Valentina Armani: ecco come diventare facilitatore sistemico per persone e animali
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Verona, Veneto - La scorsa settimana vi abbiamo presentato Valentina Armani e il suo “ruolo” di ponte tra gli altri animali e gli esseri umani. Abbiamo parlato del suo percorso, di come gli animali l’abbiano condotta ad esplorare varie discipline e vari mondi, da quelli della più classica cinofilia a quelli della spiritualità e della facilitazione.
Valentina – con Stefano Cattinelli e Pietro Venezia di Armonie Animali – ha scritto anche un libro su questi temi: Vite connesse. In conclusione al precedente articolo ci siamo salutati promettendo di tornare da lei per presentarvi la Scuola di Formazione Olistica Sistemica la cui seconda edizione è in partenza a Verona il 23 marzo 2024, a cui seguirà una data anche a Napoli il 12 ottobre. Ed eccoci quindi qui a parlarne!
FACILITATORE SISTEMICO PER PERSONE E ANIMALI. L’IDEA DI VALENTINA ARMANI
Il 23 marzo parte la seconda edizione della scuola ideata da Valentina Armani. Tutto nasce da una consapevolezza: il destino di ogni uomo e di ogni donna è legato a quello di un animale. Valentina non ha dubbi su questo: «Anche chi non vive a diretto contatto con un animale non umano, può essere aiutato a livello animico da un animale guida».
Dopo anni a stretto contatti con i problemi incontrati da molti umani e dai loro compagni animali infatti, Valentina ha sentito il bisogno di allargare il campo arrivando a mettere al centro della sua professione la figura della facilitatrice sistemica: «Il facilitatore sistemico per persone e animali è una figura olistica riconosciuta da As.C.O.N. – Associazione Counselor, Operatori Olistici, Naturopati, che ha validato questo percorso che permette quindi di acquisire una qualifica riconosciuta con la quale poter poi lavorare».
L’approccio sistemico nella relazione con il cane |
Per accedere non è richiesta una formazione pregressa in ambito animale, anzi in alcuni casi – secondo Valentina Armani – può essere addirittura un vantaggio non aver introiettato sovrastrutture mentali precedenti al percorso. «Durante il percorso si approfondiranno le dinamiche umane, i cicli della vita, le modalità di relazione, le modalità relazionali degli animali, il ciclo di vita degli animali, tutta la parte simbolica e la connessione con la natura, con i diversi elementi, con la terra in senso ampio».
UN PERCORSO LUNGO 13 WEEKEND TRA FATTORIE, UMANI E ANIMALI. SCOPRIAMO IL PROGRAMMA
13 weekend come le 13 lune all’interno di un anno di calendario. «12 weekend saranno condotti da me in prima persona presso una fattoria didattica dove ci sono cavalli, pony, caprette, maiali, asini, galline e porcellini d’india. Avremo così modo di entrare in relazione con queste creature, osservando le loro dinamiche. Gli allievi inoltre potranno portare i loro cani che saranno parte integrante delle relazioni che si verranno a formare».
Di volta in volta si affronteremo un elemento in particolare. «Per esempio – spiega Valentina – entreremo in connessione attraverso la meditazione o il viaggio guidato, studieremo la simbologia di determinati accadimenti e il suo significato nella vita della persona e degli animali, lavoreremo sul riconoscere la Natura all’interno di ognuno di noi e approfondiremo diversi argomenti come il lavoro sui sogni, con le carte, con le immagini, con l’arte, con le rappresentazioni sistemiche».
A questo proposito, Valentina Armani precisa che non è un corso per diventare costellatori, ma vengono insegnate pratiche che prendono spunto dal modello di costellazione sistemico familiare per poter aiutare nel lavoro di consulenza e portare chiarezza anche nel messaggio che l’animale in questione sta portando: «Tutti questi strumenti possono aiutarci a comprendere come si inserisce il messaggio che ci porta l’animale, contestualizzandolo all’interno della vita della persona». Gli ultimi tre weekend saranno dedicati a uno scambio di consulenza tra gli allievi, una pratica di allenamento del lavoro.
«In un caso invece la sede del corso si sposterà al CAT – Centro Armonico Terapeutico di Modena, un centro di formazione per gli interventi assistiti con gli animali. Qui lavoreremo con l’etologa Margherita Carretti, con la quale vivremo anche un momento dedicato allo studio delle relazioni tra e con i cavalli». La scuola offre anche moltissimi altri approfondimenti online condotti da 16 docenti provenienti soprattutto dai mondi dell’olismo e della spiritualità. Impossibile qui riportarli tutti, ma vi rimando al link che li presenta in modo dettagliato.
«Questi webinar – mi spiega Valentina – sono delle introduzioni ai diversi mondi. Ogni corsista potrà poi valutare se approfondire questa o quella tematica. L’obiettivo è rendere evidente quanto il facilitatore può integrare diverse discipline». Il corso è a numero chiuso. Secondo Valentina Armani il numero massimo di partecipanti è dieci, per permettere a tutte e tutti di apprendere attraverso l’esperienza, lavorando su di sé e nel gruppo.
L’OBIETTIVO DEL FACILITATORE CHE LAVORA CON UMANI E ANIMALI
«L’obiettivo del facilitatore è accompagnare la persona nel proprio fluire della vita, dando sostegno quando la situazione è un po’ stagnante. Normalmente, l’animale si fa portavoce attraverso un problema, rendendo evidente qualcosa che bisogna risolvere. La persona si trova così ad avviare un suo percorso di crescita. Il lavoro proposto è pratico e si esplica attraverso l’esperienza che si vive nell’entrare in contatto con l’altro. Non parliamo quindi di un’osservazione etologica, per quanto si affronti anche quell’aspetto, ma proprio di una comunicazione cuore a cuore, per entrare in empatia con l’altro, in un sentire profondo dell’altro, riconoscendo il suo messaggio».
ANIMALI AL SERVIZIO DEGLI UOMINI O GUIDE DA CUI APPRENDERE?
Nell’ascoltare Valentina Armani parlare di animali messaggeri “utili” ad aiutare noi umani ad affrontare i nostri problemi, mi viene il dubbio che questo approccio possa riproporre involontariamente un modello antropocentrico. La risposta di Valentina è netta e mostra come ci tenga particolarmente a sottolineare questo aspetto. «L’obiettivo è proprio ricondurre gli esseri umani a una dimensione di Natura evidenziando come gli altri animali sono più centrati e in equilibrio rispetto a noi».
«Lavorare con loro non solo ci conduce in una dimensione spirituale ma ci tiene contestualmente ancorati alla terra e alla concretezza. Va inoltre osservato come gli animali “domestici” presentino tutta una serie di problematiche che non intaccano gli animali selvatici. Un animale selvatico libero, infatti, non si ammala e non ha problemi comportamentali. Quando portiamo un animale all’interno della nostra vita iniziano i problemi di salute, le problematiche comportamentali perché queste creature si trovano vincolate dal vivere con noi. Certo, c’è in qualche modo una scelta da parte dell’animale di vivere con noi, perché qualsiasi animale – se lo vuole davvero – può andarsene quando vuole».
«C’è quindi un incontro tra anime che si trovano a vivere un percorso condiviso», conclude Valentina Armani. «Aiutare le persone paradossalmente è un modo per liberare gli animali. Il facilitatore impara quindi che c’è qualcuno che ha una sapienza maggiore della nostra in quel riconnettersi alla dimensione di Natura. Gli altri animali infatti hanno mantenuto le loro capacità di ascolto mentre noi nel tempo le abbiamo abbandonate. Tutti i bambini ce l’hanno, tutti noi abbiamo provato e vissuto la dimensione di ascolto profondo da piccoli. Ecco perché possiamo riconoscere gli altri animali come maestri e imparare da loro».
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