Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda
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Roma, Lazio - Monica, docente di una scuola primaria del napoletano, vuole “insegnare ai bambini e alle bambine i fondamenti dell’Ecologia Profonda e progettare la relazione con il mondo naturale nella direzione di un “abitare con saggezza la terra”. Laura invece ha lezioni ecologiche incentrate sul concetto di antropocene allo scopo di “favorire il senso di responsabilità nei confronti dei cambiamenti climatici e rendersi conto dell’importanza di ogni singolo gesto e di come le abitudini possano cambiare, quando si divenga consapevoli del proprio impatto sull’ecosistema”.
Sono questi solo un paio dei esempi di percorsi didattici promossi da Alfabeti Ecologici, un progetto messo in campo da una rete di sigle che si occupano di decrescita e ambiente, col supporto di personalità ed esperti quali Gianfranco Bologna e Luca Mercalli. Il primo ciclo delle lezioni ecologiche si è svolto in modo coordinato e simultaneo nella settimana dal 18 al 23 marzo e ha visto la partecipazione di 37 docenti di istituti di ogni ordine e grado sparsi su tutto il territorio italiano e ha coinvolto quasi 1000 studentesse e studenti.
Il secondo ciclo di Lezioni Ecologiche – secondo ciclo di Lezioni Ecologiche – per un nuovo paradigma culturale – si terrà nella settimana dal 15 al 22 aprile, volendo comprendere il Global Strike del 19 e la Giornata della Terra del 22. Gli insegnanti che hanno aderito a questi cicli di “lezioni” si sono impegnati a documentare e a mettere a disposizione metodi e contenuti culturali in modo da poter confrontare le pratiche e dimostrare così, nei fatti, che affrontare diversamente gli insegnamenti disciplinari canonici è possibile.
C’È DAVVERO BISOGNO DI UNA “ALFABETIZZAZIONE ECOLOGICA”
Da qualche anno studenti e studentesse in tutto il mondo, nelle scuole di ogni ordine e grado, si stanno battendo per chiedere che i programmi di insegnamento contemplino lo studio delle crisi ecologiche e soprattutto delle cause profonde legate al modello sociale di produzione, riproduzione e distribuzione delle risorse umane e materiali che le provocano. Come è stato possibile arrivare a mettere a repentaglio le basi stesse della vita sulla Terra? Quali sono le possibili vie praticabili per invertire la tendenza?
«È fondamentale che il sistema scolastico favorisca una critica dell’attuale modello culturale ed educativo e sviluppi una nuova visione che sia basata su un’ecologia profonda e integrale, rispettosa dei cicli rigenerativi della vita, dei beni comuni universali, della equa condivisione delle ricchezze e della dignità di ogni essere vivente, presente e futuro», ci avevano detto i promotori il mese scorso, quando abbiamo presentato l’iniziativa.
LE LEZIONI ECOLOGICHE
«È evidente – aggiungono – che è necessaria una “alfabetizzazione ecologica” per mutare la cultura dominante, veicolata anche dalla scuola e basata sul rapporto tra umani e natura, tra cultura e mondo biogeofisico, tra apparati tecnologici e rete della vita». Il primo passo, come abbiamo avuto modo di raccontare nel precedente articolo, è stata una Lettera per una riforma in chiave ecologica della scuola, redatta e sottoscritta, per essere poi presentata lo scorso 2 dicembre a Roma.
Ma quello è stato solo un punto di partenza: «Maestre e maestri, professoresse e professori che hanno sottoscritto la Lettera, hanno organizzato nelle proprie classi delle “Lezioni ecologiche”. Si è trattato di sospendere, in alcune ore, le lezioni dedicate allo specifico delle discipline insegnate, per affrontare con bambin* e ragazz* temi e argomenti ecosistemici in ottica transdisciplinare e in modo da far emergere le problematiche dell’interrelazione tra esseri umani e mondo naturale».
IL DIALOGO CON LE ISTITUZIONI
Del gruppo Alfabeti Ecologici, della Lettera alle scuole, delle Lezioni Ecologiche e del loro andamento si è parlato in una conferenza stampa che si è tenuta alla Camera il giorno 8 aprile scorso – qui la locandina e qui il video con la registrazione dell’evento –, grazie al coinvolgimento attivo delle deputate Ilaria Fontana (M5S) e Luana Zanella (Alleanza Verdi e Sinistra), che hanno fortemente supportato l’iniziativa.
I prossimi passi? «Adesso chiederemo un appuntamento al Ministero dell’Istruzione e del Merito – conclude il comitato promotore di Alfabeti Ecologici – per consegnare e proporre, contestualmente alle sottoscrizioni, la Lettera per una riforma in chiave ecologica della scuola, intesa come riforma delle discipline, delle conoscenze e dei saperi, corredata dalle restituzioni delle Lezioni Ecologiche».
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