Apre MiniMuPa, un nuovo museo a Palermo per scoprire la città tramite giochi e installazioni
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Palermo - Un museo ludico, interattivo e colorato che lungo un percorso accompagna i fruitori alla scoperta della città di Palermo. È questo MiniMuPa, nel cuore dell’antico quartiere arabo della città, la Kalsa, uno spazio di circa 200 metri quadrati allestito con tanti exhibit tematici progettati uno a uno e costruiti da abili maestranze locali, come quelle del maestro puparo Nicola Argento o dell’artista Igor Scalisi Palminteri e del falegname Aurelio Ciaperoni. Il museo – inaugurato il 4 febbraio scorso con una grande parata con alcuni dei personaggi che hanno segnato la storia della città, da Franca Florio a Federico II, Thea, Serpotta e Giafar, l’emiro arabo – in cui scoprire storia, arte, ma anche ambiente, natura e antiche tradizioni della città palermitana.
Una sfida che attraverso la metodologia del gioco punta a valorizzare argomenti meno coinvolgenti, ma non per questo meno importanti. Attraverso le installazioni in gioco infatti è possibile apprendere la storia di Palermo e della Sicilia, dall’era geologica, quando l’isola era ancora sommersa, passando per l’epoca preistorica, riprodotta tramite una grotta realizzata all’interno dello spazio nel quale entrare a contatto con il mondo della speleologia e delle piante della macchia mediterranea, per poi sbucare all’improvviso nello splendore della Palermo antica, medievale e in quella barocca. E tra un selfie e un gioco di ruolo, come far finta di “vuciare” e assaggiare prelibatezze dei mercati, la visita prosegue fino alla Palermo moderna immaginando anche “la Palermo che vorrei”.
UN NUOVO MUSEO A PALERMO PER SPERIMENTARE E CONOSCERE
«MiniMuPa significa Mini Museo Palermo, piccolo nello spazio ma grande per la quantità delle informazioni che contiene. Abbiamo immaginato un luogo dove fare una sorta di viaggio nel tempo. Il percorso museale permette di “giocare” con la storia e grazie all’arte gli occhi imparano a guardare meglio. Ad arricchire il tutto una sala dedicata agli exhibits multimediali che rendono il museo il luogo per sperimentare anche il mondo multimediale, come utile risorsa di gioco e apprendimento», racconta Giana Di Lorenzo, una delle fondatrici del progetto nonché presidente della cooperativa MiniMuPa e guida turistica specializzata in family tour ed esperienze in città per scolaresche.
Il museo fa capo alla cooperativa che porta lo stesso nome e che nasce dalla fusione di due associazioni, PalermoBimbi e Baloo, che da anni collaborano insieme a vari progetti su diversi fronti con attività volte a valorizzare il territorio per migliorarne la fruibilità per le famiglie con bambini. Un’idea tutta al femminile che, oltre a Giana, coinvolge anche Valentina Gattuso, Giorgia Ceserani, Annette Lichtenstern e Valentina Nuara.
Sperimenta! Scopri! Tocca! Osserva! Annusa! sono gli imperativi per chi varca la soglia di MiniMupa, luogo in cui si rimane avvolti e catturati dal gioco e dalla conoscenza. Ogni installazione è pensata per essere esperita, toccata, manipolata o semplicemente osservata con occhi dei bambini, ma anche degli adulti. Il museo è pensato per essere dinamico, gli exhibits infatti cambieranno periodicamente e l’esperienza non sarà mai la stessa. Anche i laboratori tematici renderanno ogni volta la visita al museo diversa.
MINIMUPA, UN PROGETTO MUSEALE PER AVVICINARE ALLA CULTURA ANCHE LE PERIFERIE
«Noi crediamo che la storia dei luoghi che viviamo – dice Valentina Gattuso, vicepresidente della cooperativa MiniMuPa ed educatrice – servano a creare la nostra identità e senza questa conoscenza non si può immaginare una comunità culturale, completa in tutti i suoi aspetti. Conoscere il passato, riflettere sulle differenze e sulle analogie apre la mente. La nostra sfida è tradurre concetti difficili, noiosi a volte, in modo divertente e coinvolgente. Non c’è nulla che i bambini non possano apprendere, basta comunicarlo nel modo giusto».
L’idea di uno spazio dedicato ai bambini e alle famiglie è nata durante la pandemia e grazie al finanziamento Resto al Sud di Invitalia il sogno è diventato realtà. L’obiettivo non è rivolgersi solo alle famiglie palermitane, ma anche quelle che vengono da fuori città e alle famiglie di turisti. Lo spazio è attrezzato con didascalie in lingua straniera e anche i tour guidati sono previsti in varie lingue.
«Il momento storico attuale non è semplice, sono tante le emergenze nella nostra città, la scelta del quartiere Kalsa non è stata casuale. Siamo una cooperativa, possiamo accedere a bandi per permettere a tutti, a chi ha meno strumenti e ai bambini delle periferie, di avvicinarsi alla bellezza e vivere un luogo di cultura senza pesare sulle famiglie. A volte pensiamo che manchi l’interesse, non è così. C’è la voglia di riscatto e cambiamento, manca solo la concretezza per realizzarlo e noi siamo qui anche per questo», conclude Giana di Lorenzo.
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