24 Gen 2024

Musica in gravidanza per creare una speciale “armonia” nella relazione madre e figlio

Scritto da: Valentina D'Amora

Continua il nostro viaggio nell’ecologia della nascita. Dopo una carrellata di consigli e aneddoti su come risparmiare e non sprecare, oggi voliamo su una dimensione più eterea. Parliamo di musica in gravidanza – ma anche dopo –, per riflettere sull’importanza della relazione non verbale che passa anche attraverso le note.

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Pannolini, tutine, culle, lettini, seggiolini. Quante volte il nostro sguardo si rivolge al di fuori, anziché a cosa sta accadendo dentro di noi? Durante tutto il periodo della gestazione e anche dopo, porci in ascolto della piccola creatura e di noi stesse, delle nostre sensazioni nel particolare momento che stiamo vivendo e di quali cambiamenti sta portando alla nostra psiche oltre che al nostro corpo, è essenziale.

Per questo la musica in gravidanza è importantissima, perché è una comunicazione che va oltre le parole e migliora la salute emotiva delle future mamme. “Nelle sedute di musicoterapia la madre si prepara alla nascita del suo bambino, abituandosi ad ascoltarne le azioni – reazioni motorie in risposta al suono della voce e della musica – ascoltando sé stessa, i suoi ritmi interni e il loro modificarsi con il procedere della gravidanza1”, scrivono Francesca Pasini e Alessandra Auditore in La Musicoterapia Prenatale e Perinatale: un’esperienza. Nell’ultimo trimestre poi, la musica è in grado di potenziare l’equilibrio tra mente e corpo, in previsione del travaglio e del parto.

musica in gravidanza

«La musica per eccellenza per il piccolo – chiarisce Gloria Mantovani, logopedista, vocologa e operatrice di musicoterapia in gravidanza e prima infanzia2 di Bologna – è senza dubbio la voce della mamma: la colorazione timbrica e melodica della voce materna sono una carezza e una coccola sonora nel pancione». C’è anche l’ascolto musicale però, che rilassa il piccolo e permette alla futura mamma di creare immagini positive e piacevoli: le musiche più adatte sono lente, dolci e tranquille, ma variano a seconda del mese di gestazione e dei gusti della mamma e del papà.

Ricordo che nel primo trimestre della mia prima gravidanza mi venne consigliata la musica barocca, la più vicina al ritmo dei battiti del cuore del bambino: pare che autori come Vivaldi, Mozart e Schubert siano molto graditi. Dal quarto al sesto mese invece sono più idonee le melodie dolci, che cullano, conciliano il sonno e infondono serenità al bimbo che ascolta musica in gravidanza.

Non bisogna dimenticare che la musica è relazione, un altro modo per stare insieme

Credo di aver sentito un miliardo di volte la Ninna Nanna di Brahms, i Valzer di Dvorak e i Notturni di Chopin, che Gaia ha apprezzato ancora per diverso tempo, prima di passare ai Pinguini Tattici Nucleari. Dal settimo mese in poi, il bambino inizia a farsi sentire di più nella pancia, scalcia, rotola e punta i piedini, quindi il ritmo diventa più movimentato. Per questo, alternavo brani rilassanti di Bach a pezzi più dinamici di Čajkovskij, passando per i preludi di Debussy, fino ai Valzer di Chopin.

«Non c’è una musica migliore di un’altra in gravidanza, – precisa la musicoterapeuta –, tuttavia ci sono canzoni che si possono condividere con il proprio bambino quando è ancora nel pancione e ascoltarle anche dopo per dare una continuità alla vita intra ed extrauterina». E poi cantare e usare la propria voce come canale di comunicazione con il neonato è un passaggio molto importante, specialmente nei primi mesi, quando inizia a emettere i primi suoni, proprio per instaurare con il bambino quella comunicazione sonora che pone le basi per una successiva comunicazione a parole.

Posso dire che la musica in gravidanza funziona e nel mio caso i risultati si vedono: quando Margherita, che è appena entrata in fase dentizione, inizia a piangere disperatamente e nulla sembra riuscire a calmarla, il canto la distrae e le dà immediato conforto, spesso fino all’addormentamento. «D’altronde non bisogna dimenticare che la musica è relazione, un altro modo per stare insieme», conclude Gloria Mantovani.

Il mio consiglio quindi è quello di prendere parte a uno dei corsi di musica in gravidanza a partire dal sesto mese, quando l’embrione sviluppa i primissimi sistemi sensoriali, proprio per creare una speciale “armonia” nella relazione madre e figlio. A Genova c’è La Culla Musicale, un centro di musicoterapia pre e postnatale dove questi percorsi partono in diversi momenti dell’anno, ma ce ne sono sicuramente in ogni città. In caso negativo, l’associazione propone anche corsi online, per non perdersi una preziosa opportunità di ascolto profondo che coinvolge genitori e figli.

1 – A. Auditore, F. Pasini “La Musicoterapia Prenatale e Perinatale: un’esperienza”, 1998.
2 – Logopedista, vocologa e operatrice di musicoterapia in gravidanza e prima infanzia.

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