Parto in casa, gravidanza consapevole e istintualità: ne parliamo con l’ostetrica Teresa De Pascale
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Campania - Abbiamo quasi dimenticato cosa vuol dire affidarsi all’istinto e ascoltare il proprio corpo, lasciando la natura libera di agire spontaneamente, senza condizionamenti esterni, illusi come siamo di poterla piegare ai nostri bisogni e alla nostra volontà. Tuttavia, nonostante i nostri sforzi, la natura non si lascia dominare. Lo sa molto bene Teresa De Pascale, un’ostetrica che negli anni ha assistito tantissime donne durante il parto in casa e che ha scelto di mettere la propria esperienza al servizio di tutte fondando a Napoli l’associazione Terra Prena.
L’ASSOCIAZIONE TERRA PRENA
Quella di “associazione” non è altro che la forma ufficiale assunta da una realtà che esisteva già in maniera informale. «Lavorando come ostetrica e occupandomi di parto in casa ho incontrato molte donne a cui sono rimasta legata. Si era formato un gruppo che aveva iniziato a sentire l’esigenza di organizzare attività con madri e bambini. Abbiamo cominciato con un progetto a Scampia e a mano a mano abbiamo continuato con le attività, creando quindi un’associazione accreditata», mi ha raccontato Teresa.
Terra Prena nasce con l’obiettivo di fornire supporto alle donne in gravidanza e nel periodo del post-partum, oltre che di favorire tra loro un incontro e uno scambio di esperienze. «Organizzo una volta a settimana incontri tra donne in gravidanza nel bosco di Capodimonte, ovviamente quando il tempo lo permette. Ogni donna condivide con le altre i propri dubbi, pensieri, paure e da questo scambio iniziale scaturisce un argomento che approfondiremo. Di solito non ho un programma, ma lascio che le cose vengano fuori spontaneamente».
Le donne possono iniziare questi incontri a qualsiasi punto della loro gravidanza, dal primo all’ultimo mese: «Una volta al mese, organizziamo incontri anche con i papà, durante i quali anche loro possono condividere le loro difficoltà e i loro dubbi. Diamo molta importanza alla storia personale di ciascuno, indaghiamo come sono nati e che rapporto hanno con i loro genitori, poiché ovviamente si ripercuoterà nel rapporto con i figli».
Questi incontri permettono di sopperire la perdita di una trasmissione orale di conoscenze ed esperienze riguardo ai temi legati alla gravidanza. «Le donne hanno paura perché sono completamente a digiuno di questi argomenti. Con Terra Prena proviamo a ricostruire una cultura di condivisione e di sostegno tra donne, per fare in modo che affrontino un travaglio e un parto sereno».
L’IMPORTANZA DI UN PARTO NATURALE
Il parto è un momento fondamentale e determinante per quello che sarà lo sviluppo successivo della relazione tra madre e bambino e per la crescita del bambino stesso. «Ho seguito moltissime donne durante dei parti in casa e conosco bene qual è il valore che un parto fisiologico può avere a lungo termine nella vita del bambino e della madre. Le donne che partoriscono in maniera naturale hanno una ripresa fisica più veloce, non si sconvolgono quando vengono svegliate durante la notte perché riescono a riaddormentarsi subito e vivono l’accudimento con meno ansia. Mi impegno soprattutto per attivare l’istintività della donna nella cura del proprio figlio, che è un momento importantissimo per la crescita sana del bambino».
«Ovviamente, durante gli incontri parliamo di queste tematiche affinché le donne possano scegliere qual è il modo di partorire che preferiscono, per far sapere loro che esiste un’alternativa sicura al parto in ospedale. Condivido con loro la mia idea, rispettando però la loro scelta e cercando di non condizionarle», sottolinea Teresa.
Si tende a credere che il momento del parto e i primi mesi di vita non abbiano importanza nello sviluppo di una persona, perché vengono dimenticati, ma non è così. «I bambini, come tutti i cuccioli di mammiferi, conservano a livello inconscio memoria del parto e dell’accudimento che hanno ricevuto appena nati. Cambia l’ambiente in cui si trovano, provano volta sensazioni nuove, come il freddo, e il fatto che ci sia presente una madre accudente li rassicura».
Le madri di tutti i mammiferi leccano i cuccioli appena nati per tenerli puliti e al caldo e queste attenzioni sono gratificanti per il piccolo. «Invece noi li vestiamo, li mettiamo nella culla e pretendiamo che dormano da soli, generando insicurezza. Inoltre durante la gravidanza la madre trasmette le proprie sensazioni ed emozioni al bimbo per via ormonale ed ematica. Se il parto è stato traumatico per la donna, se avrà provato paura, disagio, dolore, il bambino nascerà già con un bagaglio di sensazioni negative».
Molte delle difficoltà che si presentano nei primi mesi di vita di un bambino o di una bambina dipendono dal fatto che le procedure sanitarie non tengono in conto dell’istintualità insita nell’atto di dare la vita. Teresa ha sottolineato l’importanza di avvicinare immediatamente il neonato o la neonata al capezzolo della madre. «Ci sono moltissime ecografie che mostrano il bambino succhiare il dito già nel grembo materno. È un istinto naturale che gli permette di bere il liquido amniotico, attivando la funzione renale».
I BENEFICI DELL’ALLATTAMENTO AL SENO
Questo vuol dire che appena venuto al mondo, il neonato è già pronto a succhiare, anzi, lo desidera. Nessuna donna ha difficoltà ad allattare se le si permette di attaccare il bambino al seno alla nascita. Ma se il bambino appena nato viene preso, portato lontano, lavato, vestito e solo dopo riportato alla madre, allora iniziano le difficoltà.
Privare un bambino dell’allattamento al seno appena nato è rischioso per la sua salute. «Alla nascita, i bambini succhiano il colostro, una secrezione del seno ricco di proteine, vitamine e anticorpi e che non deve essere digerita, poiché durante i primi tre giorni di vita i neonati non hanno ancora sviluppato una funzione digestiva. Il colostro trasmette al bambino i batteri della madre, di cui ha già gli anticorpi, che colonizzeranno l’intestino rendendolo pronto alla digestione. Con un biberon, tutto questo non succede».
IL PARTO IN CASA È SICURO?
Queste attenzioni importantissime, garantite durante un parto in casa, lo sono meno in ospedale, dove i ritmi sono più frenetici. «Il parto in casa è poco scelto perché i principali referenti delle gravidanze sono i medici, che spesso lo sconsigliano. In realtà, se isoliamo i casi fisiologici, la patologia neonatale e materna è più alta in ospedale che in casa. Il parto in casa è sicuro se l’ostetrica sa fermarsi quando vede che il travaglio non è più fisiologico. Ovviamente quando mi accordo con una donna per seguirla durante un parto, sa che c’è la possibilità che io dica che non è più il caso di restare a casa se mi accorgo di qualsiasi cosa che possa indicare una patologia».
La differenza tra l’essere seguite, durante la gravidanza, da un medico ospedaliero o da un’ostetrica, sta principalmente nell’attenzione e nel tempo che viene dedicata alla gestante. «Un medico non è disponibile tutti i giorni per ventiquattro ore e, se non è particolarmente corretto, può cercare di stimolare il parto durante le ore in cui si trova in servizio, rischiando però di anticiparlo troppo. Non si comprende bene da parte di tutti che è il bimbo che innesca il travaglio quando è pronto a nascere e che accelerare i tempi è rischioso».
«Io metto a disposizione una reperibilità di quindici giorni in cui, con il telefono sempre acceso, sono pronta a uscire di casa per andare dalla donna a qualsiasi ora del giorno e della notte e durante gli ultimi giorni visito la donna un giorno sì e un giorno no, per assicurarmi che il bimbo stia bene nell’attesa. Non si può richiedere questo a un medico, non perché siano cattivi, ma perché hanno un’altra organizzazione del lavoro».
IL LAVORO DELL’OSTETRICA DOPO IL PARTO
Con il parto in casa non finisce il lavoro dell’ostetrica, che al contrario continua fino a un mese dopo dalla nascita. «Durante la prima settimana si va a visitare la donna un giorno sì e un giorno no, anche più volte in caso di bisogno. Poi, una volta a settimana per tre volte, quindi alla fine del primo mese. E se una donna chiama, perché ha bisogno, la si visita anche dopo», racconta Teresa.
L’associazione Terra Prena organizza anche dei corsi di formazione per doule, dalla durata di un anno. «Le doule sono donne che in genere hanno già avuto figli e che insieme all’ostetrica si dedicano ad assistere la madre durante la gravidanza, aiutano durante il parto e durante l’accudimento del bimbo. Ovviamente la responsabilità del parto resta dell’ostetrica. A volte, durante il parto in casa possono esserci anche due ostetriche, ma questo fa alzare di molto il prezzo e io credo che un parto dovrebbe essere alla portata di tutte le donne».
«Teresa rateizza sempre il suo compenso quando sa che una donna non può permettersi la cifra intera «e se mi rendo conto che qualcuna proprio non può pagare, non paga. Non sono una persona ricca e sicuramente ho bisogno di denaro per vivere, ma non è l’unica cosa che mi spinge a lavorare. Traggo enormi soddisfazioni ed emozioni dal parto e non me ne priverei mai solo perché una donna non ha abbastanza soldi per pagarmi».
LA GRAVIDANZA COME ATTO SESSUALE
Teresa ha sottolineato l’importanza per una donna all’aver il diritto di scegliere come e dove partorire. «La gravidanza e il parto sono atti sessuali – gli organi e gli ormoni coinvolti sono ormoni sessuali – e come tali dovrebbero essere trattati e rispettati. Le violenze che le donne possono subire in sala parto sono violenze sessuali, da cui si esce con difficoltà e per cui la relazione con il bimbo ne risente. Per questo, dobbiamo pretendere che anche le strutture sanitarie rispettino l’istinto materno. Il parto è un atto sessuale, per cui non dovrebbe mai avere tanti spettatori e assolutamente non dovrebbero essere fatte manipolazioni ai genitali».
È importante diffondere consapevolezza riguardo questi temi, di cui ormai si parla sempre meno, così che nessuna donna subisca mai violenza inconsapevolmente, nella convinzione che il parto debba inevitabilmente essere un’esperienza dolorosa. Teresa De Pascale insegna ogni giorno che non è così.
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