La Bottega dei Semplici Pensieri, la scuola di formazione per giovani con disabilità
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Campania - “Cosa succederà dopo…?”. È una domanda che spaventa tutti, a prescindere da cosa segua la parola “dopo”, ma a qualcuno spaventa un po’ di più. Cosa succederà a mio figlio con la sindrome di down dopo che avrà finito la scuola e non avrà più spazi di socializzazione garantiti? Cosa succederà a mia figlia con la sindrome di down dopo, quando non sarò più in grado di prendermi cura di lei?
La Bottega dei Semplici Pensieri nasce proprio dalla forte volontà di un gruppo di genitori di giovani con la sindrome di down o con altri deficit intellettivi di trovare una risposta a queste domande. I loro figli stavano per raggiungere il diploma e si affacciava alle loro vite la paura del dopo. La maggior parte di questi ragazzi aveva già scelto percorsi di formazione alberghiera e così, fin dai suoi albori, l’associazione si propone di inserire giovani con disabilità all’interno di quest’ambito lavorativo.
In questi dieci anni di attività l’associazione è cresciuta. Dalla prima sede in un minuscolo appartamento, la Bottega dei Semplici Pensieri si è spostata all’interno di un bene confiscato alla camorra, villa Mehari, nel Comune di Quarto, in provincia di Napoli. Pian piano ha ampliato i suoi obiettivi e anche i suoi sogni per il futuro. Francesca Cartolano, responsabile della comunicazione, con le sue parole ci ha fatto entrare all’interno della Bottega e ha condiviso con noi finalità, traguardi e desideri dei ragazzi che ne fanno parte.
«La maggior parte dei corsi proposti all’interno della Bottega dei Semplici Pensieri ha a che fare con formazione e specializzazione in ambito alberghiero, ma non è sempre così. Indaghiamo quali sono sia le capacità sia le ambizioni di ciascun ragazzo e cerchiamo sempre, per quanto possibile, di assecondarle. Per esempio, c’è una ragazza che si chiama come me, Francesca, che è bravissima sia in sala che in cucina, ma preferisce organizzare eventi e accogliere gli ospiti, così abbiamo dato inizio a un percorso di formazione basato sui suoi desideri».
Roberto invece adora cimentarsi nelle attività di barman e nel frattempo è diventato socio lavoratore della cooperativa. Infatti, i ragazzi hanno seguito anche un corso di formazione per barman e imparato la preparazione di diversi cocktail. La Bottega dei Semplici Pensieri si è anche munita di un apecar con cui portare aperitivi in diversi eventi, come compleanni, lauree o matrimoni.
LA BOTTEGA DEI SEMPLICI PENSIERI E LA QUERCIA ROSSA
L’associazione è nata dal desiderio di permettere anche a ragazzi più svantaggiati di costruirsi un futuro, ma si è scontrata presto con un limite di natura legislativa: una volta formati i ragazzi, non avevano la possibilità di pagarli. È nata così anche una cooperativa di tipo misto, la Quercia Rossa, di cui sono diventati soci lavoratori sia i volontari della Bottega, sia alcuni ragazzi che hanno manifestato maggiore autonomia.
«I ragazzi desiderano tantissimo lavorare, perché questo li rende indipendenti e rafforza la loro autostima. Ricordo una mattina in cui arrivai presto in associazione e trovai Francesca così emozionata da non riuscire a contenere la sua gioia. Mi raccontò che aveva avuto i soldi dell’ultimo evento a cui aveva lavorato ed era felicissima perché finalmente poteva comprare un regalo di Natale per il suo fidanzato».
OLTRE LA FORMAZIONE PROFESSIONALE
La Bottega dei Semplici pensieri di propone soprattutto di generare inclusione. «I ragazzi vengono visti per le loro capacità e non per i loro limiti. Sono formati e professionalmente preparati, ma non solo. Alla formazione lavorativa, l’associazione affianca anche laboratori che sostengono la loro crescita personale, emotiva e relazionale. Uno dei più importanti è il laboratorio di autonomia personale e di coppia, che si ripete ogni anno e che ogni anno evolve», ha raccontato ancora Francesca.
L’autonomia dei ragazzi è un obiettivo importantissimo da raggiungere per la loro indipendenza, per la loro autodeterminazione e anche per la loro autostima. «Imparano a curare il loro corpo, a preparare i pasti e a fare la spesa. Hanno anche organizzato una piccola gita a Ischia, occupandosi sia di prenotare il B&B che di preparare la valigia. Ovviamente sono seguiti da accompagnatori che supervisionano da lontano e intervengono solo se necessario».
Il percorso di autonomia li accompagna anche nella vita di coppia. «Come in qualsiasi altro gruppo ci sono amori che nascono e finiscono, mentre altri vanno avanti da anni, come quello tra Francesca e il suo ragazzo che dura da dodici anni. Grazie al percorso di autonomia di coppia hanno potuto fare insieme delle piccole gite e, con l’approvazione dei loro genitori, hanno dormito insieme».
OLTRE I TABÙ: DISABILITÀ E SESSUALITÀ
I ragazzi che per primi sono arrivati in associazione hanno tra i tenta e i quarant’anni, mentre i più giovani hanno comunque già raggiunto i venti. «Sono adulti e per questo si è avvertita la necessità di coinvolgere diversi professionisti, tra cui una sessuologa. Inoltre, i ragazzi sono stati sottoposti a visite mediche e, quando necessario, si è deciso di iniziare un percorso con dei contraccettivi. L’obiettivo è quello per permettere loro di vivere liberamente».
IL DIBATTITO SULLA DISABILITÀ E LE ALTRE ATTIVITÀ
I ragazzi sono consapevoli della propria disabilità ed è molto importante parlare con loro riguardo ai temi di inclusione e diversità. «C’è chi tra loro ne soffre di più, chi invece ci si trova a suo agio. Per questo cerchiamo sempre di stimolare riflessioni e dibattiti sulla loro disabilità e lo abbiamo fatto anche con un Cineforum. C’è una psicologa che li segue nel percorso che valuta dove e se va fatto un lavoro di rafforzamento dell’autostima».
Sono tantissimi i progetti che la Bottega dei Semplici Pensieri porta avanti anno dopo anno, accompagnando i ragazzi nella crescita in ambiti differenti. Percorsi di consapevolezza digitale, laboratori creativi e di ceramica, di cucina e di sala e persino un progetto, chiamato “Raccogliendo mi Trasformo” che li ha avvicinati e formati nel lavoro agricolo. La Bottega dei Semplici Pensieri non vuole solo trovar loro opportunità di lavoro, vuole formarli e trovare il migliore strumento per renderli cittadini autonomi.
«Non ci aspettiamo lavoratori perfetti e né vogliamo fingere che le loro difficoltà non esistano, ma allo stesso tempo vogliamo dimostrare che con le giuste risorse si può ottenere tanto. La Bottega dei Semplici Pensieri lavora insieme a una psicologa, a pedagogisti, ad assistenti sociali per mettere in atto le strategie giuste per il benessere psicologico ed emotivo dei ragazzi», aggiunge Francesca.
Al di là di qualsiasi competenza pratica acquisita e di qualsiasi formazione, l’insegnamento più prezioso che la Bottega dei Semplici Pensieri vuole dare, è quello di imparare a stare insieme gli uni agli altri, rispettandoci come esseri umani: «Le differenze ci rendono unici, ma allo stesso tempo ci rendono uguali. E questo vale ovunque e per tutti, non solo all’interno della Bottega», ha concluso Francesca.
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