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Campania - A Casa Sanità, nel cuore dell’omonimo rione napoletano, l’associazione Napoli InVita s’impegna a valorizzare e tutelare l’identità storica e culturale della città abbracciando la diversità e il pluralismo. Il progetto, co-finanziato nell’ambito del Piano Azione e Coesione “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici ed. 2018″, ha visto la sua attuazione nel giugno del 2022, quando Casa Sanità ha finalmente aperto le sue porte alla comunità con l’obiettivo di mettere in luce la memoria collettiva e incoraggiare attività formative utili ai ragazzi e alle ragazze del territorio.
Luogo-rifugio per la comunità, Casa Sanità mette al suo centro le storie e i saperi legati al quartiere, ai suoi abitanti, al loro vissuto quotidiano. È infatti importante recuperare le memorie del passato, quelle nascoste e mai scoperte, così come è altrettanto importante tramandarle per mantenere viva l’identità del territorio.
Per questo una delle principali finalità del progetto è stata quella di tramandare a un gruppo di giovani studenti gli strumenti utili allo storytelling, orale e digitale, e al marketing territoriale. L’obiettivo? Fare in modo che imparino a valorizzare il potenziale del Rione e a condividere i saperi e le risorse formative grazie alla parola, scritta e parlata.
NAPOLI INVITA A RISCOPRIRE L’UMANITÀ PIÙ AUTENTICA
Quello che l’associazione InVita si propone di fare è favorire il confronto tra le diverse identità presenti sul territorio perché si rafforzi il senso di convivialità e di condivisione delle responsabilità dei singoli e della comunità. Il fine non è “fare un po’ di folklore” e “romanticizzare i bei tempi andati”, come l’associazione stessa ci tiene a precisare, ma riscoprire l’umanità del passato e uno stile di vita più autentico e sentito. E per farlo InVita si avvale delle relazioni intessute con altre associazioni e istituzioni che sono parimenti attive sul territorio, a livello nazionale e transnazionale, per organizzare incontri ed esperienze formative per la comunità.
I PROGETTI DELL’ASSOCIAZIONE
Numerosi i progetti a cui InVita si dedica con passione e professionalità. Tra le sue collaborazioni si annovera relativa al Laboratorio di Artigianato, Creatività e Tradizioni, ACT LAB, che viene realizzato insieme a Crescere Insieme ONLUS, comunità di accoglienza palermitana, e alla compagnia teatrale Delirio Creativo, fondata da Raffaele Bruno.
Convergendo le loro energie sull’idea che esclusione sociale, devianza e disagio non siano condizioni gravi e irreversibili ma che si possa imparare da esse e uscirne più consapevoli, le tre associazioni promuovono ormai dal 2016 attività di ceramica, arte, riciclo creativo, musica e teatro per avvicinare soprattutto quei bambini e ragazzi “difficili” che non hanno ancora conosciuto alternative alla vita di strada e alla dispersione scolastica.
Oltre ad attività di formazione, InVita si occupa di organizzare itinerari per la città che possano avvicinare chi è estraneo alla storia e alle tradizioni del quartiere alle zone meno patinate della Napoli pubblicizzata, ma altrettanto belle e vere. Dal Borgo dei Vergini al Palazzo Moscati, dalla Chiesa di S. Maria de’ Miracoli all’Ospedale e Parco San Gennaro, InVita sostiene instancabilmente i luoghi “invisibili” di Napoli, perché acquisiscano agli occhi del pubblico ma soprattutto della comunità territoriale il rispetto che talvolta pare mancare.
Alcuni di questi luoghi infatti hanno conosciuto in passato l’abbandono e l’incuria, per non parlare degli atti di vandalismo che ogni tanto hanno costretto gli enti che se ne occupano a rimboccarsi ulteriormente le maniche per restituire ai cittadini le memorie temporaneamente perdute.
PRESERVARE LA MEMORIA DI CASA SANITÀ
La stessa Casa Sanità non è estranea agli attacchi vandalici. Proprio di recente, nella giornata di Capodanno, una vetrina della sede è stata sfondata con un colpo d’arma da fuoco, non si sa se per un atto intimidatorio o in seguito a un festeggiamento imprudente per l’anno nuovo. In ogni caso, l’associazione InVita non si lascia fermare da fatti del genere: “Noi siamo al nostro posto, chi sta nel posto sbagliato è qualcun altro”, così ha scritto sui social Vincenzo Minei, uno dei responsabili dell’associazione.
Un desiderio di resistere condiviso da molte realtà del territorio, prima fra tutte l’associazione Mani Tese, che similmente si è vista vandalizzare la propria sede in Piazza Cavour qualche giorno fa. Ma i napoletani non mollano mai, e i volontari dei quartieri continueranno a lavorare attivamente nel sociale, perché ai giovani vadano memorie positive e narrazioni più felici possano essere raccontate sul territorio.
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