Con Vallə i borghi montani rinascono grazie al dialogo fra under 30 e over 70
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Trento, Trentino Alto Adige - Vi abbiamo parlato di kulturZONA e di A mezz’aria tours | Esplorazioni partecipate e innesti oltre i confini, oggi vi raccontiamo di “Vallə” del Gruppo Informale composto anche da Nicolò Bassetti e Pietro Michelini, l’ultimo dei tre progetti vincitori del Bando Generazioni organizzato dalle cooperative sociali Young Inside e Inside in collaborazione con Mercurio Società Cooperativa. Il progetto è stato premiato per la freschezza, il linguaggio contemporaneo e la proposta innovativa che promuove l’incontro tra differenti generazioni: sceneggiatori under 30, ospiti settantenni ma anche ragazzi e ragazze delle superiori, che saranno coinvolti alla realizzazione di un film di finzione ispirato ai racconti orali degli anziani e delle anziane di paese.
Si tratta di una rigenerazione che parte da questi inediti incontri intergenerazionali e che punta a valorizzare i borghi come centri di residenza artistica per renderli protagonisti assieme a quelle storie di paese, per lo più dimenticate, che ne rappresentano dei veri piccoli tesori nascosti, adesso pronti a venire allo scoperto grazie ai nosi veci de paes – “gli anziani del paese”.
I piccoli paesi sono infatti un elemento presente su tutto il territorio nazionale. In Trentino Alto-Adige, per via delle alte vette che li separano, spesso sono aree abitate circoscritte e fini a sé stesse. Dimenticate e strutturate esclusivamente da chi li abita, contengono al loro interno piccole versioni di ciò che si trova nelle città. L’idea alla base del progetto “Vallə” è quella di utilizzare proprio i piccoli centri come luoghi di residenza artistica per renderli protagonisti e non ombre delle aree più importanti che confinano con essi. Saranno le loro unicità messe al centro, rafforzando così un’identità comunitaria circoscritta ma con una voce regionale ed extraregionale.
«Le valli sono per noi la varietà delle bellezze del nostro territorio, montagne, laghi, paesaggi, accenti e lingue diverse. Una bellezza che vogliamo condividere anche oltre i confini della nostra regione, per questo collaboriamo con partner che non fanno parte del nostro territorio, da festival di cinema, a radio, associazione giovani, uffici stampa», racconta Pietro Michelini, project manager di “Vallə”.
«Siamo un gruppo informale – prosegue – e Generazioni ci ha accolto nonostante non siamo un’associazione costituita. Ci sentiamo molto fortunati per questo. Hanno accolto le nostre esperienze e il nostro entusiasmo oltre ad averci formato lungo il percorso. Penso di poter parlare a nome dei tre progetti vincitori: l’apporto di Generazioni è stato determinante per sviluppare al massimo le nostre idee. Siamo stati sempre invogliati a una messa in discussione in modo positivo e propositivo».
Il Gruppo Informale è costituito da Pietro, Nicolò – grazie a Generazioni sono diventati amici, oltre che compagni di stanza e di Università a Venezia – e da un gruppo di trentini e altoatesini che spaziano dai monti di casa ai mari del sud. Si descrivono come «liberi professionisti dell’audiovisivo, mercenari progettisti che credono in una struttura comunitaria con una rete che parte da studenti delle superiori e termina ad Hollywood, Rai, Mediaset».
Un gruppo eterogeneo che si è conosciuto tra vari set in giro per l’Italia e che spesso è entrato in contatto con professionalità di spessore provenienti anche dalla London Film School, l’università di cinema più importante d’Europa, che porta avanti un lavoro necessario per un connubio artistico e socio-culturale che abbatte barriere di qualsiasi tipo.
Per “Vallə” saranno gli anziani di paese a essere intervistati: il materiale sarà poi fornito a un team misto di sceneggiatori under 30, pronti a farsi ispirare proprio da quelle storie. Sarà loro compito – grazie a una residenza artistica di dieci giornate in Trentino, vicino il lago di Caldonazzo, tra marzo e aprile –, sotto la guida dei capofila del progetto e “dei freschissimi locals over 70”, racchiudere tra quelle pagine un piccolo tesoro narrativo pronto a uscire allo scoperto nel cortometraggio finale che verrà infine realizzato sempre da un’equipe di esperti under 30.
Le interviste saranno realizzate in collaborazione con i ragazzi di Silenzi in Quota, specializzati nella caccia ai suoni: per molti anni hanno condotto spedizioni in montagna per documentare i silenzi dell’alta quota e poi fornirli a musei e scolaresche. Mentre il team misto di sceneggiatori verrà costituito grazie a una selezione – è in uscita sui canali di Generazioni e Valle il bando per partecipare.
«La storia che scriveranno sarà ex-novo, ci saremo anche noi a seguirli. Io e Nicolò ci occupiamo di questo e “Vallə” è una delle prime progettazioni culturali che facciamo insieme che va oltre il cinema interessandosi al sociale. La fase successiva sarà dedicata alla produzione del corto stesso. Abbiamo deciso di investire molto sull’inter-generazionalità attraverso diverse forme, da un brand tutto nostro legato al progetto che produrrà una felpa che indosseranno le persone coinvolte nelle interviste e nel resto del lavoro, alle collaborazioni con i vari partner che ci sostengono».
Come spiega Pietro, Moses Rent, ad esempio, «sarà il nostro rent di riferimento per l’attrezzatura, giovani di grande valore, di appena 30 anni, che ci daranno anche un sostegno morale oltre alla competenza. Saremo affiancati anche da Luca Ferrara che ha diretto una serie di festival a Londra e ha seguito produzione di film importanti con cast internazionali».
Le generazioni a lavoro per “Vallə” – da quella over 70 ai trentenni, da quella di Pietro e Nicolò fino ad arrivare agli studenti – si incontreranno per dare voce a mondi, visioni e vite di un passato che si vestono di presente e futuro. «Partecipare a “Vallə” significa esperienza, ricerca, confronto, ascolto, ma anche denuncia per quanto accaduto in America in questi mesi [protesta per l’uso dell’intelligenza artificiale per la scrittura delle sceneggiature, ndr] che ha bloccato il mondo dell’audiovisivo al livello internazionale.
«Noi giovani ventenni, da un piccolo paesino del Trentino, e grazie a persone adulte che forse non sono mai state neanche nel capoluogo della propria regione, lanciamo un messaggio per valorizzare questo mestiere», conclude Pietro. «Per partecipare al nostro bando per la selezione degli sceneggiatori che scriveranno il cortometraggio, non bisogna essere dei veri professionisti, non ci interessa il curriculum, è un’opportunità aperta a tutte e tutti come premio di buone idee. È quello che è accaduto a noi grazie a Generazioni che ha voluto premiare il nostro progetto».
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