Moderne Persefone, le storie di donne che rinascono si concludono per trasformarsi
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Quante lezioni di vita si possono trarre da trauma? Quante cose si possono imparare durante e dopo un brutto colpo fisico, emotivo o esperienziale? Quante conquiste e consapevolezze, quanti progetti e idee possono sbocciare, seminati in un terreno che sembrava sterile e devastato? Io, penna ferita da un incidente mortale, ho sperimentato sulla mia pelle e sulla mia testa quanto sia possibile trasformare in doni preziosi, eventi sconvolgenti. Proprio perché totalizzanti, tali eventi coinvolgono tutto il proprio essere e quello delle persone che ci circondano. Vicini e lontani, ci si ritrova tutti legati in un’unica matassa di emozioni.
Da una storia femminile singolare come la mia è scaturito un racconto femminile duale lungo due anni di decine di storie, tutte diverse, ma tutte legate da una o più trame di sofferenza e anche tanta forza di resilienza. Sullo sfondo, un mito ancestrale, quello di Persefone, che dal mondo arcaico, ci porta molti archetipi importanti e ancora validi nel mondo moderno: l’epoca appunto delle Moderne Persefone.
Il mito di Persefone simboleggia il mistero della vita e la bellezza della natura che rifiorisce dopo la stagione invernale, nel germogliare della primavera e nel calore dell’estate. È un mito di morte, ma anche di rinascita. E quello delle Moderne Persefone è un format di storie mitiche e biografiche, raccontate da donne che sanno cosa significa sprofondare nelle tenebre dell’Inferno e poi, con tenacia e pazienza, con forza e resilienza, rinascere per godere di una nuova primavera.
Storie che testimoniano quanto sia catartico raccontarsi. La scrittura del sé permette di rielaborare tutto quanto e viverlo da spettatrice. L’arte del raccontare e del raccontarsi può essere perfino taumaturgico: una delle ancore a cui aggrapparsi durante e dopo un lungo e faticoso viaggio nella difficoltà. Medicina dall’inesauribile efficacia terapeutica e dal sapore miracoloso.
Tutto passa. Tutto scorre. Arriva la primavera e poi l’estate. Persefone torna sulla terra e la Natura esplode di nuovo, generosa. Ma l’autobiografia è anche dire noi: tutto il contrario del solipsismo o dell’autoreferenzialità. Scrivere di sé è ri-scoprire quanto nella nostra storia ci sia la presenza degli altri, e quanto nelle storie altrui, ci sia la nostra, fino a costruire un racconto corale e a tessere una rete di Storie in continuo divenire.
I racconti di Moderne Persefone sono stati raccolti nel corso di due anni, dall’autunno 2021 fino a novembre 2023: una singolare esperienza creativa per chi l’ha realizzata e chi l’ha letta, che merita di essere spiegata, considerata e divulgata, perché non ci sono vite che non meritano di essere raccontate, ognuna con il suo spessore e i suoi perché. E tutte hanno qualcosa da insegnarci e in cui potersi rispecchiare.
E così è stato per le Moderne Persefone: tutte, ognuna a modo proprio, hanno voluto credere in un futuro diverso dal presente infernale in cui erano sprofondate e si sono impegnate per vederlo realizzato costruendolo parola dopo parola, passo dopo passo. Sono storie di donne in discesa, percorsi impervi, cambi di rotta e rinascite quando tutto sembrava segnato. Le protagoniste della rubrica sono molto diverse tra loro, ma hanno in comune un elemento: ognuna di loro, proprio nel momento in cui la propria esistenza più o meno normale le sfuggiva via, ha trovato la forza non solo di sopravvivere, ma di rialzarsi spesso più forte di prima.
Proprio come nel mito greco sono sprofondate nell’Ade, trascinate da una sorte più forte di loro: l’ananke infernale. Ma poi, grazie alle cure di professionisti, nel ruolo di Zeus, alla determinazione dell’amore, personificata in Demetra, e alla propria forza, sono riuscite a tornare sulla Terra e a godere i frutti di una rigogliosa primavera. Le Moderne Persefone hanno saputo attingere alle proprie risorse mostrando una resilienza pari solo a quella della Natura.
Quello che rende le Moderne Persefone tali non è il tipo di inferno in cui hanno vissuto, né il dramma attraversato, quanto piuttosto il modo in cui ne escono ovvero: a testa alta. In secondo luogo, ciò che acquisiscono o rinforzano, che non sono solo le qualità di tenacia, coraggio, determinazione, ma anche e soprattutto di umanità. Cioè la capacità di essere e dimostrarsi umane, verso sé stesse e gli altri. Un atto del sentire fatto di empatia, educazione, e ascolto che le ha profondamente cambiate rendendole più rispettose verso sé stesse ed empatiche, comprensive verso gli altri.
Queste sono due delle peculiarità che conferiscono alle Moderne Persefone tale appellativo. La chiave di volta è essere pronti ad accogliere le loro storie: i loro dolori diventano i nostri e delle loro vittorie gioiamo anche noi. È così che si è tessuto un racconto corale dalla voce femminile e si è potuto trasformare le più profonde sofferenze in parole di rinascita.
Sul palcoscenico della pagina scritta, storie uniche in atto il cui scenario sono stati i luoghi del cuore narrati e le geografie della mente descritte. Perché se per ognuna di noi c’è un posto dove si nasce e si cresce, c’è anche un luogo da cui si riparte per rinascere: zone liminali di passaggio dal dentro al fuori, non-luoghi dell’animo in cui l’identità molteplice si perde per poi ritrovarsi e per ri-trovare la strada giusta. Sono quelli i luoghi che vale la pena di vivere, in un pendolo caotico, ma armonico con oscillazioni che non si ripetono mai uguali e mai casuali, piuttosto causali a formare un’armonia di moti e note altamente complessa e in perenne divenire.
Metto insieme i contenuti di questi 24 mesi come pezzi di un puzzle semplice ed eroico che mi restituisce l’immagine della sorellanza: storie straordinarie di donne comuni che la vita ha reso eroine e dee. Ho cominciato a farlo per me con la narrazione della mia storia e poi ho preso a farlo con loro, non solo perché amo scrivere, non solo perché credo nel potere taumaturgico della parola, ma soprattutto perché sono convinta che raccontarsi e raccontare inneschi il rituale del dono: uno scambio che serve ad arricchire gli altri oltre che sé stessi.
Ciò che si costruisce è una rete di storie e un contenitore di doni straordinari. Un alfabeto di insegnamenti che vanno dall’Appartenenza, come rinforzo del legame con tutte le parti del sé e tra il sé e gli altri, la Bellezza della Creazione e della Condivisione, il Dualismo dell’essere e il Duale del riconoscersi, E ancora, la Forza, l’assenza di Giudizio di cui non Ho più bisogno, l’Irrazionalità, La Madre Natura Oppure il Padre Quantico, la Resilienza delle Stazioni e il Trauma come fonte di Umiltà che costringe a chinare il capo di fronte a nemici più forti di noi e poi di riscoprire i valori della semplicità e l’importanza di partire dal basso, passo dopo passo.
Zucchero: questo sono stati due anni di Moderne Persefone. Ma non può e, certo, non finirà così. Perché “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. E, per la trasformAzione di questo mito moderno, bisognerà attendere forse solo pochi mesi: dopo la semina autunnale, ora ci si riposa e ci si ripara dal freddo dell’inverno, per poi sbocciare in primavera con una nuova avventura: MITICA! To be continued…
Qui tutti gli articoli della rubrica Moderne Persefone.
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