Silvia Mecca: “Superare il lutto e la paura della morte ci permette di tornare a vivere”
Seguici su:
Savona - Anni fa leggendo Il libro tibetano del vivere e del morire ho imparato una lezione per me – e non solo per me – fondamentale: è solo affrontando la paura della morte e el lutto che abbiamo la possibilità di iniziare a vivere. Sto facendo del mio meglio per proseguire il mio cammino tenendolo sempre a mente. In questi ultimi mesi un incontro mi ha rinnovato questo insegnamento e ricordato tramite la sua presenza quanto si possa essere vivi e consapevoli lavorando nel gestire le nostre paure.
Sorriso ampio, occhi grandi e accesi: conosco la protagonista dell’intervista di oggi tramite una foto. A parlarmi di lei e del suo lavoro è Angelo Cattaneo, il quale con disinvoltura mi racconta che la sua attuale compagna di vita e di lavoro è una Grief Counselor, ovvero supporta le persone prossime alla morte e i loro familiari durante il periodo del lutto e dopo la sua morte. Scruto la foto di Silvia Mecca e decido di conoscerla.
Ci sono voluti un paio di mesi a causa degli impegni di entrambe, ma alla fine ci troviamo intorno a un tavolo di un ristorante in Val Pennavaire per conoscerci. Da subito rimango incuriosita da lei: una persona che si occupa della morte e tramite il suo sorriso e la sua vitalità gioiosa esprime tutt’altro rispetto a ciò che ci si aspetterebbe dai canoni culturali occidentali. Oggi quindi vi voglio raccontare la sua storia e il suo percorso, affinché possa essere anche per voi di ispirazione e sostegno.
SILVIA: ECONOMISTA E ALTRO, MA COSA?
Silvia mi inizia a parlare di sé raccontandomi della sua infanzia, vissuta a Lodi, in Lombardia e della sua laurea in Economia Aziendale. Nel 2006 approda a ISPA – Istituto Sperimentale di Psicodinamica Applicata®, dove ha modo di approfondire tematiche di suo grande interesse. «Appena accolta da Dede Riva, la fondatrice dell’istituto – mi spiega – mi sono sentita subito a casa grazie al suo sorriso e alla sua straordinaria e rara eleganza».
Silvia, tramite una brochure, conosce poi il corso di Libera Accademia Progetto e decide di iscriversi attratta da qualcosa di non ancora compreso fino in fondo: «Il corso – mi racconta – prometteva di far trovare il compito della tua vita con 1400 ore di formazione e di meditazione. Ho deciso di iscrivermi in maniera totalmente irrazionale perché avevo sì un lavoro, ma molto precario». Nei mesi di formazione Silvia viene affiancata da diversi professionisti che la accompagnano nel contattare le sue risorse interiori e a farle emergere e fiorire.
UNA SENSIBILITÀ INNATA
Silvia mi racconta di come fin da piccola nutrisse un interesse e una sensibilità particolari, che avevano acceso grandi domande, alle quali non era riuscita a trovare risposte. «Sentivo parlare della possibilità di comunicare attraverso mezzi non verbali, ma se questo fosse vero, mi domandavo, come è possibile che spesso non riusciamo a capirci neanche quando parliamo o scriviamo in modo apparentemente esplicito?».
«Inoltre mi porto dietro fin dall’infanzia un ricordo di un’essenza di Amore più grande da cui arriviamo noi tutti e mi interrogo sul perché altri non ne hanno memoria. Arrivando alla conclusione che forse sono qui anche per ricordarlo ad altre persone che ne hanno perso il ricordo». Silvia infatti crede che arriviamo tutti e tutte da un UNO amorevole e lì torneremo.
Durante il corso di Libera Accademia Progetto, Silvia comprende così che nella vita avrebbe voluto esplorare il tema del lutto. Inizia un lungo percorso di studi e di esperienze che la portano anche a vivere prima in Irlanda come volontaria del centro del Lama Panchen Otrul Rinpoche e a far visita al monastero scozzese Kagyu Samye Ling, conosciuto come il centro buddista più grande d’Europa.
Successivamente Silvia trascorre un anno presso Plum Village in Francia, il centro di pratica monastica, vivendo a stretto contatto con il suo fondatore Thích Nhất Hạnh, monaco buddista e guida spirituale di origine vietnamita conosciuto e riconosciuto a livello internazionale. Queste esperienze hanno segnato – come lei stessa mi racconta – la sua visione della vita, dando ancora maggior forza e significato al lavoro avviato di accompagnamento al lutto.
CONVEGNI, COUNSELING E NON SOLO
«In questi anni – racconta Silvia – conoscendo da vicino moltissime persone, mi sono resa conto che la maggior parte di loro è bloccata emotivamente nella possibilità di realizzare in pienezza la propria vita e spesso la causa è un frammento di anima disperso da qualche parte nella sua linea del tempo: può trattarsi di un’occasione mancata, della morte di una persona cara che le ha cambiato completamente la vita, di un bivio a cui avrebbe voluto svoltare a sinistra anziché a destra».
E così ha scelto di aiutare le persone a elaborare quel lutto non gestito che ha causato blocchi successivi. «Perché il lutto non è solo la morte di qualcuno, ma è anche il distacco da qualcuno o qualcosa a cui siamo legati come una casa, ma anche la perdita non prevista di un lavoro o la fine di una relazione», aggiunge.
Dagli studi condotti sono nati diversi seminari che in questi anni Silvia ha portato in giro per l’Italia, tra cui “Cambiamenti e riti di passaggio”, che ha insegnato per circa dieci anni. Si tratta di due giorni con una parte teorica e alcuni aspetti pratici di elaborazione del lutto, attraverso strumenti in particolare legati alla meditazione e a esperienze guidate per trasformare i ricordi dolorosi.
Oggi Silvia, dopo una seconda laurea in psicologia, unisce le sue conoscenze didattiche a quelle apprese nelle tante ricerche, viaggi ed esperienze sull’elaborazione del lutto e del distacco, proponendo accompagnamenti personali e di gruppo presso associazioni, società e forze dell’ordine, insegnando e ricordando come iniziare a vivere, partendo dal lasciar andare i blocchi che ci portiamo dietro dal nostro passato. Potete seguire Silvia nei suoi tanti eventi e corsi nella sua nuova sede di Albenga e non solo, attraverso le sue pagine social (Facebook o Instagram).
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento