Cuscini Bio: sapevate che anche dormire può essere un “atto etico”?
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Forlì, Emilia-Romagna - «Il cuore è la parte più importante», esordisce Angela Persiani, raccontando delle materie prime impiegate nell’azienda di famiglia, Cuscini Bio, una realtà storica portata avanti insieme alla sorella Anna. «Perché dà l’ergonomia adatta a un buon sonno». Ci aveva già raccontato in una precedente intervista quanto sia importante la scelta delle materie prime e quanto sfruttamento possa nascondersi dietro la realizzazione di un semplice cuscino.
Sfruttamento di risorse umane e naturali. È stato infatti stimato che la produzione tessile è la terza fonte di degrado delle risorse idriche e dell’uso del suolo. Più precisamente è responsabile di circa il 20% dell’inquinamento globale dell’acqua potabile, per via dei processi di lavorazione a cui vengono sottoposti i prodotti: dalla tintura alla finitura, al lavaggio di capi sintetici che rilascia ogni anno 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari.
L’industria della moda e il fenomeno della fast fashion che porta a un consumo rapido e continuo di sempre nuovi capi di abbigliamento sono responsabili di ben il 10% delle emissioni globali di carbonio: più del totale delle emissioni di tutti i voli internazionali e del trasporto marittimo messi insieme. Dati allarmanti che hanno spinto la Commissione europea a presentare una nuova strategia per rendere i tessuti riparabili, riutilizzabili e riciclabili. Spetterà invece alla nuova legislatura, dopo le lezioni di giugno, vagliare le idee per modificare le norme sui rifiuti tessili proposte di recente dal Parlamento Europeo.
MATERIE PRIME: UNA SCELTA RESPONSABILE
Proprio per rendere più durevoli i propri prodotti, Cuscini Bio ha scelto di adoperare unicamente materie prime naturali e certificate, il più possibile biologiche e tracciate in ogni fase del processo lavorativo: dalla semina alla raccolta, fino allo sfruttamento dei lavoratori. Per Angela e la sua famiglia alla base della scelta di questi prodotti c’è una ricerca accurata che garantisce la migliore qualità possibile.
Quando mettiamo un prodotto in commercio vuol dire che ha superato tutta una serie di ostacoli, proprio come in una gara di atletica
«Nel cuore dei nostri cuscini ci sono le erbe alpine che con il calore corporeo sprigionano dei vapori balsamici che inalati durante il sonno danno molto benessere – spiega Angela –, come l’arnica di montagna, nota per le sue proprietà antireumatiche e decontratturanti. I nostri fornitori sono spesso piccole aziende a conduzione familiare». O ancora tra le materie prime c’è la pula di miglio, uno scarto ricavato dalla decorticazione del miglio, traspirante, in grado di fare un massaggio millimetrico e donare un rilassamento immediato.
«Le imbottiture sono realizzate in cotone pettinato e in lana, un materiale meraviglioso – spiega Angela –, uno dei primi con cui sono venuti a contatto gli esseri umani. Basti pensare che un tempo molti avevano in casa delle pecore o delle capre. Mia nonna, nata agli inizi del Novecento, mi raccontava che quando i bambini nascevano prematuri, venivano avvolti nella lana per vivere più a lungo e crescere meglio. Perché la lana è come un abbraccio materno: dà un calore buono, non fa sudare, allevia i dolori reumatici e muscolari».
«Poi l’odore che emana la lana rilassa immediatamente. Anche perché è importante ricordare che tutte le materie prime naturali non trattate hanno una loro profumazione. Se le priviamo del loro odore, intacchiamo anche le loro proprietà terapeutiche», sottolinea Angela. Per prevenire la formazione di larve e insetti inoltre tutte le materie prime vengono conservate in dei freezer a – 34°C.
L’IMPORTANZA DELL’ETICHETTA
Molto spesso l’etichetta di un prodotto è in grado di raccontarne la sua storia, ma è fondamentale che le persone imparino a leggerla. Cuscini Bio è, sin dal 2013, tra le prime aziende italiane ad aver ottenuto il riconoscimento GOTS, uno standard a livello globale per la certificazione di indumenti e prodotti tessili realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica. Un’ulteriore tutela per i consumatori.
«In questo modo riusciamo a seguire ogni singolo tratto del processo lavorativo di ogni prodotto che abbiamo in azienda. Quando mettiamo un prodotto in commercio vuol dire che ha superato tutta una serie di ostacoli, proprio come in una gara di atletica. Solo a quel punto siamo certi che sia pronto per dare un buon sonno e un buon riposo all’utilizzatore finale. Per me questo significa aver cura del bene comune. Se sono in grado di fare un prodotto con questo tipo di materie prime, e soprattutto con il cuore, non può che portare del bene a chi lo acquisterà», conclude Angela.
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