A Napoli Mani Tese resiste ai vandalismi e continua a diffondere solidarietà
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Campania - È stato un inizio d’anno difficile quello dell’associazione Mani Tese Campania ONLUS, la cui sede napoletana è stata danneggiata dai vandali pochi giorni fa. Molte figure di spicco si sono riunite in Piazza Cavour per mostrare solidarietà all’associazione che da tantissimi anni si prodiga per la città e i suoi abitanti in materia di uguaglianza sociale, educazione giovanile e commercio equosolidale.
«La sede è attiva dal 2004 e gli atti di vandalismo sono ormai abituali» racconta Renato Briganti, il presidente dell’associazione. «Nonostante questo noi non ci arrendiamo, resistiamo in questa piazza che per noi ha una grande importanza simbolica perché fa da cerniera tra il nord e il sud della città».
LO SPIRITO DI MANI TESE
Non è soltanto tra il nord e il sud di Napoli che Mani Tese funge da ponte. Costituita come associazione senza fini di lucro nel 1999, Mani Tese Campania ONLUS condivide con l’associazione territoriale milanese di riferimento le sue finalità e i suoi princìpi, in primis la riduzione del divario tra Nord e Sud del mondo per costruire una società più egualitaria e più equa.
Nel pieno spirito di giustizia, solidarietà e sostenibilità su cui è nata l’ONG Mani Tese, i volontari campani si occupano di sensibilizzare ed educare i cittadini su temi della massima importanza quali la giustizia sociale, la tutela dei diritti umani e ambientali e il multiculturalismo.
Dedita alla formazione dei giovani attraverso percorsi di educazione allo sviluppo nelle scuole secondarie, l’associazione promuove anche un commercio equo e solidale, una produzione a chilometro zero che sostiene i piccoli produttori locali e la vendita di prodotti a basso impatto ambientale, nonché il riciclo di beni usati, la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata.
Il tutto con l’obiettivo di rendere possibile la costruzione di una società futura con migliori condizioni socio-culturali, che permettano ai cittadini del domani di vivere una vita onorevole e priva di speculazioni che possono minare la libertà dei singoli e della comunità.
LA LOTTA AL DEGRADO E ALLA DELINQUENZA
Forse anche in risposta al lavoro costante dell’associazione per il territorio, il recente atto vandalico si presenta come soltanto l’ultimo di una lunga serie. Già nel 2020 la sede di Piazza Cavour aveva subìto un pesante attacco che aveva avuto come conseguenza non solo la distruzione dei locali, ma anche un furto che aveva privato lo staff di materiali da ufficio essenziali quali computer e fax.
E prima di allora, nel 2014, la sede era stata costretta a chiudere in seguito a frequenti minacce e atti di vandalismo, dovuti probabilmente alla scomodità del suo lavoro nel sociale che ogni anno sottrae moltissime vittime dalle mani di organizzazioni a delinquere attive nel quartiere.
L’associazione comunque non si piega e non si arrende. Anche nel pieno dell’emergenza da Covid-19 i suoi volontari hanno continuato a spendersi per i cittadini, dedicandosi in particolare a chi non aveva una casa o da mangiare presso la mensa del Carmine, guadagnando sicuramente ulteriore stima e affetto dalla comunità, una stima che si spera venga ricambiata nei mesi a venire.
Per questo il presidente Briganti ha chiesto, appellandosi ai cittadini, solidarietà e sostegno per superare insieme questa situazione difficile, che rallenta ma di certo non fermerà i numerosi progetti in atto e in cantiere per l’associazione, la sua rete e il Comune di Napoli con cui collabora.
A confermarlo anche il sindaco Gaetano Manfredi: «Questi attacchi non fermeranno i nostri interventi di riqualificazione della città, abbiamo in atto molti progetti importanti che vanno dalla sistemazione della stazione ferroviaria e della metropolitana alla riqualificazione degli spazi verdi». Con la promessa di un presidio istituzionale attivo, il sindaco Manfredi incoraggia anche una mobilitazione civica cosicché l’area di Piazza Cavour sia monitorata in modo continuativo e si evitino con maggiore efficacia gli episodi che continuano a degradare la zona.
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