Il Giardino dei Templari, l’azienda che condivide i frutti del suo lavoro sostenibile
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Campania - Quando nel 2021 Vincenzo Fiorentino ha fondato Il Giardino dei Templari, faceva parte già da dieci anni del mondo dell’agricoltura biologica. Questa nuova avventura imprenditoriale per lui rappresenta un ritorno alle origini. «Io nasco da queste tradizioni», racconta. «Fin dall’infanzia ho vissuto la magia della terra, ho imparato a prendermi cura del seme come del fiore e del frutto. Ho conosciuto il sapore dei cibi coltivati e trasformati da noi, in famiglia, condividendo con amici il dono». Il Giardino dei Templari sorge sulle sponde del Lago D’Averno e si fonda su valori quali la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente.
IL SOGNO DELLA CONDIVISIONE
Un sogno nato dunque a immagine e somiglianza del suo sognatore che è divenuto poi un progetto di condivisione con altri, una condivisione che è cardine del Giardino dei Templari e che permette lo svolgimento della sua attività quotidiana sia in materia finanziaria sia in campo – è proprio il caso di dirlo – colturale. «La parte agricola dell’impresa è gestita da me e da un altro collaboratore, ma nei periodi più intensi ci avvaliamo di altre braccia», spiega Fiorentino. «E abbiamo alcuni amici che vengono a raccogliere la propria parte di ortaggi coltivati biologicamente. Anche grazie a loro noi possiamo portare avanti questo progetto».
LA SOSTENIBILITÀ DEL GIARDINO DEI TEMPLARI
I prodotti, certificati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, sono frutto di una coltivazione interamente sostenibile che mira a proteggere l’ambiente. Il Giardino dei Templari infatti non utilizza l’energia elettrica, ma circa 18.000 watt di luci solari, inoltre tutte le sue infrastrutture sono state realizzate con legno riciclato e la divaneria è stata costruita pezzo per pezzo dai membri del team.
«Quando acquistai i terreni una decina di anni fa rimasi colpito dalla bellezza di questa terrazza sul lago, ma il lavoro da fare è stato tanto. I terreni prima erano in mano privata e versavano in condizioni pessime perché i proprietari non vivevano qui». Ora bonificati e operativi, i 6000 metri quadri di terra producono prodotti senza l’uso di sostanze chimiche, nel pieno rispetto dei metodi di agricoltura biologica che mirano, tra le altre cose, a rispettare la biodiversità e a conservare gli equilibri ecologici dei diversi suoli.
Oltre ai collaboratori umani, troviamo anche piccoli aiutanti animali: Il Giardino dei Templari ha infatti liberato circa 6000 larve di coccinelle sui suoi terreni. Le coccinelle svolgono, in sostituzione ai pesticidi chimici, un ruolo fondamentale nella lotta ai parassiti e agli insetti nocivi, grazie alla loro voracità nell’eliminazione di afidi, acari, cocciniglie e altri organismi dannosi per le piante. E la salvaguardia dei terreni è affidata anche ai gatti perché tengano lontani i topi e le talpe dalle coltivazioni.
I BENEFICI DEL LAGO D’AVERNO
C’è qualcosa nello scenario del Lago D’Averno che rende l’atmosfera al Giardino dei Templari ancora più speciale. “Passaggio per gli Inferi” – così lo descrive Virgilio nella sua Eneide –, il lago nasce in un antichissimo cratere vulcanico ormai spento e nelle sue acque va a confluire l’acqua dell’acquedotto romano del Serino, da cui il terreno circostante attinge.
Per questo motivo la fauna presente sul territorio è variegata: tra gli esemplari ittici si trovano sia specie d’acqua dolce sia di acqua salata e ciò contribuisce a rendere speciale il territorio su cui l’azienda ha deciso di mettere radici. Un territorio che, soprattutto adesso che il periodo pandemico pare essere un capitolo chiuso, invoglia a restare all’aria aperta e a riprendere i contatti con la natura.
GLI EVENTI ALL’ARIA APERTA
A quasi due anni dalla sua certificazione, Il Giardino dei Templari ospita sui suoi 800 metri di prato inglese numerosi eventi, nonché workshop in collaborazione con le scuole del territorio, tra cui l’Istituto professionale statale per L’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Giuseppe Rossini, che ha mandato circa cento ragazzi in cinque tappe diverse per scoprire insieme i benefici della coltivazione sostenibile e di un modo di vivere green.
«Ho fatto uno stage di due ore con i ragazzi», racconta il signor Fiorentino, la cui esperienza vanta anche la collaborazione con il consorzio Gesco per i corsi di formazione GOL, «Erano baldanzosi perché sul lago è tutto molto bello. Dopo la passeggiata, sono rimasti così attenti al discorso che portiamo avanti per sensibilizzare le nuove generazioni sui piccoli gesti sostenibili che possono fare la differenza. Basta poco per fare tanto: non buttare carte a terra né in mare, fare la raccolta differenziata nel modo corretto e così via». Piccole accortezze che possono fare la differenza nel mondo che vogliamo lasciare ai giovani domani.
COSA RISERVA IL FUTURO?
L’azienda è stata di recente contattata da diversi tour operator statunitensi per organizzare giornate di formazione sulla pratica della coltivazione biologica. Gruppi di venticinque persone provenienti dall’America osserveranno quanta dedizione richiede il lavoro della terra e avranno modo di “toccare con mano” ciò che viene realizzato, assaporando i prodotti locali alla tavola di Vincenzo Fiorentino.
«Il nostro sogno è di poter continuare a far vivere a tutti, specialmente alle nuove generazioni, un’esperienza meravigliosa, trascorrendo un periodo con noi per comprendere appieno i metodi e gli insegnamenti per replicarli. Il ritorno alla terra è un’esigenza, coltivarla biologicamente e senza l’uso di inquinanti un dovere, rendere un’impresa sostenibile un vantaggio per tutti».
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