Caltanissetta: la “bellezza” innescata dal comitato di quartiere attira progetti di condivisione
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Caltanissetta - La bellezza chiama bellezza e la rigenerazione urbana è, a buon diritto, un esempio di restituzione di bellezza e rinascita. Un esempio vincente di riqualificazione urbana e sociale partito dal basso è quello che sta accadendo a Caltanissetta, dove il lavoro e l’impegno in questi anni del comitato di quartiere San Francesco – Stazzone è riuscito a innescare interesse per la zona fino ad attrarre l’attenzione di cittadini, istituzioni e imprenditori.
Lì dove un tempo regnavano degrado e incuria infatti il comitato di quartiere – presieduto dall’instancabile Marcello Bellomo, che ci onoriamo di avere come collaboratore e amico di Italia che cambia – è riuscito già dal 2018 ad avviare un processo di rinascita importante, tanto che gli imprenditori Vincenzo Giglio e Salvatore Cosentino, soci e titolari di Cox spirits e produttori dell’amaro artigianale Cox, hanno deciso di aprire il loro nuovo quartier generale proprio vicino all’abbeveratoio del 1600 che è tra i simboli di questa rinascita.
![Comitato di quartiere San Francesco](https://www.italiachecambia.org/wp-content/uploads/2024/02/image-1-1024x710.png)
IL COMITATO DI QUARTIERE HA LAVORATO SU QUATTRO LUOGHI SIMBOLO
L’abbeveratoio è infatti uno dei quattro luoghi simbolo su cui il comitato di quartiere ha puntato sin dall’inizio per la riqualificazione e la rinascita: la scalinata di San Francesco, il Cristo Nero – antico crocifisso custodito da alcune suore –, l’Abbeveratoio e il parcheggio, che è anche un bellissimo luogo di belvedere. In questi anni Marcello Bellomo e il gruppo del comitato cittadino hanno fatto da elementi propulsori di questo movimento di rinascita dal basso, avviando collaborazioni nel segno della bellezza.
«Io dico sempre che dobbiamo tornare a essere belli noi e dobbiamo tornare a usare uno strumento potentissimo che è quello della collaborazione. Siamo fortissimi in tante cose ma ci fermiamo di fronte alla scarsa fiducia nell’altro», dice Marcello, che aggiunge: «Non appena Vincenzo Giglio, Salvatore e Rino Cosentino sono arrivati nel quartiere hanno chiesto del comitato e ci siamo conosciuti. Non poteva che nascere una bella collaborazione». Qui nel circondario infatti la collaborazione è ormai un elemento che si respira nell’aria.
Ci piacerebbe che questo luogo, oltre alla nostra sede aziendale, diventasse un vero e proprio hub di collaborazione e di promozione del territorio
UN VECCHIO EDIFICIO RECUPERATO PER UNA SCOMMESSA IMPRENDITORIALE E COLLETTIVA
I due soci del liquorificio che hanno deciso di investire nella zona riqualificata e di rimettere a nuovo un antico edificio che un tempo ospitava un pastificio per farne il proprio laboratorio, si sono subito ritrovati e riconosciuti nel senso di comunità che si respira tra queste pietre. E con la voglia di collaborare alla bellezza e alla rinascita di San Francesco-Stazzone, hanno messo a disposizione della collettività e di momenti comunitari una parte dei propri locali. Una forma di rinascita che in Sicilia ha anche dei pionieri come il Museo MeTe di Siculiana o Favara Cultural Farm.
«Il nostro liquorificio nasce in un posto abbandonato che era una vera e propria discarica», spiega Vincenzo Giglio. «Sono sempre stato innamorato di questa zona della città ma prima era davvero impensabile investire qui. Poi un giorno, mentre cercavo la nuova sede e soprattutto un posto che fosse bello per me e per gli altri, sono stato colpito da questo vecchio pastificio. È stata una sfida: basti pensare che abbiamo portato via due tir stracolmi di rifiuti, ma ne è venuto fuori un posto che parla di passato e artigianato».
![comitato di quartiere - cox](https://www.italiachecambia.org/wp-content/uploads/2024/02/Senza-titolo-7-1024x681.jpg)
«Il laboratorio però è fin troppo grande per noi quindi dall’incontro con Marcello e il comitato di quartiere è nata l’idea di destinarne una parte a luogo di socializzazione, piccola enoteca e luogo anche di formazione». Insomma, una sorta di hub di collettività. «La superficie che abbiamo a disposizione – continua – è di ben 250 metri quadri; la parte anteriore del locale, con i suoi 100 metri quadri, sarà disponibile per eventi collettivi, proiezioni, incontri e ci sarà un bar e la possibilità di fare rete e comunità».
L’INAUGURAZIONE DI SABATO 2 MARZO SARÀ UN ASSAGGIO DI COME FUNZIONA LA RETE
E la collaborazione prende vita sin dall’inagurazione del liquorificio Cox Spirit, che si terrà sabato 2 marzo. In quell’occasione, grazie allo zampino di Marcello e alla rete comunitaria del comitato di quartiere, ci sarà un’inaugurazione nel segno dei prodotti tipici nisseni proprio come l’amaro Cox – ideato da Vincenzo tre anni fa con l’aroma di arance, è un prodotto artigianale prettamente siciliano.
![comitato di quartiere - la scalinata di San Francesco](https://www.italiachecambia.org/wp-content/uploads/2024/02/la-scalinata-1024x681.jpg)
Per l’inaugurazione ci saranno le ricette del maestro cuoco Ottavio Miraglia, esperto conoscitore della tradizionale culinaria locale che ha raccolto in un libro le più significative ricette della storia nissena e che si avvarrà anche dell’aiuto di alcuni ragazzi iscritti ai corsi di formazione alberghiera della CIRS, presieduta da Michela Nicosia. A dar man forte all’intera organizzazione ci saranno anche le suore e le cucine dell’istituto Signore della Città. Insomma, un’inaugurazione che parla di connessione e che è un assaggio di come questo luogo possa diventare centro di aggregazione del quartiere.
«La nostra è una scommessa. Ovviamente siamo produttori e imprenditori e ci interessa fare conoscere il nostro liquore non solo in Sicilia, ma se nel farlo riusciamo anche a essere un punto strategico per la rinascita di questa zona ne saremo davvero felici. Ci piacerebbe che questo luogo, oltre alla nostra sede aziendale, diventasse un vero e proprio hub di collaborazione e di promozione del territorio». D’altra parte, Marcello l’aveva detto sin dall’inizio: «Questa è anche un’occasione per fare rete: è importante creare dei circoli virtuosi».
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