Salviamo il Grande Albergo delle Fate, simbolo di sostenibilità in Calabria
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Catanzaro - In Sila, negli anni ’30 del secolo scorso, l’imprenditore Eugenio Mancuso ha realizzato un grande albergo utilizzando il legname invenduto della falegnameria di famiglia e ispirandosi alle baite montane dell’Alto Adige, con l’aiuto di maestranze bellunesi. Interamente costruito in legno con soluzioni architettoniche ancora oggi modernissime, il Grande Albergo delle Fate – questo il suo nome – si trova in un bellissimo parco posto proprio al centro di Villaggio Mancuso, frazione montana di Taverna, patria dell’artista seicentesco Mattia Preti e piccolo Comune della provincia di Catanzaro.
IL GRANDE ALBERGO DELLE FATE NELLA STORIA CALABRESE
Si tratta di un esempio di architettura che coniuga estetica, funzionalità e sostenibilità. Con il tempo, l’hotel è anche diventato un simbolo della Sila catanzarese oltre che monumento storico nazionale. Nel 1949 è stato il set cinematografico del film Il lupo della Sila, con Amedeo Nazzari e Silvana Mangano, e nel 1963 di La ballata dei mariti, con Aroldo Tieri e Mimmo Carotenuto. Ma i suoi saloni hanno ospitato attori come Sophia Loren, Raf Vallone e Vittorio Gassman, Amedeo Nazzari, Silvana Mangano, Gigi Proietti, Oreste Lionello.
Poi nel 2007, con il decreto numero 124 del 28 novembre, il Ministero per i Beni culturali lo ha dichiarato bene di notevole interesse architettonico e quindi monumento storico nazionale. Ancora oggi l’albergo è lì, con il suo aspetto nord-europeo, eppure immerso nella natura calabrese, fra pini altissimi e la vegetazione rigogliosa della Piccola Sila. Ma il declino dell’area lo ha lentamente condotto verso l’abbandono. La struttura, chiusa da tempo, giace nell’incuria e oggi rischia di essere demolita per far posto ad altre costruzioni.
È proprio questo il motivo per cui la cittadinanza ne chiede il recupero, l’idea è quella di preservare l’edificio, eventualmente destinandolo a scopi culturali. Riccardo Elia, presidente dell’Asd Calabriando di Catanzaro – attiva dal 2015 nel settore dell’escursionismo, del trekking e dei cammini – ha promosso una petizione su change.org che in pochi giorni ha già raccolto più di 2000 firme per la salvaguardia e il recupero del Grande Albergo delle Fate.
L'”INNOVAZIONE” DEL LEGNO
Novant’anni fa la scelta di Eugenio Mancuso di utilizzare il legname invenduto della falegnameria di famiglia è stata senz’altro una scelta da pionieristica. Oggi che la sostenibilità degli edifici è una priorità persino per l’Unione Europea, il legno è mercato in crescita, dove l’edilizia sostenibile può combinarsi all’efficienza energetica. Gli edifici in legno infatti garantiscono risparmio energetico, riducendo al minimo i consumi energetici dell’abitazione, rispettano i principi della sostenibilità, sono competitivi in termini di costi di costruzione e sono sicuri dal punto di vista sismico.
Rispetto al cemento armato o ai mattoni, costruire in legno è più economico, sicuramente più sostenibile e gode di un’estrema flessibilità progettuale. Il legno si presenta come un materiale estremamente durevole e resistente all’azione dell’umidità e del freddo. Le case in legno poi possiedono una grande resistenza al fuoco essendo costruite con un materiale caratterizzato da lentissima combustione e da una emissione minima di gas pericolosi in caso di incendio.
Un mercato in crescita, dicevamo, che nel 2021 ha segnato una crescita del +33% rispetto all’anno precedente, un fatturato complessivo di 1.795 miliardi di euro, contro 1,39 miliardi di euro dell’anno precedente. Ecco i numeri “del legno”: circa 3.400 nuove abitazioni, tra produzione ed export, e un aumento della percentuale dei permessi di nuove costruzioni, che ha toccato quota 7,3%.
L’APPELLO
«Oggi il Grande Albergo delle Fate, di proprietà di privati, è in stato di abbandono e non si intravede a breve un recupero da parte della proprietà», sostiene Elia, promotore della petizione. Nel 2021 la storica struttura, con un provvedimento cautelare preventivo, è stata sequestrata dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza, su disposizione del Gip di Catanzaro. La custodia giudiziale dell’immobile è stata affidata al responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Taverna.
Perciò «al fine di salvaguardare questo immenso patrimonio storico e architettonico della Sila, chiediamo al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, di farsi promotore di azioni che possano portare la Regione Calabria ad acquisire il bene, in una delle diverse forme possibili, recuperandolo per consegnarlo alla collettività». Il prossimo appuntamento è al villaggio Mancuso il primo maggio: «Andremo avanti raccogliendo le firme e chiederemo un incontro alle istituzioni».
Clicca qui per firmare la petizione per salvare il Grande Albergo delle Fate.
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