Cascina Sabbione, dove l’aula è l’orto e la natura diventa arte
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Piacenza, Emilia-Romagna - Vi voglio raccontare la storia di Chiara Testori, ideatrice e operatrice della fattoria didattica dell’azienda agricola Cascina Sabbione di Castel San Giovanni. «Io so fare una sola una cosa – ha affermato Chiara con una disarmante consapevolezza – lavorare e creare cose con i bambini. Prima di impegnarmi in fattoria facevo l’insegnante di scuola materna e tuttora la mia formazione non si ferma, faccio corsi di aggiornamento e leggo molti libri».
UN’IDEA CHE PRENDE VITA
Grazie a questa certezza Chiara ha saputo reinventarsi e creare la sua fattoria didattica. È però necessario fare un passo indietro. «L’azienda agricola nasce nel 2014 e il progetto della fattoria didattica era già in cantiere», racconta Chiara. «Il mio socio si occupava e si occupa della preparazione e della coltivazione degli ortaggi e io mi occupavo del punto vendita. Per poter avviare il progetto di fattoria didattica ho dovuto aspettare che si attivasse il corso di operatore di fattoria didattica [promosso dalla Regione Emilia-Romagna ndr]».
A seguito del conseguimento del titolo di Operatrice di Fattoria Didattica, nel 2020 Chiara può dare avvio al suo progetto, proprio quando ancora nessuno sapeva che da lì a pochissimo sarebbe scoppiata la pandemia. «Non è stato un percorso facile – conferma Chiara– perché con la pandemia siamo stati fermi, ma dal 2023 la fattoria didattica si è alzata sulle sue gambe. L’anno scorso ho visto più di 700 bambini tra scuole, laboratori e altre attività fatte con associazioni del territorio. Anche l’amministrazione comunale mi ha contattata e ho fatto dei progetti in biblioteca».
LE ATTIVITÀ DI CASCINA SABBIONE
Le sue attività sono mosse da un macroconcetto montessoriano: il bambino è come un seme, va coltivato con amore e in futuro darà un suo frutto. Per questo partono sempre dell’orto, dalla terra e da ciò che produce. I laboratori di Cascina Sabbione si svolgono quasi tutti i sabati da maggio a ottobre,« al mattino o al pomeriggio e per una questione di sicurezza sono a numero chiuso su prenotazione. Il genitore non è tenuto a stare lì. C’è una merenda e poi facciamo insieme un’attività». Il campo è un luogo molto visitato durante i laboratori, soprattutto d’estate quando i bambini possono sperimentare un contatto diretto con la terra coltivata e vedere dove nascono le verdure.
«L’orto è come un grande telo bianco su cui disegno diversi percorsi. Si possono costruire dei percorsi scientifici, quindi legati alla botanica; raccontare come cresce il seme, cosa serve per farlo crescere, cosa c’è dentro, i tipi di seme e le diverse famiglie delle verdure; può esserci un percorso narrativo, andando a scegliere delle storie che magari non partono dall’orto, ma poi l’orto lo facciamo rientrare attraverso una attività pittorica; possono essere attività artistiche legate a pittori, scultori o artisti vari che hanno utilizzato anche le verdure come strumento, per esempio Bruno Munari con le rose nell’insalata. Organizzo anche progetti dove i bambini devono approcciarsi alle verdure senza utilizzare la vista, ma utilizzando tatto, gusto e olfatto».
Questi sono alcuni dei laboratori che Chiara fa vivere presso Cascina Sabbione ai bambini di Castel San Giovanni e dintorni, ma le sue attività non si esauriscono qui. Da quest’anno la fattoria didattica è entrata nelle scuole dell’infanzia attraverso degli atelier e laboratori studiati appositamente per loro. «Non solo vado nelle scuole, ma anche le scuole vengono in cascina a fare la loro gita scolastica», precisa Chiara.
«Quando una scuola viene in gita propongo un progetto di osservazione dell’orto», continua la fondatrice di Cascina Sabbione. «Mostro la serra, spiego il semenzaio e poi facciamo un trapianto in modo che ogni bambino possa portare a casa una piantina da fare crescere, solitamente insalata. Oppure organizzo una caccia al tesoro e i bambini devono trovare degli ortaggi tramite degli indovinelli».
Attraverso la sua pagina Instagram e il suo canale whatsapp, Chiara divulga le sue attività, ripostate anche dai vari genitori che aspettano le attività della fattoria didattica per fare vivere ai propri figli delle ore di gioco creativo e didattico, in mezzo alla natura. Oltre all’organizzazione di alcuni laboratori che stanno diventando sempre più un momento molto atteso, come la caccia alle uova organizzata in prossimità del periodo pasquale.
INSEGUIRE I PROPRI SOGNI
La storia di Chiara ci mostra che nonostante i momenti di sconforto, magari dovuti anche a cause di forze maggiori, come la pandemia, con la costanza e il supporto degli altri si può riemergere e riuscire a vedere realizzato il proprio sogno. «Se la fattoria didattica oggi funziona – conferma – sicuramente il merito è mio, ma è anche grazie a delle persone che ho accanto che mi hanno sempre spronata e rassicurata, anche sulle mie capacità e sulle mie scelte. Soprattutto il mio socio, che ha sempre creduto tantissimo nella fattoria didattica».
Una storia che parla di un tempo che trasforma, un tempo della condivisione, un tempo magico perché inserito nel meraviglioso mondo della terra e dell’agricoltura, quella agricoltura sana e genuina in cui i bambini possono ancora osservare un campo coltivato e raccogliere direttamente i suoi frutti. Una natura che sa trasformarsi in arte grazie alla passione di chi ama la terra nel profondo. Una natura che si mescola alla cultura e che attraverso il confronto con il bambino riesce a far sperare anche un po’ noi adulti in un possibile futuro migliore.
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