21 Mag 2024

Il Belgio inserisce la tutela del benessere animale in Costituzione. E l’Italia?

Scritto da: Valentina D'Amora

Cresce la sensibilità nei confronti degli animali e aumentano i loro diritti civili. In Belgio lo status degli animali ora diventa per legge quello di “esseri senzienti” e lo Stato ne assicura la salvaguardia. Un passo da cui prendere spunto anche in Italia o siamo più a buon punto di quanto pensiamo?

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Dal Belgio arriva un nuovo segnale di cambiamento sul tema animali non umani, in particolare sul benessere animale. Ora l’articolo 7 bis della Costituzione belga infatti recita: “Nell’esercizio delle rispettive competenze, lo Stato federale, le Comunità e le Regioni assicurano la protezione e il benessere degli animali in quanto esseri senzienti”. Un passo avanti in favore degli animali, il cui benessere diventa così un diritto costituzionale. E in Italia come siamo messi? Ne ho parlato con José De Giorgio, docente di animality studies presso vari atenei in Italia e nei Paesi Bassi ed esperta di dinamiche del cambiamento sociale.

Josè, si sta parlando molto del Belgio in questo momento e della sua scelta di garantire la tutela del benessere animale includendola nella propria Costituzione. Una notevole evoluzione sul piano dei diritti, non trovi?

Spesso in Italia si ha la sensazione di essere perennemente indietro su tutto, ma non sempre è così. Pensieri come “Gli altri Paesi stanno andando avanti, noi invece?!” risuonano costantemente nella nostra testa e la recente notizia della modifica dell’articolo della Costituzione in Belgio ne è l’ennesimo esempio.

benessere animale
Josè De Giorgio
Mi stai dicendo quindi che non siamo davvero così in affanno su questi temi?

Questa modifica di legge in Belgio è sicuramente il segnale concreto di una cultura politica in evoluzione, perché significa che sempre più persone si stanno interessando al tema animale. La presa di posizione che ha portato a questa novità infatti ha riguardato circa due terzi del Parlamento e anche questo ci dice qualcosa.

La formulazione poi è interessante, perché sottolinea che lo Stato, nell’esercitare le proprie facoltà, si occuperà della tutela degli animali “in quanto esseri senzienti”. Sono solo sei i Paesi in Europa che si stanno muovendo in questa direzione e tra questi – oltre a Germania, Slovenia, Lussemburgo e Austria – c’è anche Italia, che nel 2022 ha inserito in Costituzione una legge dedicata proprio alla salvaguardia della natura e degli animali, senza però l’aggiunta dell’espressione “esseri senzienti”.

La scelta del Belgio crea un presupposto sicuramente più pro-attivo e, portata all’estremo, potrebbe mettere fuorilegge anche gli allevamenti

Nell’articolo 9 si legge: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

In Italia il presupposto costituzionale già c’è, ma è un po’ più limitato?

La scelta del Belgio crea un presupposto sicuramente più pro-attivo, perché istituzionalmente parlando non dà più scampo a tutta una serie di situazioni – non solo a casi di maltrattamento o abuso – e, portata all’estremo, potrebbe mettere fuorilegge anche gli allevamenti. In questi giorni in Belgio e in Olanda infatti tanti allevatori hanno espresso preoccupazione, se ne sta già parlando molto. La percezione collettiva è che questo cambiamento porterà molti a vedere il benessere animale da una nuova prospettiva.

Quindi, da questo punto di vista, l’avvenimento è senza dubbio interessante. Bisogna però riflettere sulla traduzione dall’olandese-fiammingo dell’espressione “esseri senzienti”, che letteralmente è: “esseri viventi che provano sensazioni, sia positive che negative”. Questo non si lega automaticamente alla dignità e alla soggettività dell’animale, alla sua necessità di essere proprietario delle proprie esperienze, alla sua animalità.

C’è poi da considerare che in Belgio e nei Paesi Bassi si verificano spesso incendi nei capannoni, si legge di stalle in cui gli animali muoiono rinchiusi, inghiottiti dalle fiamme, senza la possibilità di fuggire. Questi incidenti si inseriscono in una riflessione più ampia sul benessere animale, che induce in prima battuta a lavorare su protocolli più rigorosi, che porteranno poi verosimilmente a un percorso verso l’annullamento di tutti gli allevamenti.

benessere animale
Foto tratta da Pixabay
La credi una strada possibile?

Il lavoro è enorme, basti pensare che in Olanda, per esempio, gli animali sono ancora definiti “cose”, ecco perché questa notizia è stata uno shock. Ora però c’è la consapevolezza che sta davvero cambiando qualcosa. Gli anni scorsi abbiamo lavorato molto sul far sospendere il mercato dei cavalli olandese, il Zuidlaardermarkt, dove ogni anno centinaia di equini e pony, provenienti dai Paesi Bassi e dall’estero, vengono messi in vendita.

È il più grande d’Europa, viene considerato un evento folkloristico tradizionale, ma è veramente indecoroso per i cavalli. È una fiera che dimostra la banalità culturale che sta dietro a qualcosa che non solo è eticamente inaccettabile ma è anche diseducativo. Quindi ecco, anche queste cose fanno capire che c’è sicuramente un percorso ancora molto lungo da fare per poter dare più contenuto all’”essere senziente” inserito nell’articolo della Costituzione.

Che cosa occorre secondo te?

Anche se il passo compiuto dal Belgio ha creato un orizzonte legislativo che può far pensare a un cambiamento concreto, serve ora più che mai una nuova contro-conoscenza. Tutti noi dobbiamo andare verso una comprensione diversa, per tornare a qualcosa che in realtà ci appartiene da sempre, ma ci è stato, come dire, amputato. In Italia però una nuova consapevolezza culturale sta maturando da tempo, quindi sono ottimista.

Per saperne di più sul tema consulta la nostra guida al benessere animale.

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