23 Feb 2024

Siccità in Sicilia, la regione in zona rossa per carenza d’acqua

Scritto da: Maria Enza Giannetto

Sull'Isola non piove da mesi e la seconda metà del 2023 è stata la più arida da oltre un secolo. La carenza di risorse idriche ha già superato il livello d'allarme, tanto che il Governo regionale ha dichiarato lo stato di calamità naturale e incaricato un'unità di crisi per trovare soluzioni emergenziali in aiuto ai settori dell'agricoltura e dell'allevamento.

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Mentre scrivo una pioggerellina bagna finalmente il terreno assetato dopo settimane e settimane di sole e dopo quello che un tempo avremmo definito caldo anomalo. In questi giorni dovrebbe arrivare in Sicilia un po’ di preziosissima pioggia… ma sarà così? E basterà? L’Etna intanto mostra una timida spolverata di bianco assolutamente inconsistente e di certo non sufficiente a stoccare acqua dolce per i mesi più caldi. La situazione della siccità in Sicilia è drammatica, tanto che il governo regionale, il 9 febbraio, ha dichiarato lo stato di calamità naturale da siccità severa sull’intero territorio regionale.

La Sicilia è infatti l’unica regione d’Italia e tra le poche d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche. Stessa situazione in Marocco e in Algeria. Una condizione che, oltre a far soffrire il nostro patrimonio boschivo e la nostra vegetazione, sta danneggiando gravemente nella contingenza agricoltori e allevatori, già gravati dalle conseguenze dei fenomeni atmosferici anomali che hanno colpito l’Isola per tutto il 2023. E mentre la crisi coincide con le proteste degli agricoltori contro le politiche europee, l’allevamento è fortemente colpito per l’assenza di foraggio verde e la mancanza di scorte di fieno danneggiate dalle anomale precipitazioni del maggio dell’anno scorso.

Siccità in Sicilia
Siccità in Sicilia dati del Servizio informativo Agrometeorologico
SICCITÀ IN SICILIA: LA SECONDA METÀ DEL 2023 È STATA LA PIÙ ARIDA DEGLI ULTIMI 100 ANNI

La situazione meteorologica degli ultimi mesi ha comportato una notevole diminuzione dei volumi d’acqua negli invasi impedendo una regolare irrigazione dei terreni per sostituire la mancanza delle piogge. Le riserve idriche si stanno rapidamente esaurendo e, secondo i dati dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue – ANBI, in Sicilia la seconda metà del 2023 è stata la più arida da oltre un secolo. Da settembre a dicembre, l’ammanco complessivo di acqua è di circa 220 millimetri di pioggia, mentre il solo ultimo mese dell’anno ha registrato deficit di precipitazioni fino al 96% su alcune località tra le province di Enna (-81,5% mediamente sull’intera provincia) e Catania (-80% in media).

Se il bilancio annuale regionale del 2023 non risulta altrettanto drammatico, circa 160 millimetri in meno rispetto alla media, è solo – come registrato dal SIAS, Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano – per via degli eventi estremi che hanno colpito l’Isola nella prima metà del 2023. Uno di essi è stato il “medicane” della prima decade di febbraio, che ha riversato sulla Sicilia Orientale pioggia fino a 310 millimetri in 48 ore; ma anche altri meteo-eventi estremi che si sono verificati a maggio e giugno, con 310 millimetri in due giorni quando la media regionale 2023 non arriva a 600 millimetri.

Una condizione che, oltre a far soffrire il nostro patrimonio boschivo e la nostra  vegetazione, sta danneggiando gravemente nella contingenza agricoltori e allevatori

In ogni caso la condizione degli invasi siciliani, la cui capacità è limitata dal sedime accumulato sui fondali e che si stima occupi fino al 40% della capacità totale di stoccaggio, non consente più di assolvere pienamente né alla funzione calmieratrice delle piene né a quella di riserva di acqua. Già a gennaio 2024 l’Osservatorio europeo sulla siccità (EDO) del Copernicus Emergency Management Service avvertiva che il 45% della regione è attualmente in condizioni di allerta siccità. E nelle immagini acquisite da uno dei satelliti Copernicus Sentinel-2 rispettivamente il 2 gennaio 2023 e 2024 è chiaramente visibile lo sviluppo della siccità nell’ultimo anno.

LA TASK FORCE DOVRÀ INDIVIDUARE INTERVENTI STRUTTURALI URGENTI

Come sottolineano i vertici dell’ ANBI, è sempre più forte – non solo in Sicilia a dire il vero – l’esigenza di ottimizzare l’uso della risorsa idrica attraverso l’efficientamento della rete idraulica e la realizzazione di nuove infrastrutture per avviare azioni tempestive e affrontare quella che si preannuncia una gravissima calamità per la Sicilia. La giunta regionale ha dichiarato lo Stato di crisi ed emergenza siccità e incaricato l’Unità di crisi sull’agricoltura di individuare le strategie di intervento per il superamento delle emergenze che sta vivendo il settore in Sicilia.

Siccità i Sicilia
Nel territorio dell’entroterra siculo gli effetti della siccità sono ancora più evidenti

La task force composta da alcuni dirigenti generali dei dipartimenti strategici per i due settori – Agricoltura, Attività sanitarie ed osservatorio epidemiologico (Dasoe), Acqua e rifiuti, Protezione civile, oltre al segretario generale dell’Autorità di bacino – e dai dirigenti dei dipartimenti Bilancio e Programmazione dovrà individuare possibili interventi strutturali da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica. Il gruppo di lavoro regionale, tra i vari compiti, dovrà gestire le segnalazioni che arrivano dalle aree più colpite e coordinare le azioni necessarie coinvolgendo anche Comuni e Protezione civile.

Inoltre dovrà definire le possibile deroghe o i provvedimenti per il superamento della fase emergenziale; integrare nei bandi la strategia di adattamento climatico, analizzando gli effetti del Pnrr “Meccanizzazione agricola” e valutare l’impatto di quelli che vengono definiti “sussidi ambientalmente dannosi”, ovvero gli incentivi legati all’utilizzo di tecnologie ritenute inquinanti – gasolio agricolo, ad esempio. Silenzio assordante invece al momento da parte del governo e soprattutto dalla cabina di regia contro la siccità presieduta da quasi un anno dal ministro Matteo Salvini, il cui commissario, Nicola Dell’Acqua, aveva già segnalato tre priorità d’azione, rimarcando che l’Italia sta diventando «un Paese povero d’acqua».

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Name: Clima, maltempo, siccità: cosa possiamo fare per adattarci? – A tu per tu + #5
Autore: Daniel Tarozzi
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