24 Gen 2024

Un’Isola unita sotto il sacro vincolo di Gigi Riva

Ha più che vinto, ha più che segnato e ha più che lottato. Gigi Riva, ha vinto. Le parole del nostro Alessandro Spedicati sono il saluto che, come redazione sarda, vogliamo dare a una leggenda che non avrà mai fine. Con gratitudine, profondo amore e rispetto, arrivederci Rombo di Tuono.

Salva nei preferiti

Cagliari - Gigi Riva è morto. La notizia comincia a girare mentre a diverse migliaia di chilometri, a Riyadh, in Arabia Saudita, si sta battendo il calcio d’inizio della finale della prima Supercoppa Italiana nella sua versione allargata. L’ennesimo prodotto di un calcio alla deriva nell’oceano delle holding, dei fondi di investimento, del petrolio, delle star multimilionarie.

Il calciatore moderno è il prodotto etico ed estetico di un sistema che sarebbe potuto nascere anche molti anni prima, negli anni ’60, quando a un ragazzo di Leggiuno [paese natale di Riva, ndr]da qualche anno approdato in Sardegna, venne proposto di andare alla Juventus per la cifra impensabile di un miliardo di lire. Un miliardo. Volevo scriverlo in cifre, ma non so nemmeno se sono capace.

GIGI RIVA 2
Gigi Riva in uno scatto diffuso dal Cagliari Calcio

Disse No. Disse che nessun calciatore può valere una cifra così spudoratamente alta, una cifra che avrebbe rappresentato un schiaffo sul viso della povera gente, degli operai, dei pastori Quella stessa gente di cui Lui era fatto. È qui, in queste scelte, che le vite normali si trasformano in romanzi.

DIETRO UN PALLONE, SA NATZIONE

Scorrono i fili d’erba sotto i tacchetti e un passaggio alla volta, uno stop alla volta, un tiro alla volta, quelle scelte ci dimostrano che i miracoli – quelli a cui gli operai e i pastori hanno smesso di credere, per la durezza della loro vita per l’amarezza del loro destino – esistono. Ogni pallone è spinto da un ragazzo che lotta e, insieme lui, un popolo intero, una nazione. Sa Natzione. I sardi.

La prima mattina della storia senza di Lui

Nessuno come i sardi conosce in anticipo il significato della parola Paradiso. Perché se è vero che il Paradiso è quel luogo in cui “gli ultimi saranno i primi”, allora noi sappiamo cosa questo vuol dire. E sappiamo anche come questo miracolo diventa possibile: con un abbraccio. L’ abbraccio fra un ragazzo e una terra che si sono incontrati in una tremenda necessità: quella di essere profondamente amati. È qui che il romanzo si trasforma in leggenda. E si sa, le leggende non muoiono mai.

GIGI RIVA, DOPPIA G

Si chiama Luigi di nome e Riva di cognome, per i sardi Giggirrivva. Per tutti Rombo di Tuono. E lo sentiamo riecheggiare quel boato, quel dolore sommesso e quella voglia di gridare che resta ferma nella gola, nelle strade della nostra città, stamattina. La prima mattina della storia, senza di Lui. Boato che è giunto fino a Riyadh, dove una trentina di ragazzi ricchi e privilegiati, gioca una partita sui campi delle multinazionali del petrolio. Ragazzi che hanno fatto una scelta, anche loro, ma diversa.

Gigi Riva

Se Gigi Riva fosse andato alla Juventus per un miliardo di lire, non sarebbe solo diventato più ricco, ma sicuramente avrebbe vinto più trofei, forse anche segnato più gol; avrebbe calcato regolarmente palcoscenici internazionali e giocato partite più prestigiose. Magari anche con altre maglie blasonate, Magari con l’Inter, o col Milan.

Ma cosa sarebbe rimasto di lui? Numeri? Statistiche? Senza dubbio ne avremmo parlato come di uno degli attaccanti più efficaci della storia e i cagliaritani sarebbero anche stati felici di poter dire “Gigi Riva ha iniziato qui, la sua avventura nel calcio che conta”. E ora, nei giorni della commemorazione, ne avremmo parlato come di un grande campione e di una persona per bene.
Ma la leggenda?
Beh, sono pronto a scommettere che la leggenda non ci sarebbe stata. E forse nemmeno il romanzo.

INSIEME, FINCHÈ L’UNIVERSO ESISTERÀ

Ecco l’insegnamento che ci lascia Gigi Riva nel giorno del suo addio: nella vita possiamo decidere se lasciare un’eredità materiale, fatta di denaro e proprietà, tutte cose destinate a scomparire. Oppure un’eredità umana, fatta di un amore che non potrà mai avere fine. Un amore che si riverbererà nell’universo finché esso esisterà. Perché Gigi Riva ha più che lottato, ha più che segnato, ha più che vinto. Ha fatto qualcosa di cui solo i giganti e gli umili possono essere capaci: Gigi Riva ha unito.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Luca Casarini racconta la “contabilità della morte” nel Mediterraneo: il 20% sono bambini
Luca Casarini racconta la “contabilità della morte” nel Mediterraneo: il 20% sono bambini

Genocidio in Palestina: se il silenzio è complicità, il boicottaggio può fermarlo
Genocidio in Palestina: se il silenzio è complicità, il boicottaggio può fermarlo

Rider, in Sardegna sono troppi al lavoro e senza agevolazioni
Rider, in Sardegna sono troppi al lavoro e senza agevolazioni

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il boom dei fast food e la fine dell’identità – INMR Sardegna #58

|

Smartphone, pc, elettrodomestici: ripararli è possibile con “The Restart Project” – Soluscions #4

|

Terapie psichedeliche: una soluzione ancestrale ai disturbi mentali?

|

Il futuro del vino tra crisi climatica e innovazione

|

Dalla crisi ecologica alla disumanizzazione delle guerre, l’amore è la risposta

|

Lo storyteller dell’acqua Zach Weiss e il nuovo paradigma per mitigare clima, siccità e alluvioni

|

Tyrrhenian Link: “La nostra lotta continua oltre lo sgombero del presidio degli ulivi”

|

Luana Cotena e il suo concetto rivoluzionario di capo d’abbigliamento

string(8) "sardegna"