Progetto Civita, un movimento dal basso che riqualifica e riconsegna la piazza ai catanesi
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Catania - Può l’intuito, il sogno, di tre giovani imprenditori innescare il cambiamento del volto di una piazza cittadina? La risposta è sì, se intorno alla quell’intuizione si crea comunità, collaborazione, condivisione e si avviano veri e propri progetti di riqualificazione cittadina in grado di attirare l’attenzione degli abitanti, delle associazioni, di altri imprenditori e persino dell’amministrazione locale. Ed è proprio quello che sta succedendo da qualche mese a Catania con il Progetto Civita.
La Civita di Catania – A Cìvita in dialetto catanese – è un quartiere della zona sudorientale della città di Catania il cui nome deriverebbe dal latino civitas, ovvero “cittadella”. Un quartiere storico della città che però troppo spesso patisce il degrado e l’abbandono per via di parcheggi selvaggi, rifiuti e totale incuria del bene comune. Ed è proprio qui, di fronte al Largo XVII agosto che è nato il Progetto Civita grazie all’input di Alessandro Alì, Satya Ferrari e Marzia Spitaleri, tre giovani imprenditori che qualche mese fa hanno deciso di prendere una bottega su questa piazza storica per avviare un nuovo format enogastronomico.
IL PROGETTO CIVITA HA AVVIATO UNA POTENTE ONDA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA
Ma quello che davvero emerge da questa storia non è tanto il progetto imprenditoriale di Alessandro Satya e Marzia, già proprietari di un ristorante coreano a Catania, quanto il movimento di rinascita e riqualificazione che sono riusciti ad attivare in questo luogo, innescando una potente onda di riqualificazione urbana a partire dall’impegno dal basso. L’intento comune è trasformare il volto di questa zona storica della città che ha vissuto anche i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Infatti, il 17 agosto 1943, una serie di ordigni rasero al suolo molte zone di Catania. Uno in particolare squarciò il cuore della Civita dando vita a quello che oggi è Largo XVII Agosto, uno spazio per anni lasciato al degrado e all’incuria e che oggi torna a nuova vita grazie al lavoro congiunto di cittadini e residenti in primis, artisti, volontari e imprenditori che hanno un unico obiettivo: dare a questa piazza la valorizzazione e il rispetto che merita. D’altra parte, di storie di riqualificazione a partire dall’arte, la Sicilia ne ha da raccontare, come ad esempio i progetti di Igor Scalisi Palminteri.
Da mesi infatti si è creato un movimento di impegno civile partito su input dei tre giovani imprenditori che man mano hanno coinvolto, oltre ai residenti, Legambiente Catania e l’agenzia di comunicazione Industria 01. «Ci siamo innamorati di questa zona – racconta Sathia – e abbiamo subito cominciato a guardarla con gli occhi di quello che sarebbe potuta diventare se solo si fosse liberata delle brutture. Abbiamo cominciato a chiacchierare con le persone del luogo, chiedendo il loro sostegno, coinvolgendoli e ascoltando anche le loro storie».
GLI IMPRENDITORI: “ABBIAMO PENSATO CHE L’ARMA CONTRO IL DEGRADO FOSSE L’ARTE”
«Abbiamo pensato – continua – che la prima arma contro il degrado poteva e doveva essere l’arte e così abbiamo cominciato a cercare street artist che potessero rendere più colorata questa piazza e carichi di suggestioni questi muri. Il primo a sposare la causa è stato Antonio Anc. Man mano si sono aggiunte Le Maletinte, Gabel, Mi5sterpera, Abramo_art, Demetriodigrado e Bob Liuzzo di CataniaProject, che hanno lavorato gratuitamente per abbellire la piazza con la propria arte, dedicandosi con dedizione e creatività a questo progetto».
Un movimento che ha presto ricevuto il sostegno del Comune di Catania e del consorzio di gestione nettezza urbana Gema, che si è impegnato a mantenere pulita la piazza della Civita con supervisione e interventi giornalieri di pulizia ed educazione dei residenti all’importanza della differenziazione dei rifiuti. E il progetto ha anche attirato l’attenzione del sindaco Enrico Trantino, che si è impegnato a risolvere i tanti problemi di questa piazza: dalle luci pubbliche all’arredo urbano fino alla pulizia quotidiana e al rispetto della zona a traffico pedonale.
I residenti, in primo luogo, si sono impegnati e continuano a farlo per mantenere uno spazio pulito, ordinato e sicuro, si sono mossi autonomamente per una raccolta firme mirata all’utilizzo della piazza non più come parcheggio ma come spazio di condivisione libero e pedonale. Dall’altro lato, i tre giovani imprenditori catanesi, l’agenzia di comunicazione, Legambiente e i tanti artisti coinvolti mettono quotidianamente il loro impegno e il loro tempo per contribuire a fare di questa piazza un luogo in cui vivere in condivisione.
«Giorno dopo giorno condividiamo con gli abitanti del quartiere criticità e opportunità che questa zona può offrire. È emozionante vedere la partecipazione di tutti per il bene comune. Questo progetto è un modello che potrebbe certamente diventare un esempio emblematico di riqualificazione urbana attraverso l’arte, il senso civile, l’impegno delle istituzioni e dell’imprenditoria [il progetto di Farm Cultural Park insegna, ndr]. Ognuno ha fatto e sta facendo la sua parte per il bene della città. Il nostro obiettivo è trasformare Civita in un luogo vibrante e attraente, in cui la comunità possa prosperare e le sue bellezze artistiche e culturali possano essere pienamente apprezzate».
TUTTI STANNO METTENDO A DISPOSIZIONE LA PROPRIA ARTE E IL PROPRIO KNOW HOW
«Catania merita l’impegno di tutti per disvelare la sua bellezza. La città quartiere per quartiere deve rinascere e la chiave è la legalità e la sostenibilità ambientale. Legambiente Catania ha già attivato decine di progetti di rigenerazione urbana dal basso e incontra cittadini esausti per la sporcizia, il degrado, l’abbandono dei rifiuti, l’invadenza di parcheggi abusivi ma anche pronti ad attivarsi in prima persona e a fare lavoro di squadra per riqualificare il loro territorio», spiega Viola Sorbello, presidente Legambiente Catania.
«Quel che è nato qui in modo assolutamente spontaneo è un piccolo miracolo. Ci siano innamorati di questa piazza e vedendo l’impegno di quanti stanno lavorando in sinergia abbiamo voluto dare il nostro contributo creando connessioni fra le persone e impegnandoci anche nella realizzazione di un nostro intervento grafico», aggiunge Sarah Bersani di Industria01.
Accanto agli interventi d’arte che si sono susseguiti nelle settimane scorse si stanno organizzando anche numerosi incontri di intrattenimento e cultura. «Anche in questo caso tutto è nato spontaneamente», concludono gli imprenditori. «Poeti, cantanti, artisti stanno mettendo a disposizione la propria creatività per regalare periodicamente momenti di arte. Il progetto rappresenta un notevole passo avanti nella rivalutazione dei quartieri urbani e un esempio di come l’impegno di individui, organizzazioni locali e artisti possa creare un cambiamento positivo e tangibile nella nostra comunità».
Tanti i progetti che si susseguono, spontanei e coinvolgenti. Mentre si sogna una piccola area con giochi per i più piccoli, è stata installata la casetta per lo scambio dei libri e il 25 aprile, una panchina è stata dedicata a Giulia, vittima di femminicidio, e si continuano a progettare momenti di musica, di incontri, per restituire la piazza a Catania e alla piazza la dignità di luogo di incontro, scambio, condivisione e partecipazione cittadina attiva.
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