FacilitArte: l’ecovillaggio Meraki ospita un percorso per imparare la vita di gruppo
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Bologna, Emilia-Romagna - Ogni volta che entriamo in contatto con altre persone il nostro mondo cambia. L’altro/a è uno specchio che ci restituisce il riflesso di noi, mostrandoci spesso anche ciò che non vogliamo vedere. La capacità di ascoltare sé stessi e gli altri, di entrare in connessione e di individuare e manifestare i propri bisogni all’interno dell’interazione è la base per costruire relazioni sane e significative e per condividere e co-creare insieme.
Esistono diversi strumenti per farlo al meglio. La facilitazione, ad esempio, può aiutare a orientarsi nella complessità. Attraverso un insieme di teorie e tecniche, essa accompagna le persone all’interno di un gruppo a conoscere sé stesse e le altre in maniera profonda e leggera, a lavorare insieme in modalità collaborative, mettendo attenzione al benessere, personale e collettivo, e a raggiungere i propri obiettivi svolgendo i processi necessari.
La facilitazione è uno strumento di trasformazione sociale capace di rendere un gruppo, una comunità, un team, più coeso ed efficace. È anche per questo che FacilitArte – l’arte della Facilitazione, un team di facilitazione e un progetto di formazione, propone la VI edizione del Corso Triennale di Formazione in Facilitazione di processi di gruppo che inizierà il prossimo 24 febbraio. Il corso è nato dalla collaborazione con La Prossima Cultura, che in parallelo organizza corsi di facilitazione a Milano.
PERCHÈ PARTECIPARE?
Nata dall’impulso di Efstathios Mavridis detto “Delfino” e Francesca Guidotti, FacilitArte è frutto dell’integrazione tra lavoro professionale e attivismo ambientale, politico e sociale e si propone di diffondere la facilitazione e i suoi strumenti a sostegno di gruppi formali e informali, ponendo particolare attenzione all’inclusione delle persone e all’efficacia e alla coerenza dei processi che si mettono in atto per conseguire il proprio scopo.
Uno degli obiettivi principali di FacilitArte è proprio quello di sostenere i processi trasformativi orientati ad alimentare un tessuto sociale coeso, cosciente e solidale. Il Corso Triennale di Formazione in Facilitazione di processi di gruppo proposto quest’anno si svolgerà da febbraio a settembre 2024 presso l’ecovillaggio Progetto Meraki di Monzuno, sull’appennino bolognese.
«Partecipare è l’occasione per cambiare punto di vista e trovare nuove strade per uscire a comprendere come collaborare davvero in gruppo e realizzare degli obiettivi nell’ottica di un cambiamento sociale. È un’opportunità per compiere un lavoro profondo sui propri limiti e sulle proprie risorse, scoprire gli strumenti che permettono un dialogo più onesto e trasparente con gli altri, facendo attenzione alle relazioni, senza per questo dimenticare il raggiungimento dell’obiettivo, e comprendere come si distribuisce il potere all’interno dei gruppi per valorizzare i talenti di ognuno e le risorse all’interno di qualsiasi gruppo», racconta Francesca Pacha, co-organizzatrice Corso Base Facilitazione.
GLI OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso ospitato dal Progetto Meraki sarà condotto da Efstathios Mavridis, facilitatore professionale IIFAC-E – Istituto internazionale di facilitazione e cambiamento – Spagna. Gli otto moduli, il cui modello è basato sul curriculum di IIFAC-E, si svolgeranno durante un fine settimana e saranno dedicati a tematiche che caratterizzano la vita di ogni gruppo. Si approfondiranno tecniche volte a migliorare le modalità comunicative, l’integrazione e la gestione delle proprie e altrui emozioni, affinché l’energia del conflitto risulti generativa e non bloccante o addirittura distruttiva.
E ancora, si imparerà a decifrare la complessità dei processi decisionali collettivi, a strutturarsi in modo efficiente valorizzando il potere personale e i talenti di ognuno, a condividere la leadership e a riconoscere i ruoli che si incarnano nel gruppo. In questo modo l’intelligenza collettiva può emergere e generare ricchezza per la crescita del gruppo, in continua trasformazione.
La peculiarità didattica e metodologica si rivelerà fin dal primo incontro attraverso la multidimensionalità dell’approccio basato sull’alternanza di lavoro individuale, a coppie e in gruppo, sull’uso della parola, dell’introspezione e del corpo e sull’alternarsi di spiegazioni teoriche, pratiche ed esperienziali. «Il corso si rivolge a tutte e tutti. È dedicato a chi lavora in team, partecipa ad attività associative o fa parte di un’organizzazione, a chi lavora già con i gruppi o in progetti di partecipazione pubblica, sociale o aziendale, a chi fa parte di organizzazioni che si occupano di attivismo sociale ed ecologico, ad operatori del sociale, docenti, educatori, dirigenti».
«A chiunque voglia acquisire metodi e strumenti per rendere efficiente il lavoro di gruppo, rinsaldare le relazioni al suo interno, generare nuove idee, far emergere i talenti dei suoi componenti e trasformare i conflitti in nuove opportunità. A chi con il proprio ruolo e lavoro porta cambiamento in qualsiasi luogo delle nostre vite, a partire da quelli più istituzionali», continua Francesca.
L’ECOVILLAGGIO PROGETTO MERAKI
A fare da cornice a questa formazione sarà l’ecovillaggio Progetto Meraki, attivo da gennaio 2021 sull’appennino bolognese. Una comunità immersa nel bosco e circondata da un terreno di 36 ettari. Gli abitanti di Meraki condividono una visione comune incentrata sulla permacultura, sull’autosufficienza energetica, sulla cura delle relazioni e sulla responsabilità individuale.
In particolare stanno portando avanti progetti per valorizzare le risorse presenti nel territorio, organizzano e ospitano eventi di vario tipo, si dedicano alla cura delle relazioni utilizzando la Via del Cerchio e creando rete con il territorio e le istituzioni locali; prendono le decisioni con il consenso e si affidano a facilitatori e facilitatrici esterne per farsi accompagnare nel loro percorso di evoluzione.
«Ogni anno abbiamo scelto di dare spazio e valore a diversi ecovillaggi, quest’anno è la volta di Meraki. Quando li abbiamo conosciuti erano nel bel mezzo di un percorso facilitato per cui l’intesa fra noi è stata immediata: condividevamo lo stesso approccio! Mettono molta attenzione e cura nelle relazioni e si impegnano ogni giorno per essere quel cambiamento nel quale anche noi crediamo e che la facilitazione può sicuramente contribuire a realizzare», conclude Francesca.
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