché quando abbiamo preso in gestione questi terreni erano in totale stato di abbandono, ma con pazienza e cura siamo riusciti a recuperarli e a restituirli alla comunità», mi ha spiegato l’avvocato Francesco Maria Amodeo, presidente dell’associazione.
L’INIZIO DI TUTTO: LA MELA INSANA VINCE IL BANDO PUBBLICO DI ABC
Era dal 2015 che Francesco Maria Amodeo, insieme a un piccolo gruppo di amici, cercava un luogo non troppo distante da casa, dove ritagliare un piccolo spazio verde. All’epoca giravano notizie sull’imminente inaugurazione di orti urbani nel quartiere del Vomero, ma il progetto non riuscì a partire, fin quando non fu ripreso, quattro anni dopo, da ABC – l’azienda Acqua Bene Comune di Napoli –, proprietaria dei terreni, che infatti sorgono a ridosso dei serbatoi d’acqua della città.
Fu indetto un bando pubblico per l’affido in gestione di quei terreni e La Mela insana riuscì ad aggiudicarsi il lotto di via San Domenico, iniziando immediatamente i lavori di riqualifica. Poco dopo, nel 2022, l’associazione ottenne in gestione anche il terreno dello Scudillo, alle spalle dei Colli Aminei. «Recuperare quegli spazi non è stato semplice, perché entrambi i terreni erano in stato di abbandono da anni. Abbiamo preparato il suolo, costruito un impianto idrico e lavorato per assicurare l’accesso in sicurezza», ha raccontato ancora Francesco Amodeo.
In poco tempo entrambi gli spazi hanno subito una trasformazione incredibile e oggi gli orti crescono rigogliosi, sono stati messi a disposizione dei cittadini di Napoli, affidati in piccoli lotti a famiglie o a gruppi di persona che se ne prendono cura. «Ogni orto ha la sua fontanella e sono presenti aree comuni dove c’è la possibilità di incontrarsi, scambiarsi informazioni sulle coltivazioni, sui metodi adottati o anche semplicemente fare quattro chiacchiere e trascorrere una giornata nel verde insieme ad amici e familiari».
IL BISOGNO DI SPAZI VERDI IN CITTÀ
«Non ci aspettavamo una risposta così grande dalla cittadinanza. L’associazione nasce con cinque soci fondatori, mentre oggi siamo in 400. Inizialmente i nostri obiettivi erano del tutto personali: eravamo un piccolo gruppo del Vomero con il desiderio di avere un piccolo spazio verde vicino casa a disposizione delle nostre famiglie».
Ma in pochissimo tempo la Mela Insana è stata sommersa dalle richieste di terreni che a oggi sono tutti occupati e lunghe liste d’attesa. «L’associazione è cresciuta praticamente da sola, sotto la nostra direzione». L’entusiasmo con cui i cittadini napoletani hanno accolto l’apertura degli orti urbani della mela insana è sicuramente indice di quanto forte si senta l’esigenza, per chi vive in città, di avvicinarsi al verde e alla terra.
RICONNETTERSI ALLA NATURA E CREARE NUOVI LEGAMI
«Mio nonno aveva un terreno che coltivava e così per me lavorare la terra è anche un modo per riconnettermi all’infanzia. Le persone che oggi si prendono cura degli orti sentono il bisogno di staccare dalla quotidianità, mettersi in gioco in un’attività diversa, sicuramente stancante, ma appagante». Avere dei vicini di orto inoltre è un’ottima occasione per creare nuovi legami e la condivisione dello spazio promuove la costruzione di comunità. «La Mela insana è un’associazione di promozione sociale, il fine ultimo è quello di creare un’occasione di scambio tra persone che sono accomunate da una stessa passione. Si parte dall’esperienza comune dell’orto e chiacchiera dopo chiacchiera si diventa amici».
Creare nuovi legami con la terra e con le persone del territorio è quindi il primo obiettivo dell’associazione La Mela Insana. «Sicuramente non miriamo a diventare autosufficienti, perché un piccolo lotto di terra coltivato non può rispondere a tutte le esigenze di una famiglia, ma sicuramente è una grande soddisfazione sedersi a tavola e avere la possibilità di consumare i prodotti del proprio orto e di rendersi conto di quanto i sapori siano diversi rispetto a quelli dell’industria alimentare».
LA PROMOZIONE DEL DIRITTO ALLA SALUTE
Ma non finisce qui. La Mela Insana si propone anche di promuovere culturalmente lo sviluppo del diritto alla salute e per questo si impegna a restituire un ambiente salubre alla città. Gli orti della Mela Insana sono coltivati senza l’utilizzo di prodotti chimici e con un uso accorto delle risorse idriche, provando a recuperare acqua piovana, nel rispetto di una risorsa tanto importante e tanto a rischio.
Sapori diversi e nuovi sono quelli che nascono dalle colture di La Mela Insana, dove si recuperano anche antiche culture locali che non vengono portate avanti dalle industrie per ragioni economiche. «Abbiamo recuperato una varietà di susine tipica dei Camaldoli e abbiamo scoperto che possiamo ottenere una produzione per lunghi mesi alternando cultivar differenti; inoltre portiamo avanti coltivazioni di diversi tipi di pomodoro che ormai sono scomparse dal commercio, sostituite con varietà ibride più resistenti».
L’impegno dell’associazione La Mela Insana, portato avanti con passione e dedizione, dimostra come la connessione con la natura e la condivisione di esperienze possono creare legami significativi, insegnando a prenderci cura gli uni degli altri, oltre che della nostra Terra. La Mela Insana è l’esempio di come piccole azioni di ciascuno di noi possano avere un impatto enorme sulla comunità e sull’ambiente.
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