Voice shaming, la campagna di Vivavoce per aiutare chi ha disturbi del linguaggio
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Messina - La città di Messina è in prima linea nella campagna sociale avviata su scala nazionale dall’Associazione Vivavoce, impegnata nel supportare chi soffre di disturbi legati al linguaggio. L’associazione, basata a Milano ma fondata dal messinese Giovanni Muscarà, mette infatti in campo varie attività contro il fenomeno del voice shaming, ovvero discriminazioni e atti di bullismo verso chi soffre di disturbi del linguaggio, della voce o della comunicazione, sollevando un tema sensibile a molte persone e spesso sottovalutato.
Con il termine voice shaming si indicano infatti [come sottolineato anche sul sito dell’associazione] “giudizi, atteggiamenti e comportamenti negativi e discriminatori nei confronti di una persona a causa del suo modo di parlare, che impattano in modo determinante sulla vita sociale e professionale dell’individuo e sul suo benessere psico-emotivo”. Il voice shaming è già documentato dalla letteratura scientifica, anche se non sistematicamente e solo a livello internazionale. In diversi contesti sociali, le persone che soffrono di balbuzie, disturbi della voce e disturbi del linguaggio subiscono più frequentemente la discriminazione e l’esclusione sociale.
A MESSINA VIVAVOCE HA ATTIVATO IL VOICE HELP CONTRO IL VOICE SHAMING
Per sensibilizzare sul tema l’Associazione ha attivato a Messina un numero WhatsApp Voice Help Sicilia – il numero è 3891560942 –, che permette a chi soffre di problemi legati alla voce o a chi subisce episodi di voice shaming o ne è testimone di segnalare il disagio, ricevendo un supporto psicologico gratuito da un’equipe medica specializzata. La scelta di proporre un servizio di primo intervento in forma scritta aiuta ad abbattere la barriera vocale che spesso blocca le persone con tali disturbi.
A Messina, qualche mese fa, il progetto è stato presentato da Martina Casale, psicologa, ex balbuziente e oggi responsabile della sede di Messina del Centro medico Vivavoce e coordinatrice del servizio Voice Help Sicilia. «La balbuzie mi ha tolto tanto, ma oggi nel fare questo lavoro ho l’opportunità tutti i giorni di supportare chi sta vivendo la mia stessa situazione. Affrontare questo disturbo e i disagi che mi ha causato mi ha formata dal punto di vista caratteriale ed essere riuscita a risolverlo mi ha restituito tutto moltiplicato per dieci».
«Significa tantissimo per me – continua – poter trasmettere il messaggio che non è il modo in cui parli a dimostrare chi sei e supportare chi, come successo a me, sta vivendo un momento di forte disagio a causa del disturbo e delle discriminazioni ancora troppo frequenti. Comunicarlo con la mia faccia, con le mie parole, è importante. È come riprendermi tutto quello che mi ha tolto».
LO STRUMENTO VOICE HELP PERMETTE DI GESTIRE L’OSSERVATORIO NAZIONALE
Lo strumento della chat Voice Help permette anche all’Associazione di raccogliere testimonianze e di gestire un vero e proprio osservatorio nazionale e regionale sul tema, mettendo insieme per la prima volta un dossier di casistiche ed episodi di discriminazione da portare all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, con l’obiettivo di sensibilizzare la società sul fenomeno del voice shaming, già documentato da numerosi studi internazionali. E con la volontà di lanciare progetti per le scuole in modo da fornire a insegnanti e studenti un metodo per affrontare le problematiche legate al voice shaming.
I dati testimoniano infatti la necessità di intervenire per promuovere un cambio culturale legato alla “problematica voce”. Le persone affette da disturbi della voce e del linguaggio sono tre volte più soggette al rischio di discriminazioni e bullismo rispetto alle altre. Il 70% delle persone con balbuzie dichiara di aver perso almeno un’occasione di impegno o di promozione a causa del disturbo legato alla propria voce. Il 20% afferma di aver rinunciato a un lavoro o promozione a causa delle difficoltà riscontrate nel linguaggio. Numerosi bandi di concorso legati alle forze armate inoltre riportano alcuni disturbi della parola come caratteristica discriminante e causa di inidoneità.
Tuttavia non c’è ancora una consapevolezza piena da parte della collettività di come questo fenomeno influisca in maniera determinate sulla vita delle persone. L’Osservatorio Voice Shaming, fondato nel 2023 dall’Associazione Vivavoce, è il primo progetto in Italia dedicato all’indagine e alla lotta contro la discriminazione della voce. Nasce con l’intento di indagare il fenomeno del voice shaming e mira a divenire un punto di osservazione autorevole su tutto l’universo della voce e delle problematiche o discriminazioni ad essa connesse, per prevenire discriminazioni e bullismo e promuovere una cultura più inclusiva.
L’OSSERVATORIO VOICE SHAMING SI OCCUPA DI DOSSIER REPORT E PUBBLICAZIONI
Per questa ragione l’Osservatorio Voice Shaming si impegna nel condurre analisi e ricerche su larga scala sul fenomeno del voice shaming in vari contesti sociali: dalla scuola all’ambiente lavorativo e fino a situazioni di aggregazione sociale. Le analisi si basano su indicatori scientifici rigorosi e comprendono, fra le altre cose, anche la valutazione dell’impatto economico e sociale delle azioni intraprese. L’Osservatorio si occupa anche della comunicazione e divulgazione attraverso dossier, report e pubblicazioni per sensibilizzare istituzioni, professionisti, associazioni di pazienti e il pubblico in generale.
Fra i documenti chiave dell’Osservatorio c’è il Report Annuale di ricerca, che evidenzia i risultati delle indagini e suggerisce possibili interventi. Inoltre, l’Osservatorio organizza periodicamente incontri istituzionali e convegni per presentare e discutere i rapporti di ricerca, portare avanti progetti di sensibilizzazione e divulgazione, coinvolgendo anche istituzioni e amministrazioni locali.
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