27 Mar 2024

La mobilità sostenibile a Napoli: dalla smart mobility al car sharing

Scritto da: Claudia Moschetti

Stravolgere gli ecosistemi cittadini così come li conosciamo oggi potrebbe essere il primo passo verso un futuro più green, in cui infrastrutture, servizi di trasporto, luoghi di lavoro e alloggi siano distribuiti equamente tra i quartieri e facilmente raggiungibili in soli 15 minuti. Da dove cominciare? Dalle tecnologie naturalmente e dalla cosiddetta smart mobility.

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Campania - Negli ultimi mesi si è tornato a parlare di mobilità sostenibile, data l’insalubrità dell’aria di molte città italiane che, secondo il report di Legambiente Mal’Aria di città 2024, superano spesso gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10, le polveri sottili. In particolare Napoli, con i suoi 39 giorni di superamento dei 50 microgrammi per metro cubo accettabili, rientra tra le 18 città d’Italia a non aver rispettato nel 2023 la soglia stabilita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La metropoli partenopea si presenta purtroppo in ritardo in materia di mobilità sostenibile, date le condizioni in cui versano i suoi servizi di trasporto – tra i più colpiti a livello nazionale quando si verificano fenomeni atmosferici importanti – e la circolazione di un numero elevato di veicoli privati, che arrivano anche a 600 per ogni 1000 abitanti. Le conseguenze di un uso tanto smodato di mezzi di trasporto personali sono riscontrabili nei livelli di inquinamento urbano, oltre che nella vivibilità della città e nelle condizioni di salute dei suoi abitanti.

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IL PIANO URBANO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Non solo in Campania, ma in molte regioni italiane la crisi climatica degli ultimi anni, con i suoi fenomeni meteorologici sempre più estremi, causa spesso danni o rallentamenti ai servizi ferroviari e alle infrastrutture. Stando a Legambiente, Lazio, Lombardia e Campania sono infatti tra le più colpite dagli allagamenti e dai disagi e la situazione non potrà che peggiorare se non si interviene in maniera massiccia e repentina sulla mobilità delle città. L’unica soluzione per diminuire l’invivibilità e l’insostenibilità ambientale è quella di creare centri urbani sostenibili, che possano offrire condizioni di vita adatte ai cittadini e soluzioni intelligenti a costi accessibili e con zero emissioni.

La tendenza è andare verso modelli di trasporto urbano moderno su rotaia, possibilmente elettrico, che permetta anche l’intermobilità, con treni e tram progettati per il trasporto di bici e monopattini elettrici. E per farlo è stato elaborato il PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che secondo le linee guida europee Eltis si concentrerà sullo sviluppo di nuove idee per affrontare le sfide e i problemi connessi al trasporto nelle aree urbane e metropolitane in maniera più sostenibile e integrata

Le conseguenze di un uso tanto smodato di mezzi di trasporto personali sono riscontrabili nei livelli di inquinamento urbano, oltre che nella vivibilità della città

I PRINCIPI DI UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE

Per rendere un’innovazione della mobilità possibile è importante rendere i cittadini e il territorio protagonisti della costruzione del Piano e della sua attuazione. Con una partecipazione attiva, insieme a integrazione, pianificazione e monitoraggio, si potranno raggiungere gli obiettivi che il PUMS si prefigge.

Dall’efficienza del sistema di mobilità alla sostenibilità energetica e ambientale, dalla sicurezza stradale alla sostenibilità socio-economica, sono questi gli ambiti da introdurre o potenziare. E a Napoli questi obiettivi sono affiancati da altri, come un desiderio di tutela ambientale, di sviluppo e pianificazione dei trasporti, di gestione pianificata del territorio e delle strade ex provinciali.

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NAPOLI CITTÀ IN 15 MINUTI

Nelle politiche di chi amministra la città di Napoli è calda anche la discussione inerente l’idea di “città in 15 minuti”, proposta per la prima volta dall’architetto franco-colombiano Carlos Moreno. Il concetto si riferisce a un’area urbana ideale in cui qualsiasi destinazione sia raggiungibile dai cittadini in un quarto d’ora. Secondo la visione di Moreno, questo tipo di città permetterebbe agli abitanti una quotidianità più libera e socialmente attiva grazie alla prossimità dei luoghi e alla micro-mobilità funzionale ed efficace.

Un progetto splendido ma senza dubbio ambizioso, che richiederebbe investimenti notevole e uno stravolgimento degli ecosistemi cittadini come li intendiamo oggi, dato che le infrastrutture, i servizi di trasporto, i luoghi di lavoro e gli alloggi dovrebbero essere distribuiti equamente tra i vari quartieri proprio per rendere la città accessibile e inclusiva.

Il tutto ovviamente supportato dalla tecnologia, con cui bisognerebbe anche migliorare le infrastrutture di connettività e incentivare i servizi di smart mobility, colmando nel frattempo il divario digitale tra centro e provincia che almeno per ora non rende possibili molti degli interventi sognati.

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COMINCIARE DALLA SMART MOBILITY

In attesa che questi progetti si realizzino in maniera concreta, da cosa iniziare per provare a diminuire le emissioni inquinanti senza rinunciare alla libertà di movimento? Una soluzione potrebbe essere la smart mobility, una mobilità intelligente a misura di cittadino che usa la tecnologia per rendere gli spostamenti nelle aree urbane più green, convenienti e veloci.

Tra i servizi che rientrano nel concetto di smart mobility c’è il car sharing, la condivisione di autovetture messe a disposizione da un’azienda pubblica o privata nei centri urbani. E a Napoli il progetto di car sharing “Amicar Flegrea” sta facendo parlare di sé proprio per il suo intento di educare e sensibilizzare i cittadini al tema dell’ambiente e della sostenibilità.

Sostenuto da Fondazione Con Il Sud e gestito dal gruppo di imprese sociali Gesco, “Amicar Flegrea” è stato presentato lo scorso 22 marzo 2024 con l’intento di iniziare un dialogo non soltanto sui trasporti in area flegrea, ma anche sui collegamenti delle periferie con il centro-città e sui modi di ridurre gli effetti ambientali disastrosi causati dalle emissioni dei veicoli tradizionali.

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Il progetto prevede due linee produttive: “Amicar sharing”, un servizio di noleggio di veicoli elettrici ricaricabili e parcheggiabili gratuitamente nel comune di Monte di Procida, e “Amicar Care”, un servizio con autista riservato alle persone disabili che necessitano di un trasporto adeguatamente attrezzato.

Inoltre s’intende sviluppare un sistema diffuso di stazioni di ricarica e forme di integrazione con il trasporto pubblico mediante connessioni tra le rispettive piattaforme web per consentire ai cittadini accesso a entrambi i servizi tramite un’app che funzioni in tempo reale. A tutto ciò si aggiungono percorsi di educazione e sensibilizzazione realizzati con gli istituti scolastici dell’area flegrea e iniziative di animazione territoriale per dare una visione ai ragazzi di come sarà la mobilità del loro futuro.

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