16 Mag 2024

I gelsi e la talpa, l’azienda agricola che vende “siciliano” e promuove il consumo critico

Scritto da: Maria Enza Giannetto

La storia aziendale della società che oggi produce in biologico e commercializza i prodotti di tanti soci al Nord affonda le radici in quella di un immigrato in Lombardia che nel 1980 lasciò la fabbrica per tornare a coltivare in Sicilia e rifornire il Nord delle primizie isolane. Da quasi vent'anni il timone del progetto è passato nelle mani di Tommaso e Sara, che con una logistica certosina portano avanti questa esperienza pionieristica e promuovono i prodotti siciliani.

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Trapani - «Raduniamo una serie di piccoli produttori agricoli della Sicilia occidentale e commercializziamo i loro prodotti solamente ai gruppi di acquisto solidale». Sono queste, ma solo in estrema sintesi, l’attività e la filosofia della Società Agricola I Gelsi e La Talpa s.n.c. che, fondata nel 2006, oggi è retta da due soci, Tommaso e Sara Tamagnini.

Giusto in sintesi, appunto, perché di fatto questa azienda che ha sede ad Alcamo, in provincia di Trapani, con la sua attività promuove la salvaguardia e lo sviluppo della Sicilia partendo dall’agricoltura e dal turismo. E lo fa occupandosi di commercializzazione di prodotti tipici da coltivazione biologica e tradizionale a gruppi di famiglie e a GAS, nonché con un piccolo progetto di ospitalità in azienda.

Un modello aziendale, quello che oggi portano avanti Tommaso e Sara con I gelsi e la talpa, che è legato a doppia mandata a un’esperienza più antica della cooperativa giovanile La T.A.L.P.A. – acronimo di Terreni Allevamento Lavoro Politica Alternativa – avviata nel 1980 dal padre Claudio, un immigrato al contrario che, dopo aver fatto l’operaio in Brianza, nel 1979 lasciò la fabbrica per trasferirsi con la famiglia nella campagna trapanese proprio per impiantare un’azienda agricola biologica.

i GELSI E LA TALPA
Il baglio dell’azienda I gelsi e la talpa visto dall’alto
I GELSI E LA TALPA, UN MODELLO AZIENDALE NATO NEL 1980

E un modello aziendale che nasce anche da una promessa – «tornerò presto a portarvi arance dalla Sicilia» – fatta da Claudio ai suoi compagni di lavoro alla catena di montaggio dell’Autobianchi. «L’azienda in sé, con l’idea della consegna dei prodotti siciliani, nasce proprio da questa volontà di mio padre che, nell’80, si associò ad altri produttori per recapitare in alcune città arance, vini, olio e formaggi stagionati. Le consegne erano sporadiche ma negli anni l’aumento del numero di famiglie che si rifornivano di determinati prodotti portò a un’organizzazione più cadenzata», spiega Sara, entrata nel nuovo assetto aziendale nel 2010 e oggi a capo di tutta la complessa il settore amministrativo.

L’esperienza de La Talpa è andata avanti per tanti anni, coinvolgendo sempre più soci produttori che conferivano il proprio prodotto per una commercializzazione comune e diede anche una bella scossa al miglioramento della qualità dei prodotti, partecipando alle prime certificazioni biologiche del Meridione fra il 1985 e il 1986). Purtroppo però la “coscienza del cibo” e l’importanza di come si coltiva e di cosa si mangia per migliorare la propria qualità di vita e preservare l’ambiente erano ancora questioni troppo di nicchia per permettere la sopravvivenza delle prime esperienze su scala più ampia.

Il modello presuppone un rapporto di fiducia e collaborazione tra noi e gli acquirenti.

Dopo lo scioglimento della cooperativa la vita aziendale è ripartita nel 2016 con la Società Agricola I Gelsi e la Talpa s.n.c. dapprima con Tommaso e altri due soci e poi con l’arrivo di Sara. Ed è ripartita dagli elementi essenziali per la creazione del proprio lavoro: la rete di produttori, la rete di consumatori e di famiglie, le esperienze di coltivazione biologica, la passione per la Sicilia e la conoscenza del territorio.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA COMMERCIALIZZAZIONE

«Anche oggi – spiega Sara – la commercializzazione di prodotti siciliani tipici da agricoltura biologica e tradizionale coltivati in proprio e da soci d’opera riveste il ruolo di attività principale della nostra società, assumendo una dimensione organizzativa e quantitativa molto diversa dal passato. Di anno in anno il numero di GAS forniti aumenta insieme alla quantità e varietà di merce, permettendo ai produttori di vendere il proprio prodotto al giusto valore e di investire in continue migliorie qualitative».

Oggi infatti l’attività della commercializzazione arriva a rifornire circa 600 “clienti” tra famiglie e gruppi organizzati. «L’aumento delle famiglie che si uniscono a GAS o che si rivolgono direttamente alla nostra società per gli acquisti mensili di determinati prodotti sottintende un percorso di sensibilizzazione al consumo critico che suppone il miglioramento medio delle abitudini alimentari di un gruppo crescente di cittadini».  

I GELSI E LA TALPA

«Seguendo la stagionalità ci occupiamo della consegna periodica di tanti prodotti a una rete di gruppi di famiglie e gruppi di acquisto solidale sparsi per il Nord d’Italia. Copriamo dalla Lombardia a una parte della Toscana, parte del Piemonte, piccole zone del Trentino, Veneto, un’area su Bologna e su Roma e a volte anche il Friuli», precisa Sara.

«Il modello presuppone un rapporto di fiducia e collaborazione tra noi e gli acquirenti, che sanno di acquistare un prodotto sano e di ottima qualità ma che, senza uso di pesticidi, è anche soggetto a deterioramento e agli “attacchi” metereologici. Inoltre chi compra deve sapersi organizzare sia economicamente sia fisicamente per il ritiro alla consegna». Tutto questo però permette di portare prodotti di qualità alta con dei costi contenuti evitando gli intermediari.

E anche nell’ottica di far “toccare con mano” la qualità dei prodotti e della terra da cui provengono, da qualche anno I gelsi e la talpa ha anche avviato una piccola attività di ospitalità. «Offriamo otto posti letto in una casa rurale. Si vive in famiglia, si fa colazione con marmellate fatte in casa e frutta di stagione, si cena con prodotti biologici, in una tavolata unica. L’agriturismo offre un’ospitalità semplice e funzionale», conclude Sara.

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