Intelligenza artificiale: arma del potere o strumento di cambiamento?
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Pillole di intelligenza artificiale esistono dagli anni ’80 e ’90 e la sua potenziale pericolosità risiede nell’eventualità di una evoluzione priva di etica e morale e nella sua aumentata capacità di diffusione nelle attività dell’essere umano. Ad esempio, sul controllo delle armi nucleari siamo già nella baratro anche solo con i sistemi d’informazione tecnologica: la tanto sventagliata sicurezza non esiste ossia non sussiste un rischio zero.
Uno dei rischi concreti è quello della sua applicazione negli scacchieri di guerra mondiali e nella sostituzione dell’uomo in fondamentali settori e ambiti di attività quotidiane comprese quelle ad altissimo pericolo esistenziale come la gestione autonoma di sistemi d’arma quali droni, missili e addirittura testate nucleari.
BUONI E CATTIVI USI
Con la scomparsa di alcune attività lavorative, l’uomo potrebbe essere sostituito in toto o quasi dall´intelligenza artificiale tramite robot o altre tecnologie che la usano. Insomma, l’intelligenza artificiale può essere un’opportunità interessante se utilizzata secondo un approccio umanistico, senza fine di lucro, altrimenti potrebbe diventare la peggiore innovazione tecnologica dell’essere umano, sino alla perdita delle libertà individuali acquisite nei tempi.
La comunicazione sta già da molti anni indirizzando la gente, soprattutto le nuove generazioni, su binari di controllo e omologazione, con l’esaltazione dell’eroe giovane e bello che promette a tutti ricchezza e successo. Ma l’intelligenza artificiale è già uno strumento per manipolare il pensiero come possiamo apportare un cambiamento? Come fare in modo che l’intelligenza artificiale diventi un’opportunità per attirare l’attenzione sui temi di stringente attualità come i cambiamenti climatici, le guerre e la violazione dei diritti umani?
La storia insegna che usare i mezzi del potere per contrastarlo può essere una via da percorrere. Un esempio è stato il cinematografo, che durante la dittatura nazifascista ha influenzato – o meglio, ha manipolato – il pensiero di intere popolazioni. Allo stesso tempo il cinema è stato un mezzo comunicativo alternativo al potere che con moltissimi registi e attori ha saputo contrastare il pensiero unico.
Un altro esempio emblematico di mezzo del potere é stata l’invenzione di internet, nato come mezzo di comunicazione militare. La società civile, in risposta al peggio, é stata capace di utilizzare la tecnologia web realizzando reti globali di comunicazione per il pacifismo [una delle storie più significative a questo proposito è quella di PeaceLink, ndr]. Lo insegna la storia.
L’ESPERIMENTO APPLICATO ALLE GIOVANI GENERAZIONI
Spiegare alle nuove generazioni la nuda e cruda realtà del mondo é sicuramente difficile e la nostra narrazione potrebbe risultare difficoltosa, se non addirittura noiosa. É qui che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale può venirci incontro. Cosa più attira l’attenzione di un bambino o di un ragazzo a livello comunicativo? Probabilmente favole, cartoni animati oppure video che gruppi musicali realizzano in realtà aumentata ossia con IA.
Uno dei luoghi dove oggi possiamo incontrare le nuove generazioni é il mondo dei social media. TikTok, Instagram e Twitch sono i social più utilizzati dai ragazzi dove trascorrono molto del loro tempo. Cercano quello che il sistema mostra – a volte impone – loro. Ecco allora che il cambiamento può avvenire mostrando altro, palesando la realtà resa più interessante dall’intelligenza artificiale. Proprio come in passato con il cinematografo che ha preso le mosse dagli esperimenti dei fratelli Lumière.
In collaborazione con Laura Tussi, abbiamo cominciato a realizzare video di comunicazione sociale inserendoli in queste piattaforme, ossia nei social più utilizzati dai ragazzi. Video brevi, da 15 a 30 secondi che utilizzano l’intelligenza artificiale; spot, ossia reel, che comprendono al loro interno un messaggio, un solo messaggio alla volta. L’esperimento sta portando i suoi frutti perché molti giovani hanno iniziato a seguirci stabilendo con noi interazioni. Proprio così: le nuove generazioni ci stanno interrogando in una costante dinamica comunicativa intergenerazionale e questo è sicuramente un buon inizio.
Ad esempio, abbiamo realizzato un reel che mostra una immagine della famiglia dei sette fratelli Cervi con alcuni effetti speciali che rendono la grafica, o meglio la fotografia, più interessante. Questo reel sta diventando virale. Vale a dire sta crescendo in modo esponenziale raggiungendo un vasto pubblico con un grande numero di visualizzazioni. Ad ora decine di migliaia di visualizzazioni in pochi giorni. Come del resto altri reel che abbiamo realizzato inerenti i temi della pace e delle minacce più emergenti che incombono sull’intera umanità.
Nei momenti più difficili per l’umanità sono stati proprio i giovani a ribaltare le sorti di una civiltà che sembrava irrimediabilmente sulla via dell’annientamento con la forza delle idee e con il coraggio delle azioni. Le giovani generazioni hanno resistito e lottato nei periodi più bui dell’umanità e hanno saputo conquistare diritti che oggi più che mai dobbiamo cercare di salvare. E possono farlo anche oggi che è necessario trovare ispirazione per una campagna globale di sensibilizzazione al cambiamento e alla presa di coscienza.
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