A Caltanissetta arriva Custodi del bello: le persone fragili si prendono cura della bellezza
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Caltanissetta - Integrare nelle comunità locali migliaia di persone fragili restituendo loro la dignità attraverso il lavoro e rendendo economicamente e socialmente sostenibile la cura delle bellezze d’Italia. Il progetto nazionale Custodi del bello arriva a Caltanissetta, che è la prima città isolana ad avviare il franchising del sociale che dal 2017 contrasta l’emarginazione e la povertà con il lavoro.
Si tratta di un modello nato a Milano nel 2017 dalla collaborazione tra il Consorzio Communitas, la Fondazione Angeli del Bello e l’Associazione Extra Pulita che hanno deciso di condividere le loro esperienze e storie per lanciare un nuovo modello di integrazione che mette al centro il lavoro, la bellezza e la collaborazione tra pubblico, privato e non-profit.
«Crediamo – si legge nella presentazione del progetto – in una società aperta che sa accogliere e fornire gli strumenti giusti a chi arriva per integrarsi e partecipare alla crescita e al benessere della comunità. Crediamo che il lavoro sia lo strumento per riacquistare dignità e trovare il proprio posto nella società. Crediamo nella bellezza che diventa motore di uno sviluppo economico basato sulla partecipazione e la sostenibilità ambientale. Crediamo nella capacità dei cittadini di attivarsi e collaborare con il pubblico e il terzo settore».
DA MILANO ALLE ALTRE CITTÀ ITALIANE
Successivamente adottato anche in altre città italiane del Centro Nord, il progetto è arrivato nel capoluogo nisseno e in altri capoluoghi del Sud Italia grazie al protocollo d’intesa siglato da Caritas Italiana e Fondazione Con il Sud. Sono queste infatti le due realtà che si stanno impegnando a sostenere il progetto Custodi del Bello nel sud-Italia, con un investimento complessivo messo in campo da Caritas Italiana – attraverso fondi 8×1000 messi a disposizione della CEI – e Fondazione Con il Sud di 800mila euro.
Ad oggi le città del meridione coinvolte in Custodi del Bello sono cinque: infatti insieme alla città di Caltanissetta, ci sono anche Bari, Bitonto, Cagliari e Matera. E a queste ne potrebbero aggiungere presto altre. Nei prossimi tre anni, in queste cinque città oltre 200 persone in situazioni di difficoltà saranno inserite in percorsi formativi e lavorativi, e impegnate nel rendere i quartieri più belli e vivibili.
Ben 44 squadre di lavoro si prenderanno cura di strade, parchi, giardini, monumenti e luoghi di aggregazione come scuole e piazze. Del finanziamento, oltre mezzo milione di euro andrà direttamente a pagare il lavoro delle persone fragili impegnate, sostenendone il reddito, nonché puntando alla loro formazione finalizzata all’acquisizione di nuove competenze.
In particolare a Caltanissetta, grazie al finanziamento concesso e con il sostegno della Caritas diocesana locale e dell’amministrazione pubblica, è prevista la creazione di almeno sei squadre che saranno impegnate principalmente nella cura e nella pulizia delle aree pubbliche del centro storico di Caltanissetta, delle strade e delle ville. E al momento la prima è già al lavoro da un mese con risultati sotto gli occhi di tutti.
SEI SQUADRE SI OCCUPERANNO DEL VERDE
Custodi del Bello a Caltanissetta vuole essere attivatore di processi generativi capaci di innescare cambiamenti sia nella vita delle persone che nella comunità stessa. Con questo nuovo step quindi Custodi del Bello intende trasformarsi da iniziativa sperimentale a vero e proprio modello di coesione sociale nazionale. La novità assoluta è rappresentata infatti dal sostegno concreto di due realtà nazionali come Fondazione Con il Sud, impegnata nello sviluppo del meridione attraverso percorsi di coesione sociale, e Caritas Italiana, che può contare su una rete di oltre 200 Caritas diocesane diffuse in tutto il Paese.
«Custodi del bello – dice il direttore Caritas Caltanissetta, Giuseppe Paruzzo – è un esempio concreto di come il bene possa generare bellezza. Un’iniziativa che riesce ad accompagnare le persone che si affidano a noi verso un reale percorso di inclusione. La nostra Caritas svolge quotidianamente il suo lavoro con gli ultimi e grazie alla comune visione con l’amministrazione comunale è stato possibile rendere concreto questo percorso».
Possono diventare “Custodi” tutte le persone in stato di difficoltà sia economica sia sociale: poveri, disoccupati, migranti regolari non ancora integrati, giovani neet che non lavorano e non studiano, over 50 esclusi dal mercato del lavoro che avranno l’opportunità di essere formate e accompagnate al reinserimento nel mondo del lavoro.
Il progetto si articola in tre fasi principali. La prima è quella in cui enti locali, del terzo settore e le Caritas diocesane selezionano le persone fragili italiane e straniere in stato di difficoltà. Dopo la selezione, i soggetti vengono formati per far parte delle squadre di intervento coordinate da personale specializzato e iniziano la loro attività di cura delle città che dura circa sei mesi. La terza fase prevede, laddove si creino le giuste occasioni, un eventuale inserimento lavorativo dei “custodi del bello”; grazie al percorso fatto nei mesi precedenti, le persone fragili acquistano nuove competenze, ma anche relazioni e contatti con la comunità.
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