16 Mag 2024

Casa nome collettivo: parlare di Palestina, riflettere sulla guerra per chiedere la pace

Scritto da: Redazione

Immagini forti e «devastanti» e ospiti d'eccezione riempiranno le sale di Casa nome collettivo, iniziativa che racconterà la tragedia di Gaza e, partendo da essa, proporrà doverose riflessioni sulla guerra, sulla politica internazionale, sulla nonviolenza e su nuove prospettive di realtà. Ne abbiamo parlato con due delle organizzatrici: Clara Carini e Alessia Canzian, che hanno condotto l'incontro di presentazione dell'evento, tenutosi nel pomeriggio di ieri.

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Piacenza, Emilia-Romagna - Dal 26 maggio al 2 giugno a Piacenza, nella splendida cornice di palazzo Ghizzoni – Nasalli, si svolgerà un’iniziativa culturale, di divulgazione e sensibilizzazione riguardo la questione israelo-palestineseCasa Nome Collettivo, fare luce su Gaza, di fatto è una mostra fotografica e rassegna culturale, il progetto nasce dalla call Shed light on Gaza del collettivo di fotoreporter Activestills, il collettivo ha messo a disposizione una raccolta di foto scattate dal fotoreporter Mohammed Zaanoun nella Striscia di Gaza. La call invitava individui, gruppi e collettivi ad esporre le foto al fine di aumentare la consapevolezza su ciò che sta accadendo a Gaza. 

COM’È NATA L’IDEA

La call del collettivo è stata accolta in un primo momento da Clara Carini, organizzatrice e coordinatrice dell’evento, alla quale si è aggiunta, dopo un incontro fortuito tra le due, Alessia Canzian per la pianificazione e coordinamento della comunicazione. Così, insieme, Clara e Alessia hanno saputo dar vita a una rassegna che prevede la partecipazione di moltissimi ospiti di eccezione nel campo dell’informazione e della comunicazione. Così come altissimo è stato il coinvolgimento delle realtà locali che immediatamente hanno offerto il loro contributo all’evento.

casa nome collettivo8
Un momento della presentazione di Casa nome collettivo

«Casa nome collettivo nasce da una sensibilità personale e diverse ricerche», ci racconta Clara. «Leggendo spesso la testata online +972 ho conosciuto Activestills. Da una chiacchiera con un amico sono arrivata a stampare le fotografie e l’effetto che ha fatto tenerle tra le mani è stato devastante. Ho poi conosciuto Alessia ad un corso di formazione e si è subito resa disponibile a dare una mano per qualcosa che, all’epoca, ancora non aveva forma. Così ho cominciato ad allargare il cerchio partendo dagli ambienti e le persone più vicine e bussando alle porte di soggetti e sensibilità differenti. Ed è diventata un’azione collettiva, appunto».

«È stata chiarissima la mia intenzione di partecipare a questo progetto nel momento in cui ho incontrato Clara», aggiunge Alessia. «Reputo che sia necessario in questo momento storico affrontare il tema del conflitto israelo-palestinese, un argomento sicuramente scomodo, che da sempre polarizza l’opinione pubblica in due blocchi. In questo contesto crediamo fermamente che sia necessario porre le basi per costruire un dialogo. Un dialogo che sappia mostrare un fatto attraverso il susseguirsi degli eventi, evidenziandone i complessi meccanismi e i labili equilibri».

Casa nome collettivo
Foto di Activestills

Focalizzare un obbiettivo e mobilitarsi per raggiungerlo: in questo modo Clara e Alessia, insieme a tutte le altre realtà e i singoli soggetti che hanno scelto di contribuire, hanno dimostrato che una partecipazione possibile può trovare nel “fare” la strada più semplice per realizzarsi. La mostra fotografica dunque sarà inaugurata domenica 26 maggio alle ore 17.00 con il collegamento in diretta di Mohammed Zaanoun da Gaza. La mostra rimarrà accessibile fino a domenica 2 giugno.

IL PROGRAMMA
  • Martedì 28 con una esibizione musicale accompagnata da una performance di danza; nell’ottica di voler inviare un messaggio simbolico di unione e vicinanza attraverso due dei più forti linguaggi universali: la musica e la danza.
  • Giovedì 30 con l’intervento “Una striscia fra mezzelune e stelle” si affronterà l’analisi storica e geopolitica della questione israelo-palestinese nell’ottica che conoscenza e consapevolezza siano strumenti fondamentali per poter interpretare la realtà.
  • Venerdì 31 con l’intervento “Le braci, le micce e le macerie” si concentrerà sull’attualità, le ragioni dell’attacco del 07 ottobre, la guerra in corso, approfondendo la conoscenza di Hamas e il ruolo della comunità internazionale, provando ad immaginare un futuro ipotetico. 
  • Sabato 1 saranno coinvolti anche i ragazzi della consulta studentesca che nel pomeriggio di sabato durante l’incontro “Ottica Narrativa” dialogheranno con Livio Senigalliesi, scrittore e fotoreporter. 
Casa nome collettivo

«Abbiamo ritenuto sostanziale coinvolgere anche i ragazzi», sottolinea Clara. «Se ne parla spesso in terza persona, sono abituati ad essere chiamati studenti per anni e poi improvvisamente adulti, con la pretesa di trovarli pronti. Sono materia viva della nostra comunità, non immuni al mondo che vedono, di cui dovranno gestire l’eredità lasciando a loro modo il segno. Dobbiamo tenerne conto. Perciò vogliamo metterci alla pari dando loro spazio, unendo le competenze per creare insieme una prova di realtà».

«È stato fondamentale per noi intercettare anche i ragazzi del nostro territorio – aggiunge Alessia –, oltre ai ragazzi e alle ragazze della Consulta studentesca, hanno collaborato con noi gli studenti dell’istituto professionale ENDOFAP Don Orione, con i quali nello specifico abbiamo voluto fare un compito di realtà. Abbiamo dato loro degli strumenti, delle informazioni, dei volti, che loro hanno dovuto modellare, maneggiare, trasformare».

In particolare è stato chiesto loro di realizzare dei ritratti degli ospiti, che verranno utilizzati sia nella comunicazione sui canali social, sia poi donati agli stessi ospiti come ricordo della loro partecipazione all’evento. «Inoltre, è stato chiesto loro anche di realizzare delle infografiche; quindi dando loro la possibilità di costruire qualcosa attraverso l’informazione, anche questo materiale sarà pubblicato sui nostri profili social”.

Casa nome collettivo
Foto di Activestills

L’ultimo incontro della rassegna sarà nella serata di sabato Primo giugno con l’incontro “Promemoria” che, partendo dall’importanza delle parole e della necessità di ascoltare, si concluderà con una riflessione intima sul dolore della guerra e la meraviglia che resiste. «Sul piano umano, che è centrale – specifica Clara – si vuole riaffermare quanto sostanzialmente sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dell’Infanzia, nonché dalla nostra Costituzione: ripudio della guerra, dignità e pace come diritto per ciascun essere umano. La Palestina quindi come caso in sé, ma anche come paradigma”.

Un evento che sta avendo un fortissimo riscontro e che ha ottenuto la partecipazione di moltissimi ospiti d’eccezione, come mostra la locandina allegata. La qualità dell’iniziativa è testimoniata anche dall’ottenimento dell’accreditamento da parte della Federazione Nazionale Stampa Italiana e dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti.

Sono arrivata a stampare le fotografie e l’effetto che ha fatto tenerle tra le mani è stato devastante

Casa nome collettivo nasce quindi come esercizio comune del dubbio. Un luogo virtuale, ma anche fisico, che vuole essere Casa, la casa per una collettività che si interroga su cosa sia il Mondo. Un Mondo che soffre, un Mondo malato, un Mondo dilaniato da innumerevoli atrocità.

Un Mondo però che è anche la casa di una collettività che vuole porsi delle domande e che vuole ottenere delle risposte; un Mondo che è Casa di una comunità che decide di collaborare, mettendo a disposizione gli strumenti che ha a disposizione, ognuno con le proprie sensibilità, possibilità e capacità; un Mondo che non si rassegna, ma che vuole cercare la verità e che ritrova nel “fare” l’azione più concreta per costruire un futuro migliore.

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