8 Feb 2024

A Caserta si inaugura lo Sportello della Pace: sarà ospite dell’istituto superiore

Scritto da: Laura Tussi

Uno Sportello della Pace rivolto ai giovani – in particolare a quelli dell'istituto superiore di Caserta che lo ospita – e frutto di un lungo percorso durante il quale hanno camminato fianco a fianco istituzioni scolastiche e movimenti pacifisti. L'inaugurazione avvenuta pochi giorni fa non è un punto d'arrivo, ma l'inizio di una grande rivoluzione per diffondere la cultura della pace partendo dall'educazione delle giovani generazioni.

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Caserta, Campania - Presso l’Istituto Superiore Foscolo di Sparanise, in provincia di Caserta, si è parlato di guerra e pace, la memoria del passato per capire il presente e cambiare il futuro, in occasione di una lectio magistralis e di un incontro che ha visto diversi momenti particolarmente significativi, dall’inaugurazione dello Sportello della Pace alla presentazione in anteprima de L’inno alla Nonviolenza di Agnese Ginocchio. Presenti il Movimento Internazionale Riconciliazione, l’Associazione Combattenti e Reduci, il Movimento per la Pace.

Di fronte agli studenti e alle studentesse delle classi terze e quarte, il dirigente scolastico del Foscolo Paolo Mesolella, giornalista, storico e scrittore, autore di diversi testi sugli eccidi avvenuti a Sparanise e nell’Agro Caleno, ha introdotto i lavori tracciando una panoramica geografica su tutti i conflitti passati e presenti nel mondo.

sportello della pace1
Paolo Mesolella
GUERRA, PACE, NONVIOLENZA

Le guerre nel mondo sono decine e altrettanti sono i Paesi distrutti in Afghanistan, in Myanmar, nello Yemen, nella guerra russo-ucraina, a Gaza, nel conflitto del Tigray e in Etiopia, solo per parlare delle guerre principali. In genere, ha spiegato Mesolella, le guerre si suddividono in base al numero di persone che perdono la vita ogni anno, pertanto esistono tre categorie di conflitti: le guerre maggiori, le guerre e i conflitti minori. I motivi alla base dei conflitti possono essere i più svariati, ma alcuni fattori sono chiari: il possesso delle risorse e dell’energia, l’economia, la pressione demografica, le differenze culturali, la crisi climatica.

Eppure qualcosa per fermare la guerra e costruire la pace è previsto e si potrebbe attuare: il sedicesimo degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, infatti ricorda che è necessario “promuovere società pacifiche e solidali per lo sviluppo sostenibile, garantire l’accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e solidali a tutti i livelli e per tutti i popoli”. Nessuno escluso.

È stato proiettato un video in cui si è potuta ascoltare la testimonianza di un sopravvissuto deportato dai campi di concentramento. Al termine la parola è stata data al professor Ermete Ferraro, Presidente del Movimento Internazionale Riconciliazione, che ha invitato gli studenti presenti nella platea a considerare non solo le atrocità e i disastri provocati dalle guerre, ma soprattutto la necessità che la scuola li aiuti a capire come prepararsi a forme di difesa alternativa, fondate sulla nonviolenza attiva e la resistenza civile.

sportello della pace3
Agnese Ginocchio

Conservare la memoria degli eccidi del passato infatti dovrebbe servire ai giovani per prendere coscienza dell’assurdità e della violenza dei conflitti armati e per obiettare a ogni forma di discriminazione, sopraffazione, ingiustizia e imposizione, utilizzando la non collaborazione, il boicottaggio e tutte le altre tecniche di opposizione non armata e nonviolenta, che si sono sempre dimostrate non solo etiche, ma anche efficaci.

L’ATTUALITÀ

Inevitabilmente un paio di studenti hanno posto delle domande sull’attuale conflitto israelo-palestinese, interrogandosi sulle cause della guerra e perché proprio lì, sulla Striscia di Gaza. Agnese Ginocchio ha spiegato sinteticamente la storia partendo da quanto accaduto dal 7 ottobre in poi, che è conseguenza di una situazione che va avanti da oltre 75 anni. Tutto ciò ha portato all’attuale conflitto, che solo a Gaza ha generato – sinora – più di 30mila morti, di cui 11.600 bambini, 12mila dispersi, 120 giornalisti uccisi, solo per citare alcuni drammatici dato.

La cultura della pace passa dalla scuola e la scuola è vera solo quando educa alla pace

La conferenza è proseguita con la presentazione de L’Inno alla Nonviolenza, il brano correlato di video di Agnese Ginocchio dedicato alla causa palestinese e a tutte le vittime delle guerre, che intende essere, come sottolineato dalla stessa autrice, «un messaggio che induca a riflettere su tutta quella musica che fa distrazione di massa».

LO SPORTELLO DELLA PACE

Al termine dell’ascolto è avvenuta la cerimonia con taglio del nastro inaugurale dello Sportello della Pace, frutto del percorso della Fiaccola della Pace, da parte del Dirigente scolastico Paolo Mesolella, e dei rappresentanti dell’assemblea studentesca Nicandro Izzo, Francesco Pio Izzo e Davide De Felice. Quindi gli stessi sono stati chiamati ad apporre la firma sul Patto dello Sportello della Pace, insieme alla Presidente del Movimento per la Pace Agnese Ginocchio, ente promotore del progetto della Fiaccola e dello Sportello.

sportello della pace
Il taglio del nastro dello Sportello della Pace

Come si legge sull’attestato, “lo Sportello della Pace chiama i giovani alunni a essere i protagonisti di questa finestra che si affaccia sul mondo a farsi portavoce delle istanze e delle campagne a difesa degli ultimi della terra e dei senza voce, a prendersi cura dell’Umanità, della Madre terra, a prendere a cuore le sorti del mondo per progettare un futuro di Pace senza che il pericolo delle guerre, causa di morte e di distruzione, venga a lacerare e dilaniare la nostra umanità, mettendo a rischio sogni e speranze di ogni bambino, uomo e donna sulla terra”.

“La difficile situazione dovuta al dilagare della violenza tra i giovani – hanno aggiunto i redattori dell’attestato dello Sportello della Pace –, rende urgente un’azione educativa e formativa di educazione alla pace, per ricordare le troppe vittime delle guerre, per riflettere sulla loro follia e disumanità e per proporre concrete e vincenti alternative di Pace”. Ci si è dati quindi appuntamento per le prossime iniziative in vista dei due anni di guerra in Ucraina e dei quattro mesi di guerra in Palestina, per ricordare le troppe vittime di tutte guerre, per riflettere sulla loro follia e disumanità e per proporre concrete e alternative vincenti, perché la cultura della pace passa dalla scuola e la scuola è vera solo quando educa alla pace.

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