22 Gen 2024

Gli stagisti del Forte Village che pagano per lavorare. E i soldi li mette la Regione

Scritto da: Indip

Il prestigioso ed esclusivo resort sardo Forte Village è al centro di un caso poco chiaro su cui si allungano le ombre di finanziamenti pubblici sospettosamente generosi, tirocinanti sfruttati e la figura del proprietario della struttura, un oligarca russo già colpito da sanzioni internazionali. Ma non sono queste le uniche sorprese che riserva l'inchiesta di Raffaele Angius per Indip.

Salva nei preferiti

Cagliari - Nel Forte Village, tra i resort più ambiti e costosi del mondo, gli stagisti sono generosamente “offerti” dai contribuenti sardi. È quanto emerge dalle delibere di Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, che ad aprile del 2023 ha disposto un affidamento diretto del valore di 120mila euro in favore della società Progetto Esmeralda, proprietaria della struttura di lusso in agro di Pula. 

Scopo del finanziamento, si legge nella determina, è la “realizzazione di un intervento per la qualificazione del settore turistico attraverso attività formative e di scambio internazionale per lo sviluppo di figure professionali di eccellenza nell’ambito del Luxury Hotel Management”. Insomma, un contributo a beneficio della Hotel Business School, il programma di formazione interno al Forte Village, realizzato in collaborazione con la Luiss Business School, che vanta “il 100% delle assunzioni” a fronte di un master di meno di un anno. 

Tuttavia quella delle assunzioni è una promessa fin troppo ambiziosa rispetto alla realtà. Ma questo è solo uno dei problemi, insieme all’opportunità di erogare soldi pubblici a beneficio della società dei fratelli Mavlit e Musa Bazhaev, quest’ultimo destinatario dal 2022 di sanzioni internazionali quale misura di contrasto all’invasione russa dell’Ucraina. Non aiuta poi che tali risorse vengano destinate alla realizzazione di tirocini non retribuiti nel periodo tra giugno e settembre, quello di massima attività per le strutture alberghiere. Ma andiamo per gradi.

forte village
Forte Village, immagine dal sito ufficiale
LA LUNGA STORIA D’AMORE TRA LA REGIONE E IL FORTE VILLAGE

È il 2012 quando l’assessorato regionale del Lavoro e formazione professionale promuove, con Università di Cagliari, Forte Village e Luiss Business School, la prima edizione di un master di primo livello in “Five stars hotel management”. Il corso, finalizzato alla formazione e all’occupazione primariamente di inoccupati e disoccupati residenti in Sardegna, prevede un meccanismo concorsuale con borse di studio: a fronte di un costo complessivo di 16500 euro a corsista, chi vive sull’isola da almeno tre anni ne ha pagato “solo” 2500. Poca roba a fronte dell’opportunità di un titolo universitario conseguito in una delle strutture turistiche più eleganti ed esclusive.

L’assegnazione delle borse avviene con regole stringenti e sotto la guida di una commissione composta da due docenti dell’Università di Cagliari, due rappresentanti del Forte Village e uno della Regione. «I tirocini si svolgevano nel periodo estivo e venivano individuati dal Forte Village», spiega a Indip Andrea Melis, docente del Dipartimento di Economia dell’Università di Cagliari e, nel 2012 e 2016, direttore del master: «Potevano essere organizzati anche in strutture esterne al gruppo del resort e beneficiavano del controllo accademico che abbiamo operato tenendoci costantemente in contatto con i ragazzi e stilando dei report», aggiunge il professore. In sostanza, è l’università a garantire sul buon andamento delle pratiche. 

forte village
Pula, foto di Olaf Tausch
CAMBIA (MA NON TROPPO) IL MONDO INTORNO AL FORTE

Nel 2012 l’assessorato sborsa in favore del Forte Village almeno 280mila euro per 20 borse di studio, anche se non è stato possibile individuare un dato più preciso: la disciplina è passata sotto la neonata Agenzia regionale del lavoro [oggi Aspal, ndr] e alcuni atti sembrano irreperibili. In ogni caso è proprio Aspal, visto che l’iniziativa sembra aver dato buoni frutti, a decidere di rifinanziarla nel 2015.

Nel frattempo è cambiato il mondo intorno al Forte Village: dal 2014 è proprietà dei fratelli Bazhaev, oligarchi ceceni con interessi nel mondo dell’oil and gas e nelle telecomunicazioni, considerati vicini a Putin, che hanno acquistato il resort per 180 milioni di €. Ma a non cambiare è la simpatia che viale Trento nutre nei confronti del Forte Village, per la quale stanzia a dicembre 2015, tramite Aspal, mezzo milione di euro. Questa seconda edizione del master, che cambia nome in “International hotel management”, si svolge nel 2016. Il tutto costerà un po’ meno del previsto: 433mila euro per 25 allievi.

Però «i ragazzi sono stati complessivamente soddisfatti, con un tasso di assunzioni intorno al 95%», spiega Andrea Melis. «L’attività didattica era organizzata principalmente da noi e alcuni membri del Forte, che metteva a disposizione anche un responsabile amministrativo, dunque immagino che i soldi di Aspal servissero a coprire anche quelle spese».

Per la Regione, spiega Melis, «il Forte era un’azienda che fornisce un servizio di formazione e dunque veniva pagata per svolgere quel compito, stava a noi operare un controllo e assicurarci che gli allievi andassero lì per imparare e non per sostituire dei lavoratori». L’esperienza è per Melis complessivamente positiva, ma non indispensabile – «per noi era un master tra tanti altri, per il Forte era il loro fiore all’occhiello» – dunque il percorso si interrompe.

OPERAZIONE 3
PREVENTIVI LAMPO

L’inaugurazione della quindicesima edizione del “Five stars hotel management” – come si chiama da alcuni anni il corso del Forte Village – è annunciata il 30 marzo 2023. Non sfugge l’esigua partecipazione testimoniata dalle fotografie pubblicate: appena 8 partecipanti. A due settimane dall’inizio del corso però, Aspal delibera di affidare a Progetto Esmeralda un intervento per la qualificazione del settore turistico del valore di 120mila euro. Un giorno dopo, su Facebook e Linkedin, l’Hotel Business School scrive: «Partecipa alla selezione per una delle 5 borse di studio messe a disposizione dall’Aspal per il Master Five Stars Hotel Management». Evidentemente non era necessario realizzare alcunché dal momento che c’era già un corso pronto e avviato. 

A firmare la determina di Aspal – e a sedere nel quadrumvirato che decide per le borse – è Antonella Delle Donne, direttrice del Servizio per la sicurezza e le forniture. È lei a presentare richiesta di preventivo al Forte Village il giorno dopo l’inaugurazione della scuola. Il Forte risponde con il preventivo pronto nel medesimo giorno, chiedendo 100mila euro + IVA e riuscendo a imbarcare cinque nuovi studenti per il corso di formazione alberghiera. Coerentemente con la delibera dell’Aspal, il giorno stesso dell’approvazione la scuola pubblica il regolamento per le borse con selezioni dentro il Forte Village il 21 e il 22 aprile. Una foto racconta l’evoluzione della vicenda: i corsisti sono 13.

Gli stage, non retribuiti, sono svolti d’estate e in edizioni passate risulta che l’attività lavorativa fosse prevista anche a Ferragosto

SUI NUOVI REQUISITI E LA PROMESSA DI LAVORO SICURO

Sono parecchie le differenze tra gli accordi intercorsi negli anni, a iniziare dal fatto che l’ateneo di Cagliari è sparito dai radar. Alcuni dei requisiti rimangono: la residenza in Sardegna è obbligatoria ma pare decaduto l’obbligo di essere residenti da almeno tre anni, il reddito medio nell’ultimo triennio dev’essere inferiore a 25000 euro e il candidato deve essere disoccupato e iscritto a un centro per l’impiego. Nel nuovo bando la commissione responsabile delle assegnazioni è stavolta formata da tre membri del Forte e uno soltanto di Aspal. In sostanza paga Pantalone – la parte pubblica – ma di fatto senza alcun potere decisionale.

Difficile pensare che l’agenzia sia in grado di controllare la bontà dell’iniziativa, non essendo direttamente coinvolta nella didattica. A quanto apprende Indip gli stage, non retribuiti, sono svolti d’estate e in edizioni passate risulta che l’attività lavorativa fosse prevista anche a Ferragosto, cioè quando i lavoratori – pagati – lavorano mentre gli studenti – che non sono pagati e anzi devono pagare – riposano.

«È ovvio che se si paga un corso di formazione, la società deve far fare la parte pratica», spiega a Indip Delle Donne. Non è chiaro quale controllo venga effettuato da parte dell’Agenzia nei confronti del Forte, anche se la dirigente assicura che gli uffici monitorino le attività. Infine c’è la promessa del lavoro sicuro. Da chi? Non certo dal Forte Village: nell’edizione del 2022, «su 13 partecipanti, solo uno è stato assunto nel resort, per poi andarsene dopo un anno», spiega Lucia Ghisu, direttrice esecutiva dell’Hotel Business School. Eppure sembra essere proprio questa una delle opportunità offerte dal bando.

OPERAZIONE 2 1
«UN’ESPRESSA INDICAZIONE DELL’ASSESSORATO»

«Finanziamo molti progetti che creano opportunità di lavoro», spiega Delle Donne. «Oltre ad altri progetti di formazione analoghi, è Aspal a pagare le borse di studio del Master and back». Il riferimento è al programma della Regione creato da Renato Soru nel 2006, che consente ai giovani laureati sardi di accrescere le competenze attraverso un percorso di alta formazione per poi tornare in Sardegna. Tuttavia, i progetti sono difficilmente equiparabili: Master and back nasce per riportare i giovani sardi sull’isola, molti degli studenti della Hotel Business School invece finiscono per rivolgersi al Continente, più fornito di strutture a cinque stelle, com’è evidente dai profili dei partecipanti su Linkedin.

Non è chiaro da dove provenga l’input politico che ha fatto attivare Aspal già dalla prima richiesta di preventivo, all’indomani dell’inaugurazione della scuola di formazione. Abbiamo contattato la direttrice generale di Aspal Maika Aversano, ma non abbiamo ottenuto riscontro. La dirigente Delle Donne parla di «una espressa indicazione dell’assessorato». Leggasi assessorato regionale del Lavoro e della formazione professionale, guidato da Ada Lai. Contattata da Indip, al pari di altri esponenti della giunta Solinas, l’assessora si è resa irreperibile. In barba alla trasparenza sull’utilizzo di fondi pubblici. 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
La Fabbrichetta: il progetto di rigenerazione urbana e inclusione compie un anno
La Fabbrichetta: il progetto di rigenerazione urbana e inclusione compie un anno

In Sardegna arriva Zarcle, l’applicazione che trasforma piccole incombenze in opportunità comunitarie
In Sardegna arriva Zarcle, l’applicazione che trasforma piccole incombenze in opportunità comunitarie

Burnout e smart working: lavorare da casa riduce il rischio di esaurimento?
Burnout e smart working: lavorare da casa riduce il rischio di esaurimento?

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Le società energetiche minacciano il Consiglio regionale – INMR Sardegna #53

|

Barbara e Beatrice, le sorelle che hanno trasformato l’hotel Luxor Veg in un albergo vegano

|

Paolo Signorelli: le piante raccontano la storia dell’umanità

|

Felici da Matti: saponi ricavati da olio esausto per dare lavoro e creare un’economia etica – Calabria sarai Tu #4

|

L’agricoltura può contrastare lo spopolamento delle aree interne?

|

Sarotto Group: muri di riso, case a km0 e lotta al consumo di suolo

|

L’attivista Alham Hmaidan: “Per fermare il genocidio non basta riconoscere lo Stato di Palestina”

|

Rigeneration Green: educazione ambientale e attività fisica in natura per i più piccoli

string(8) "sardegna"