Villa Biener, il luogo magico dove natura, arte e convivialità si incontrano
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Imperia - La storia di Villa Biener, per come la conosciamo noi oggi, inizia nel 2003 quando Judit Török, venuta in possesso dell’eredità del padre Stefano, decise di acquistare la villa e realizzare così i sogni suoi e dei genitori: avere un luogo in cui natura e arte si sarebbero fusi insieme, all’insegna della creatività e della convivialità. Nasce così Villa Biener, che prende il nome da Klara Biener, madre di Judit, e che oggi si presenta come il Parc Güell della Liguria.
COME SI PRESENTA VILLA BIENER
Siamo a Cipressa, in località Moiano, piccolo Comune ligure in provincia di Imperia che conta circa milleduecento abitanti. La cittadina è ubicata in posizione panoramica, affacciata sul mare, tra la costa della punta di Santo Stefano e il capo di San Lorenzo. La villa risulta quindi “appesa” al di sopra della marina degli Aregai, concedendo ai visitatori un panorama mozzafiato. Villa Biener, un tempo era addirittura soprannominata “La Fortezza” proprio per il suo aspetto austero e svettante. Essendo situata in un antico uliveto, la villa è circondata da un enorme giardino e dunque immersa nella natura. È presente anche un ruscello che spunta da un boschetto limitrofo e che contribuisce a rendere il tutto ancora più bucolico.
LA STORIA DI VILLA BIENER
Se oggi Villa Biener è un museo a cielo aperto lo dobbiamo a Judit Török, figlia di Klara Biener e Stefano Török. Stefano Török aveva un sogno: smettere un giorno di fare lavori artigianali per potersi dedicare alla scrittura. Era infatti un’amante dell’arte a tutto tondo, tanto che negli anni riuscì a mettere insieme una grande collezione di opere. Per Judit il padre fu fonte di grande ispirazione e da lui apprese l’amore per il bello e per l’arte. All’epoca Judit viveva a Budapest dove, durante gli anni universitari, conobbe il suo primo marito, l’italiano Franco.
I due si frequentarono, si sposarono e infine si trasferirono a vivere in Italia. “Dopo la laurea lavorai come medico condotto con la specialità, in pediatria in Piemonte, a Castellamonte, e nel 1988 mi trasferii a Sanremo, vincendo un concorso come aiuto di Igiene Pubblica. Lo feci per mio figlio che soffriva di asma allergica e aveva bisogno di un clima mite, marino“, ha dichiarato in occasione di un’intervista.
Il matrimonio finì, ma sempre in Italia Judit conobbe il suo attuale compagno di vita, Carlo Maglitto, uomo eclettico e dalle mille sfaccettature: viene definito artista, insegnante, eremita, pittore, psicanalista, giramondo, scultore, filosofo, poeta e molto altro. Da questo incontro nascerà una frequentazione proficua dalla quale prenderà vita quella che oggi è Villa Biener. La villa viene acquistata nel 2003 da Judit, entrata in possesso dell’eredità del padre, comprensiva delle opere d’arte che l’uomo aveva collezionato in vita. Dopo tre anni di lavori di consolidamento e ristrutturazione, durante i quali sono stati ricostruiti anche i muri a sostegno delle fasce crollate, nel 2006 la villa viene dedicata alla madre di Judit, Klara Biener.
L’idea della donna, ormai diventata un’artista a tutti gli effetti, è creare un luogo in cui l’elemento antropico si fondesse perfettamente con quello naturale e in cui l’arte e la natura diventassero una cosa sola. Un altro elemento fondamentale del progetto era la componente conviviale, per cui Villa Biener sarebbe diventata catalizzatrice di incontri tra artisti e crogiolo di idee e nuovi progetti. Proprio per questo, durante i lavori sopracitati, fu sistemato uno spazio al piano terra per ospitare mostre, spettacoli, concerti ed eventi nell’ambito delle arti in ogni loro forma.
VILLA BIENER COME MUSEO A CIELO APERTO
“Nel 2007 ha quindi inizio quella che poi diventò la principale attività per gli anni successivi: organizzare incontri di scultori provenienti da ogni parte del mondo per popolare il parco con sculture e per promuovere la comunicazione tra gli artisti e i visitatori, ponendo l’accento sulla convivialità e l’amicizia appunto. Gli artisti invitati erano sistemati nella foresteria e nelle camere libere per una decina di giorni anche in diversi turni. Da allora ad oggi sono state collocate nel giardino della villa oltre cinquanta opere di varie dimensioni”, si legge sul sito di Villa Biener.
Per evitare che le erbe infestanti soffocassero gli alberi da frutta appena messi a dimora, nell’estate del 2008 si gettarono le basi di una grande scultura coricata che era destinata a diventare emblema e simbolo della villa. Fu costruita con armature metalliche, mattoni e cemento, distesa e serpeggiante tra gli alberi e rivestita con piastrelle frantumate provenienti dalle grandi fabbriche del modenese.
Finita nel 2009 e battezzata “La Grande Madre”, è accogliente come una culla e nasconde un segreto: il Bambino Nero, una scultura di Carlo Maglitto. L’esterno della pancia che racchiude il bambino è istoriato in bianco e nero dall’artista Claudia Lauro e racconta la storia della Grande Madre e del Dio bambino Kirikù, che recupera dalla vanità umana e dall’ignoranza l’Amore, la Volontà e la Magia. Sul ginocchio destro la Madre regge otto Nanocubi. La dedica al centro dei Nanocubi simboleggia tutti i bambini che, anche una volta cresciuti, rimarranno tali in eterno agli occhi della loro mamma: La Grande Madre.
Da quel momento in poi l’attività artistica che ha attraversato la villa con tutto il giardino non si è mai fermata. Subito dopo “La Grande Madre” furono costruite due panche, sulla seduta delle quali si intersecano figure animali: serpenti e uccelli dalle piume dorate che si mordono, si dividono e si rifondono. Altra opera ormai celebre è “Il muro delle lettere”, ispirato alle lettere di Alighiero Boetti. Dal 2009 in poi quindi Villa Biener ha continuato a ospitare artisti e a popolare il giardino di opere d’arte di tutti i generi: da sculture a mosaici, da installazioni a pitture.
VILLA BIENER OGGI
A oggi Villa Biener è aperta a chiunque voglia visitarla dal mercoledì alla domenica, dalle 14:30 alle 17:30 (da ottobre a maggio) e dalle 15 alle 19 (da giugno a settembre), previa prenotazione. Tutte le informazioni per contattare Judit Török e Carlo Maglitto, che attualmente risiedono nella villa, sono presenti sul loro sito. Visitare il giardino, la villa stessa e la galleria d’arte annessa con uno di loro due – o addirittura entrambi – è fortemente consigliato per molteplici motivi: oltre a conoscere gli ideatori del progetto, sono loro stessi a farvi da guide, cosa che come potete ben immaginare non ha eguali per la competenza artistica e l’affabilità dei proprietari.
Inoltre monitorate regolarmente la loro pagina web. Nonostante il pernottamento non sia più all’ordine del giorno, sono ancora attivi i workshop con artisti guidati dagli stessi Judit e Carlo. Dopo quello dell’anno scorso dedicato alla scultura, tenuto da Judit Török e chiamato “Sembianze”, il 9 gennaio 2024 è iniziato “Labirinti”. La mostra in cui saranno visibili le opere frutto di questo workshop sarà inaugurata il 17 febbraio nella galleria della villa. Consiglio inoltre, per monitorare questo tipo di eventi, di visionare regolarmente anche il gruppo Facebook di Villa Biener Arte Contemporanea.
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