10 Apr 2024

In Val Pennavaire la comunità locale cresce a partire da un’aiuola… magica!

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Gli abitanti e i commercianti della Val Pennavaire, al confine tra Piemonte e Liguria, si mettono in rete per progettare insieme e cooperare. Da questa rete emergono nuovi progetti collettivi, tra cui un'aiuola di presentazione ufficiale del gruppo, la cui facilità di realizzazione ha lasciato a tutti e tutte un retrogusto di magia e di nuove e inaspettate possibilità.

Salva nei preferiti

Savona - I miracoli esistono? E se il divino non c’entra nulla, cosa rende alcuni eventi così “speciali”? Cosa permette all’impossibile – o apparente impossibile – di trasformarsi in qualcosa non solo di possibile, ma anche di facilmente realizzabile? Queste domande mi sono sorte spontanee a seguito di una combinazione di eventi apparentemente inspiegabili, accaduti le settimane scorse intorno a un’aiuola. E così ho deciso di raccontarle: un po’ per mettere nero su bianco quanto avvenuto ed evitare che finisse nel dimenticatoio, un po’ per condividerne la bellezza e la magia e sperare che possa essere di ispirazione ad altri.

GLI ANTEFATTI

Correva una primavera come tante, piena di giornate assolate che si intervallavano con forti piogge. L’aria di risveglio era ovunque e nuovi progetti e idee erano pronte a germogliare e fiorire. In una valle dell’entroterra al confine tra Piemonte e Liguria da circa un anno si incontrava periodicamente un gruppo di singoli cittadini e attività commerciali. L’intento? Confrontarsi e progettare insieme attività collettive di sviluppo sostenibile ed etico del proprio territorio.

La rete di un gruppo di valle e l'aiuola magica

Queste persone, convinte che il dialogo, la cooperazione fossero valori e strumenti da valorizzare, avevano aderito al progetto Val Pennavaire in rete, per progettare dal basso azioni concrete legate a temi di interesse collettivo e provare a unire un territorio che fino a quel punto si era mostrato come separato: due diverse regioni, due province, riabitanti e nativi, anziani e giovani.

Questo puzzle di anime necessitava di essere composto per delineare un’identità comune, un filo conduttore che unisse invece che separare e che facesse emergere le caratteristiche in comune, piuttosto che le diversità. Da questo percorso sono poi nate nuove collaborazioni, amicizie, relazioni e confronti rimasti fino a quel punto in attesa di essere vissuti.

Quando al centro di un gruppo ci sono cooperazione e voglia di condividere, accade l’inaspettato

OLTRE IL DIALOGO C’È DI PIÙ

Ma sappiamo tutti e tutte noi che spesso il dialogo non è sufficiente e sono necessari strumenti concreti per rendere visibile ed evidente ciò che l’intento ha già elaborato e creato. Era uno degli ultimi incontri a calendario, era sera e l’entusiasmo per ciò che era avvenuto fino a quel momento e ciò che si immaginava per il futuro era molto alto. Cristina, abitante e commerciante della valle, propone di promuovere il neonato sito di promozione della valle, progettato e realizzato grazie al contributo di ogni partecipante del gruppo, attraverso una delle manifestazioni della cittadina di fondo valle più conosciuta e grande della zona, ovvero Albenga.

La manifestazione proposta si chiama Fior d’Albenga e ogni anno espone aiuole con un tema comune – in questo caso la magia – e diverse associazioni, imprese nel settore floricolo sono chiamate a creare installazioni con fiori, piante, ma anche materiali di diverso genere e tipologia, per rappresentare e abbellire una singola area della città. Le aiuole in gara, e non solo, creano così una cornice per un un programma culturale e artistico lungo un mese, con diverse conferenze, presentazioni ed eventi in giro per la città.

La rete di un gruppo di valle e l'aiuola magica

Alla proposta della cara Cristina, come potrete immaginare, la risata dei partecipanti si era fatta sentire: chi proclamava l’impossibilità di partecipare per questioni di tempistiche – l’iscrizione è richiesta diversi mesi prima, e mancavano solo due settimane –, chi per questione economiche – il costo totale di realizzazione è molto alto –, chi per mancanza di tempo e disponibilità da parte dei partecipanti del gruppo, chi per inesperienza – nessuno dei partecipanti alla rete è un progettista e allestitore di aiuole floreali cittadine.

E qui la discussione finiva, passando a proposte successive, senza sapere che a distanza di poche ore sarebbe stata ripresa per nuovi elementi inaspettati. La mattina successiva infatti, nella chat collettiva un messaggio scatenava l’incredulità: “Gli organizzatori della manifestazione Fior d’Albenga hanno un’aiuola non assegnata, fuori gara, che ci danno gratuitamente come supporto al progetto della rete di valle”.

Tutti i dubbi emersi il giorno prima erano ancora lì pronti a bussare, ma questa volta la fiducia in qualcosa di inatteso stava richiamando l’attenzione e cambiando la percezione delle persone. In pochi minuti, compresi quali fossero gli impegni previsti, il gruppo si è suddiviso tra chi avrebbe costruito la base dell’aiuola con i materiali messi a disposizione dall’organizzazione – sabbia, mattoni, terriccio ed erba –, chi avrebbe progettato e realizzato i pannelli, chi le grafiche e chi cercava aziende floricole a cui chiedere un supporto.

La rete di un gruppo di valle e l'aiuola magica
LA COOPERAZIONE DI CONOSCIUTI E NON

In pochi giorni professionisti con diverse competenze, saputo del progetto e dell’opportunità, si erano fatte avanti: diverse aziende floricole mettevano a disposizione piante e fiori – in tutto circa 200 –, una progettista floricola metteva un’intera mezza giornata a disposizione per progettarne la realizzazione con i fiori disponibili, un falegname e due meravigliose artiste creano i tre pannelli grafici previsti.

In pochi giorni è stato enorme il supporto pratico ricevuto, tanto da rendere evidente anche agli spettatori più distratti la magia del perfetto e inaspettato incastro di supporti ricevuti. Ad ogni difficoltà emersa, una soluzione non prevista bussava per poter essere presa in considerazione e venir riconosciuta come la migliore. Come tutto è stato possibile? L’unica risposta possibile fino ad ora validata dal gruppo della rete della Val Pennavaire è che quando qualcosa nasce con un grande desiderio, in un clima di cooperazione e non competizione e gioia di fare, l’unica risposta possibile è realizzare l’impossibile. Parola di una rete di cittadini neonata e molto grata.

Qui il sito di Val Pennavaire in Rete.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Abitare collaborativo: cosa significa e perché è importante
Abitare collaborativo: cosa significa e perché è importante

Arghillà rinasce: la rigenerazione urbana dal basso di “uno dei luoghi più problematici d’Italia”
Arghillà rinasce: la rigenerazione urbana dal basso di “uno dei luoghi più problematici d’Italia”

Il centro FuoriLuogo: una casa della cultura per sperimentare e incontrarsi
Il centro FuoriLuogo: una casa della cultura per sperimentare e incontrarsi

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Bombardamenti russi, missili Usa, la telefonata di Scholz: Ucraina fra escalation e disgelo – #1021

|

Speculazione energetica, bocciato il progetto di mega-centrale: vincono ambiente e archeologia

|

Samuele di Naturalmente Scola: “Vi racconto com’è davvero essere un giovane agricoltore oggi”

|

La Slovenia, la NATO e il movimento pacifista: facciamo il punto con Aurelio Juri

|

Barbara e Beatrice, le sorelle che hanno trasformato l’hotel Luxor Veg in un albergo vegano

|

Paolo Signorelli: le piante raccontano la storia dell’umanità

|

Felici da Matti: saponi ricavati da olio esausto per dare lavoro e creare un’economia etica – Calabria sarai Tu #4

|

L’agricoltura può contrastare lo spopolamento delle aree interne?

string(7) "liguria"