20 Mag 2024

La vita ai piedi dell’anemometro: storie di resistenza in difesa del territorio

Scritto da: Domenico Melis
Video realizzato da: Nuragic.com

Domenico Melis di Nuragic.com ci racconta attraverso parole, immagini e video-testimonianze due lotte portate avanti in Gallura e nel cagliaritano. La prima vede protagonista Dimora & Domus, presidio permanente in difesa di un territorio dove un anemometro ha tra le finalità quella di individuare le aree di realizzazione di parchi eolici. La seconda, a Selargius, è stata teatro di una protesta nonviolenta dove un agricoltore – tra i proprietari minacciati dagli espropri per il Tyrrhenian Link – sedendosi sopra una trivella ha bloccato l'inizio dei lavori in uno dei terreni vicini a Sa Barracca.

Salva nei preferiti

Immaginate di passare la prima notte nella vostra nuova casa in campagna e di vedere delle lucine rosse nel cielo fuori dalla finestra. Ѐ così che Laura Basile si è accorta di trovarsi a due passi dall’anemometro. L’anemometro è lo strumento che viene utilizzato per misurare il vento, per poi decidere dove posizionare gli aerogeneratori. L’intera area dove abita Laura è quindi a rischio per la costruzione di impianti sia eolici che fotovoltaici: da tempo girano le voci di proposte di acquisto molto vantaggiose che vengono fatte ai proprietari dei terreni tutt’intorno.

Quella contro la cosiddetta speculazione energetica è una lotta che da tempo anima comitati, associazioni, sardi e sarde impegnati in una messa in discussione delle attuali risposte alla transizione energetica, che metta il focus sull’autodeterminazione dei territori e delle comunità, ancor più di quelli che vivono in sinergia con l’ambiente circostante. La scarsa antropizzazione non può essere una giustificazione per plasmare l’intera Isola in una colonia energetica.

HEADER INMR 18
L’anemometro
CASA, LUOGO DI VITA E PRESIDIO PERMANENTE

Ci troviamo in Gallura, in località Vacileddi Priatu. In questo luogo a rischio, nasce il nuovo presidio permanente per la difesa del territorio Dimora & Domus, un luogo d’amore e condivisione, di connessione con la natura e tutti i suoi abitanti, dove i ripari sotto roccia ci ricordano come l’ecosistema abbia sempre cercato di proteggere gli esseri viventi. Proteggiamo la natura piantando qualcosa, stando insieme, ascoltando i suoni della vita intorno a noi o intonando per lei un canto, proteggere la natura è una cosa molto semplice, richiede solo un po’ d’amore.

ANEMOMETRO E TRIVELLE: MENTRE UNA CAMPAGNA NASCE UN’ALTRA MUORE

Dall’altra parte dell’isola invece, a Selargius l’agro è ormai una giungla di ruspe, trivelle e cumuli di quello che un tempo erano gli strumenti per la vita nelle campagne. In uno dei territori minacciati dagli espropri per la realizzazione del mega impianto del Tyrrhenian Link è nata qualche mese fa Sa Barracca, anche questo un presidio permanente volto a difendere il territorio e allo stesso tempo creare consapevolezza.

I fatti di Selargius sono la testimonianza diretta che non esistono aree idonee in Sardegna dove poter realizzare i mega impianti di produzione elettrica

A Sa Barracca ci si incontra, si discute, si beve, si mangia, si legge, si ragiona sul futuro della Sardegna e soprattutto, si sta; il fine di questo luogo e delle attività che lo animano è rivendicare la vita in un territorio che non è terra di nessuno. Al contrario, è luogo di una collettività che esiste e che attraversa quelle campagne da generazioni.

Di fronte alla stazione elettrica di Terna, uno a uno tutti su i terreni è stata fatta tabula rasa, distruggendo vigne e uliveti, alberi che poi sono stati espiantati e ripiantati in quello che è a tutti gli effetti un “cimitero degli ulivi”. Tutto questo per fare spazio alla nuova mega centrale di Terna, snodo cruciale per l’infrastruttura del Tyrrhenian Link, cavo sottomarino che servirà a esportare energia prodotta in Sardegna verso il resto del mondo.

La protesta di Matteo Pedditzi e del Comitato No Tyrrhenian Link
«IL VOSTRO LAVORO Ѐ PORTARMI VIA IL MIO»

Proprio a Selargius in questi giorni cominciano gli espropri, i proprietari sono stati convocati d’urgenza davanti ai loro terreni per firmare le carte insieme a Terna, protetti da decine di agenti delle forze dell’ordine; è nata subito una protesta spontanea dei cittadini, che si è poi spostata verso la trivella in azione poco distante, dove un manifestante ha rischiato la propria vita per fermare i lavori e costringere poi l’impresa a caricare la trivella sul camion e ad andare via.

I fatti di Selargius sono la testimonianza diretta che non esistono aree idonee in Sardegna, anche se si trovassero dei luoghi lontani dalle campagne, dove poter realizzare i mega impianti di produzione elettrica; ci sarà sempre la necessità di creare nuove stazioni elettriche e infrastrutture che devasteranno il resto del territorio. Concludo con la frase detta da sopra la trivella da Matteo Pedditzi, il manifestante che ha fermato il cantiere, a chi gli diceva che stava solo facendo il proprio lavoro. «Se il vostro lavoro è portarmi via il lavoro, ma che tipo di lavoro è il vostro?».

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
A.N.E.A.: l’importanza dell’ambiente che incide sulla vita di tutti
A.N.E.A.: l’importanza dell’ambiente che incide sulla vita di tutti

N’Sea Yet: educazione ambientale e progetti di economia circolare a Napoli
N’Sea Yet: educazione ambientale e progetti di economia circolare a Napoli

Acqua: quanta ne sprechiamo in casa senza accorgercene?
Acqua: quanta ne sprechiamo in casa senza accorgercene?

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Dopo i droni, le radiazioni: che succede negli Usa? – #1034

|

Il Comitato per la liberazione di Assange: “Julian è libero, ma l’informazione no”

|

A Campobello di Licata c’è un forno di comunità in cui lavora tutto il paese

|

Buon Natale globale, tra riti solstiziali e consumismo moderno

|

L’archeologia lo mostra: la cura è stata centrale nella storia della civiltà

|

I rifiuti elettronici sono un grosso problema. La soluzione? Riparare invece che ricomprare

|

Perché dire basta ai botti di Capodanno: petizioni e proposte sostenibili

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

string(8) "sardegna"