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L’arte come uno strumento efficace per promuovere cittadinanza attiva e partecipazione, per sconfiggere marginalità e disuguaglianze. Come? «Attraverso reti e processi di co-progettazione per sviluppare insieme un nuovo alfabeto civile, teso a mettere in crisi l’indifferenza della società e trasformare le crisi in opportunità». Funziona così nella società vista con gli occhi di CCO- Crisi come opportunità, l’associazione nata nel 2006, quando un gruppo di amici e amiche, esperti di musica, cinema, giornalismo, tv e comunicazione a tutto tondo, decide di unire le proprie competenze e passioni.
Da allora ha collezionato numerose attività e soddisfazioni: documentari, pubblicazioni, video testimonianze, spettacoli teatrali, campagne di sensibilizzazione e progetti formativi. Sempre lavorando nelle periferie, nelle carceri minorili e nelle scuole del nostro Paese, specie in Calabria, su tematiche legate alla cittadinanza attiva, questione di genere e lotta alle mafie.
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Fiore all’occhiello di CCO è il progetto Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva e il cambiamento, operativo in Calabria dal 2022 con attività mirate alla promozione della cittadinanza attiva, della legalità e dell’educazione di genere. Più di 700 studenti coinvolti nei laboratori, almeno 1500 spettatori nelle repliche calabresi dello spettacolo Se dicessimo la verità – Ultimo Capitolo, 108 ore di formazione in classe su educazione alla legalità e educazione alle questioni di genere, 30 professionisti formati sulle questioni di genere.
Sono questi i numeri di Ponti, nato dall’evoluzione di alcuni dei maggiori progetti di CCO – Crisi Come Opportunità, che da più di dieci anni hanno l’obiettivo di affermare come la cultura, la musica e il teatro siano strumento, collante e leva per l’educazione alla cittadinanza attiva, la legalità e il superamento delle marginalità. Oggi, grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione con il Sud, una nuova fase prosegue il lavoro cominciato da tempo.
C’è una rete di donne calabresi eccezionali: professioniste e attiviste impegnate tutti i giorni nella lotta alla mafia ma anche nell’educazione
«Mi sono unita alla famiglia di CCO a giugno dell’anno scorso e mi occupo principalmente di progetti, dalla ricerca dei finanziamenti alla rendicontazione», racconta Margherita Momigliano. Molti anni trascorsi a Bruxelles per poi fare ritorno in Italia, con il trasferimento a Roma «per amore»; dallo scorso settembre è lei la referente per questo progetto.
Quando le chiedo a che punto sono i lavori, non esita a rispondere: «Ad oggi – continua Margherita – anche grazie al lavoro di cura e relazioni che le altre ragazze di CCO hanno portato avanti nel tempo, oggi c’è una rete di donne». È forse questo l’aspetto che più spicca: un management tutto al femminile. Del resto dal 2017 CCO ha sede presso la Casa internazionale delle donne di Roma, di cui è socia.
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Donne e Calabria sono due vere e proprie linee guida nel progetto Ponti, come spiega Margherita: «Per me la Calabria è donna, è fatta da una rete di donne eccezionali: professioniste e attiviste impegnate tutti i giorni nella lotta alla mafia ma anche nell’educazione. E quindi che lavorano nelle scuole o vanno a parlare con gli studenti, con le associazioni direttamente sul campo, negli istituti penali». E, ancora: «Per noi questa rete di donne calabresi è la forza di questo progetto che mette insieme tante voci, tanta umanità, e che rende questo un progetto di lungo respiro, crea valore sul territorio, valorizza e mette in comunicazione quello che già c’è sul territorio».
Spesso, specie al Sud, è necessario che qualcuno venga fin quaggiù a informarci su quanto di buono ci sia nel nostro territorio. «Non solo – prosegue Margherita –, un’altra cosa che succede spesso nel sociale è che esistono tante realtà che però non si conoscono tra di loro, magari fanno cose simili, potrebbero farle insieme e invece nemmeno sono in contatto o addirittura si fanno la lotta».
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Mettere in rete l’esistente significa soprattutto favorire la collaborazione là dove spesso prevale l’isolamento. Per questo, uno degli obiettivi di Ponti è mettere in piedi un sistema che lasci sul territorio una squadra di formatori altamente qualificati che possa lavorare nelle scuole della regione sulle questioni di genere e sul contrasto agli stereotipi. «CCO punta a far sedere un po’ tutti allo stesso tavolo e cercare di lavorare insieme nella stessa direzione», conclude Margherita. «Questo è uno degli obiettivi principali: costruire un cambiamento insieme alle realtà che ci sono, non fare qualcosa e poi andare via ma restare e coltivare».
Calabria che cambia è tra le realtà che CCO sostiene grazie al progetto Ponti supportando le pagine online che state leggendo.
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