In Sardegna una Carta per garantire un turismo attento e di qualità
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94 incontri territoriali con più di 100 portatori di interesse coinvolti tra imprese, soggetti pubblici e privati per realizzare – fra i vari risultati – una Carta di qualità dei servizi turistici. Lo scopo? Migliorare l’accoglienza nel cuore della Sardegna, avere cura del territorio che si attraversa e garantire standard migliorativi e unitari di qualità per chi sceglie di visitare l’Isola. Sardegna, il Cuore, piano di sviluppo del turismo interno della Sardegna nelle regioni storiche delle Barbagie, Sarcidano, Barigadu e Guilcer, continua a tessere relazioni e nuove opportunità con una Carta che entra nel vivo del progetto definendo requisiti qualitativi minimi per diverse categorie.
Punti informativi, strutture ricettive, ristoranti, aziende agroalimentari e artigianali, servizi di mobilità locale, guide turistiche e ambientali, contenitori culturali e non solo. L’unione in questo caso fa la forza di crescere e cambiare insieme, in positivo e in ottica sostenibile e comunitaria. «La Carta è uno strumento in itinere che non ha l’obiettivo di regolamentare, piuttosto deve fungere da stimolo», spiega Maurizio Orgiana, temporary manager di Sardegna, il Cuore. «Ѐ stata redatta a 190 mani, dimostrando la volontà degli operatori di voler crescere e alzare l’asticella del turismo verso un modello di accoglienza capace di innovarsi, comune e condiviso».
TURISMO LENTO, ATTENTO, BILANCIATO
La Carta di qualità dei servizi turistici è la congiunzione di una pluralità di sguardi. Verso le persone – e rispettive, individuali esigenze – che scelgono di visitare la Sardegna, verso i territori attraversati da chi viaggia, le attività e opportunità presenti e non da poco, verso chi abita un’Isola che prima di essere meta turistica, è comunità e casa per tanti. «La Carta vuole proporre una metodologia, una sorta di vademecum del turismo che entra nell’ambito delle congregazioni pubblico-privato proponendo una linea di qualità rispetto a un determinato ambito», prosegue Orgiana.
«In questo modo uniamo diverse tipologie di attività e di professioni. Dentro Sardegna nel cuore ci sono amministrazioni, aziende associazioni, aggregazioni e realtà di diverso tipo. Con la Carta, insieme cerchiamo di dare una linea che secondo la nostra visione potrebbe rendere maggiormente fruibile e riconoscibile il nostro territorio, con un punto di vista attento alla sostenibilità sociale, economica e ambientale. Vogliamo che il turismo, la fruizione del territorio non sia massificata ma lenta e attenta all’equilibrio tra gli abitanti delle comunità coinvolte. Una giusta bilancia tra domanda e offerta, con attenzione anche verso la conservazione, riscoperta e valorizzazione del patrimonio artistico, archeologico e storico».
GENUINITÀ ALLA BASE
Il tema del turismo nell’Isola è sicuramente uno tra i più gettonati. La quantità non è però garanzia di qualità del dibattito, ma c’è una declinazione dell’argomento che ultimamente ricorre: la “turistificazione”. «Talvolta si assiste a quelle che sono messe in scena che fanno perdere l’autenticità del territorio stesso. La tipologia di fruizione che stiamo cercando di sviluppare mira a un turismo che passa per rapporti genuini con chi arriva nel territorio. All’ossidazione dell’offerta rispondiamo con la continua ricerca di potenziali attività locali, attività e professioni che sono e lavorano nel territorio, e dargli visibilità».
«La Carta – prosegue il temporary manager di Sardegna, il Cuore – propone un approccio diverso che legato alla tipicità del territorio, sempre con attenzione verso il target di chi arriva nel territorio; il tutto senza dover mettere in scena nulla. Bisogna offrire la possibilità di interagire con i luoghi senza filtri o sovrastrutture, guardando a un’autenticità che non sfoci però in folklore. Lavorare sul prodotto e sul processo, rendere armonioso e visibile ciò che di buono c’è nel cuore della Sardegna».
REQUISITI PER UN TURISMO DI QUALITÀ
Accoglienza, accessibilità, competenze linguistiche, occhio attento ai prodotti che arrivano dal territorio e cultura. La “qualità” a cui guarda la Carta propone una prospettiva completa sul turismo, a partire dall’«attenzione a 360 gradi sulla persona», aggiunge Maurizio Orgiana. «Altrimenti sarebbe la solita dinamica di massa dove offro un servizio uguale a tutti e poi arrivederci e grazie. L’intenzione è quella di costruire scambi che magari durino e si fidelizzino nel tempo». Qualità poi è anche digitalizzazione: “Uno dei requisiti importanti nel terzo millennio – recita la Carta – è quello di diventare sempre più intelligenti come territorio, sfruttando le possibili sinergie ed efficientamenti che la tecnologia moderna mette a disposizione”.
I requisiti qualitativi presenti sono divisi in tre gruppi: comuni, come l’azione di promozione e informazione sul territorio, che tutte le attività e strutture aderenti alla Carta devono possedere o impegnarsi ad acquisire entro trenta giorni dall’adesione; specifici e obbligatori, da cui quindi non si può prescindere per garantire la definizione di una rete di accoglienza di qualità, come l’uguaglianza e imparzialità nell’accoglienza; migliorativi, con cui accrescere gli standard qualitativi della rete e valorizzare in modo sostenibile il territorio, come incentivare il car sharing e il noleggio di auto ibride o elettriche.
UNA CARTA IN DIVENIRE
Non manca l’attenzione all’ambiente. «Vogliamo proporci come alfieri di un turismo legato alla valorizzazione della natura, che non sia però solo mare. Abbiamo poi scelto di porre un’estrema attenzione nello sviluppo e valorizzazione di professionalità che abbiano una particolare sensibilità sul rispetto ambientale. Nella Carta ad esempio c’è un passaggio specifico per guide ambientali e escursionistiche. A loro si richiede una certa misura nella gestione dei siti, perché vogliamo che ci sia padronanza e competenza della terra che si calpesta».
In conclusione, Maurizio Orgiana ribadisce infine l’apertura e la natura mutevole della Carta, in sinergia con le idee e il tempo. «La carta è un documento compilato a matita, passibile di ogni tipo di modifica a seconda delle esigenze della popolazione. Il tavolo continua a essere condiviso, un drive word aperto a tutti i beneficiari del progetto Sardegna del cuore. La carta è migliorabile insieme».
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