5 Dic 2023

Autosufficienza alimentare: a Lanusei una bottega per portare consapevolezza

Scritto da: Lisa Ferreli

La strada verso l'autosufficienza alimentare per Luca Piras è un percorso che passa per politiche che supportano l'autodeterminazione dei territori, nuove consapevolezze e conoscenze condivise. Insieme a Simona Olianas è titolare a Lanusei, comune sardo di 5mila abitanti, di una bottega che dell'idea di una sovranità alimentare ha fatto pilastro fondante.

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Ogliastra - Con sovranità alimentare si intende il diritto dei popoli a gestire le proprie risorse alimentari per una produzione sostenibile, rispettosa del lavoro e fondata su economie locali. L’obiettivo è fare in modo che tale diritto diventi prassi consolidata. Tra il dire e il fare però c’è (quasi) sempre di mezzo il mare e in questo caso le onde che possono contribuire a frenare il processo di autosufficienza alimentare non mancano. Di problematiche e soluzioni possibili abbiamo parlato con Luca Piras de La Bottega del Gusto. Il negozio, inaugurato nel 2018 a Lanusei, è oggi punto di riferimento in Ogliastra sulla vendita di prodotti locali, sardi e biologici, con e senza glutine.

Da loro i prodotti locali non hanno scaffali dedicati: sono ovunque, testimonianza di uno sguardo che ha cura del territorio e di chi lo abita. «Crediamo nell’autosufficienza alimentare e applichiamo questo credo nella nostra quotidianità. In Bottega la frutta e la verdura sono locali e rigorosamente stagionali, nei nostri scaffali si trovano produzioni che arrivano direttamente dal territorio, dal miele alle birre passando per farine, salumi e formaggi; ma non è una scelta facile». La valorizzazione delle produzioni locali si scontra infatti – racconta Luca Piras – con problematiche complesse da governare, come «il cambiamento climatico e tutti i mutamenti ambientali che ne conseguono».

Autosufficienza alimentare Lanusei Bottega
Luca Piras
PER L’AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE SERVONO POLITICHE, CONSAPEVOLEZZA E COMUNITÀ

La variazione di temperature e dei modelli meteorologici è infatti secondo Piras il primo ostacolo. «Le conseguenze del cambiamento climatico possono rendere difficile reperire le materie prime, noi ci forniamo con prodotti che arrivano dai campi coltivati nel territorio ogliastrino e la coltivazione all’esterno soffre eventuali sbalzi termici. Quest’anno ad esempio ci sono molte meno patate a causa di questo clima simil tropicale».

La soluzione in questo caso passa per un «processo collettivo di consapevolezza» – sostiene Luca – verso la variabilità dell’ambiente e di ciò che di conseguenza il territorio produce, ma ancora prima per «politiche volte a frenare il cambiamento climatico e sostenere chi sceglie di vivere in sinergia con il territorio anche attraverso lo studio di nuove tecniche di coltivazione in cooperazione con l’ambiente».

L’approccio ecosostenibile e attento è necessario, anche perché le persone vedono, apprezzano e magari emulano


«È necessario un lavoro culturale che informi, soprattutto a partire dalle nuove generazioni, sul valore dei prodotti che arrivano dal nostro territorio e che ne costituiscono anche in parte l’identità». Per Luca Piras un elemento fondamentale del processo di autosufficienza alimentare dei territori è «una maggiore informazione su ciò che mangiamo». «Molte persone non sono a conoscenza di aspetti basilari, dal motivo per cui si zappa un terreno al fatto che le castagne sono contenute all’interno di un riccio. Con questo non voglio dire che tutti debbano essere obbligati a zappare ma che se vogliamo arrivare insieme a un’idea di autosufficienza alimentare, servono più conoscenza e consapevolezza».

SENSIBILITÀ  DIFFUSA: QUALITÀ  È SOSTENIBILITÀ 

Il panorama attuale però non è negativo. Per Piras «sempre più persone guardano ai prodotti in sinergia col territorio come garanzia di qualità». E se il benessere coincide sempre di più con un’alimentazione sana e sostenibile, la scelta ricade su su connottu. «Il nostro credo passa anche per continue campagne di informazione sui social sull’origine e la storia dei prodotti che si trovano in Bottega. Ed è la semplicità molto spesso a sorprendere di più i nostri clienti».

autosufficienza alimentare lanusei bottega
Mela oleosa

Un esempio? «Di recente abbiamo parlato della mel’e ollu – la mela oleosa – , ovvero una varietà antica di mela non presente nella grande distribuzione. A renderla unica è un presunto difetto estetico: delle simili macchie d’olio. Beh, in Bottega tantissimi ce le hanno chieste perché non le vedevano da tempo! Le ricordavano come un prodotto di quando erano piccoli e assaggiarle rappresentava insieme un ritorno al passato, a sapori più autentici e sani».

Il terreno, per chi come Luca Piras lavora nel settore, sembra quindi pronto per nuove e comunitarie consapevolezze. L’iniziativa del singolo poi «paga sempre: in Bottega abbiamo da tempo le uova sfuse, i clienti sanno che devono portare i loro contenitori, così come ad esempio usiamo i pallet come bancali o mensole. L’approccio ecosostenibile e attento è necessario, anche perché le persone vedono, apprezzano e magari emulano». Un processo verso l’autosufficienza alimentare e l’abbassamento di consumi potenzialmente superflui che può essere una soluzione affinché i territori non siano più semplici luoghi di residenza, ma diventino spazio di vita, consapevolezza e rigenerazione.

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