Scuola pratica di agroecologia Valdibella, dove si formano gli agricoltori consapevoli
Seguici su:
Palermo - Un’agricoltura produttiva che sostiene i raccolti e ottimizza l’uso delle risorse locali riducendo gli impatti ambientali e socio-economici negativi delle tecnologie moderne. Per attuare e insegnare i principi fondamentali dell’agroecologia, la Cooperativa Valdibella in Sicilia ha appena avviato il terzo anno della scuola pratica di agroecologia che, fino a maggio 2024, propone appuntamenti formativi per agricoltori giovani e neofiti ma anche per professionisti che non vogliono rinunciare al confronto e allo scambio di saperi.
Il programma di quest’anno ha un respiro ancora più ampio che in passato e questo grazie alla collaborazione tra la cooperativa Valdibella e il consorzio Le Galline Felici. Due realtà siciliane che Italia che Cambia segue da tempo e che supportano e sostengono il nostro progetto – già tre anni fa il consorzio ha lanciato una campagna a supporto di Sicilia che cambia. E ci fa ancora più piacere sapere che due esperienze che apprezziamo e seguiamo, non solo appoggiano il sogno e il lavoro di Italia che Xambia, ma sono anche in grado di avviare progetti in cooperazione e lavorare in rete condividendo gli obiettivi.
LA COLLABORAZIONE TRA LA COOPERATIVA VALDIBELLA E IL CONSORZIO LE GALLINE FELICI
Entrambe le realtà agricole, una operante nella parte occidentale della Sicilia e l’altra nella parte orientale, lavorano costantemente per formare prima di tutto i propri agricoltori, ma anche per divulgare il più possibile la visione agroecologica, «la sola che possa stare al passo con i tempi e le emergenze attuali», spiegano da Valdibella. Ogni incontro della scuola di agro-ecologia prevede una parte di didattica in aula, con proiezione di slide, video e documenti di analisi e una parte in campo per sviluppare l’aspetto pratico del corso proposto».
«Obiettivo formativo essenziale – spiega Rafael Bueno, ecologo, dottore di ricerca per l’Università di Palermo e direttore scientifico della Scuola – è anche quello di dare spazio proprio all’aspetto ecologico dell’agricoltura, incluse le interazioni tra gli organismi, l’importanza della biodiversità sopra e sotto suolo e dei servizi ecosistemici necessari alla sopravvivenza della coltivazione e degli agricoltori, unendo conoscenze tradizionali tramandate da secoli con recenti evidenze scientifiche».
«Conoscenze – continua Bueno – che spesso non si incrociano e non trovano spazio nella diffusione pubblica e tantomeno nelle prassi e metodi imposti dell’agricoltura industriale se non come limitate campagne di sensibilizzazione per un cambiamento in atto sempre più urgente». La Scuola pratica di agro-ecologia perciò si propone come supporto a un’agricoltura di base e ampio spazio è dedicato anche all’apprendimento delle tecniche di gestione delle colture con giornate di esperienza pratica in campo.
IL PROGRAMMA DELLE LEZIONI DELLA SCUOLA PRATICA DI AGROECOLOGIA VALDIBELLA
Ma quali sono esattamente le materie della scuola di agro-ecologia? La programmazione annuale, cadenzata rispetto ai cicli biologici delle piante, è stata presentata a novembre ad Acireale, in provincia di Catania, con l’introduzione dei principi base, sia teorici sia pratici della visione agroecologica. Mentre il 2 dicembre, a Camporeale c’è stato un vero e proprio focus sulle principali colture mediterranee a partire dalla giornata di studio dedicata al mandorlo, pianta intimamente connessa alla tradizione agricola e alimentare della Sicilia, la cui adattabilità a sistemi di coltivazione sostenibile e la ricchezza nutrizionale del suo frutto rendono la sua coltivazione un utile servizio sociale.
Fino a maggio, con cadenza mensile, gli appuntamenti della scuola di agroecologia Valdibella si concentreranno su argomenti come la gestione ecologica e potatura delle principali colture mediterranee. Si parlerà della vite e si spiegherà come il bravo potatore, oltre a dover conoscere le basi della fisiologia della pianta, dovrà essere soprattutto un bravo e paziente osservatore, capace di effettuare solo i tagli essenziali al momento giusto e nel totale rispetto della pianta.
Ci sarà poi l’appuntamento “Seminare il futuro, semina collettiva”, con una vera e propria festa dell’agricoltura. L’iniziativa – nata in Svizzera nel 2006 da un’idea di Ueli Hurter, agricoltore biodinamico, e di Peter Kunz, selezionatore di cereali biologici – oggi si svolge in numerosi paesi del mondo allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della provenienza del cibo, sottolineando l’importanza della sovranità alimentare e della lotta contro le coltivazioni Ogm.
Le Galline felici in particolare si occuperanno del tema dei “biostimolanti, teoria e pratica per un’agricoltura resiliente finalizzate a migliorare le conoscenze di base degli operatori del settore agricolo sull’argomento”; la trattazione sarà incentrata prevalentemente sugli estratti vegetali. E ad aprile ci saranno due giorni dedicati alla conversione all’agroecologia. Nel corso base verranno affrontate sia tematiche generali sui fondamenti dell’agroecologia sia aspetti pratici, come la gestione orientata e ottimale del suolo, delle risorse idriche, della biomassa, della biodiversità.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento