WiData, la startup sarda scrive il futuro delle smart cities
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Widata parte da un presupposto: ogni persona ormai possiede un dispositivo mobile. Per questo nasce questa startup innovativa e in rapida crescita che ha elaborato dei sensori che permettono di monitorare flussi di persone, parametri meteo ambientali e affollamento. L’idea frulla in testa grazie all’entusiasmo e alla collaborazione di un gruppo di amici e colleghi all’interno del laboratorio di Telecomunicazioni Net4U dell’Università di Cagliari. Qui da diverso tempo si sviluppano soluzioni innovative per le comunicazioni nel dominio della smart mobility.
L’INNOVAZIONE? NEI DATI
«La nostra avventura – racconta uno dei fondatori, Marco Uras – ha avuto inizio quando il Comune di Torino e alcune aziende di trasporto pubblico ci hanno chiesto di sviluppare un sistema per monitorare i flussi di persone in spazi aperti come le piazze. Abbiamo accettato la sfida, sfruttando le reti Wi-Fi per tracciare gli affollamenti e affrontando sfide tecniche e normative, come la conformità al GDPR e la randomizzazione degli indirizzi MAC. Così siamo riusciti a sviluppare un prodotto innovativo e preciso». WiData, oltreché startup, è anche uno spin-off dell’Università di Cagliari che si pone l’obiettivo di offrire soluzioni all’avanguardia per le smart cities e l’analisi dei dati.
«Operiamo nel settore delle smart cities attraverso Xplore, la nostra piattaforma di analytics che raccoglie, analizza e interpreta dati. Integrando avanzate tecnologie sensoriali, offriamo un approccio completo al monitoraggio urbano, concentrandoci su tre principali aree: monitoraggio dei trasporti, analisi ambientale e gestione dell’affollamento. Nel primo caso ottimizziamo il flusso dei trasporti pubblici, raccogliendo dati dettagliati su percorsi, orari e capacità dei mezzi. I nostri sensori forniscono informazioni in tempo reale per una gestione più efficiente dei servizi di trasporto pubblico.
Per quanto riguarda l’analisi ambientale, rileviamo parametri come temperatura, umidità e qualità dell’aria, consentendo un monitoraggio costante delle condizioni ambientali. Questi dati facilitano l’identificazione di ondate di calore, isole di calore urbane e contribuiscono al rispetto delle normative ambientali in tema di qualità dell’aria.
La gestione dell’affollamento infine veiene fatta attraverso sensori e analisi passiva del Wi-Fi, tracciando il flusso e il comportamento delle persone nelle aree urbane. Questi dati supportano decisioni informate e contribuiscono a migliorare la progettazione degli spazi urbani, ottimizzando l’utilizzo delle risorse come le spiagge o le piazze», specifica Uras. I dati vengono raccolti «anonimi: la raccolta dati Wi-Fi è infatti è basata sull’analisi dei MAC address generati casualmente dai dispositivi; tecnicamente si tratta di un approccio privacy by design e by default».
Uno dei progetti di rilievo è Cagliari Smart City, «realizzato in collaborazione con il nostro partner Abinsula: progetto che ha previsto l’installazione di più di 500 dispositivi SenseCAP LoRaWAN con l’obiettivo di contrastare le isole di calore urbano della città di Cagliari. I sensori forniscono informazioni quali CO2, temperatura, umidità, pressione atmosferica, velocità e direzione del vento, intensità e picco delle precipitazioni, PM2.5, PM10 e intensità della luce. Tutti questi dati sono integrati nella piattaforma web del progetto, grazie alla quale possono essere visualizzati in tempo reale. Grazie a questi monitoraggi l’amministrazione può intraprendere azioni mirate per contrastare il fenomeno delle isole di calore».
Una delle caratteristiche di WiData, che è presente anche nello spazio di coworking Open Campus, è che si «posiziona in modo unico nel mercato delle smart cities. Si distingue infatti per la sua capacità di combinare il monitoraggio della mobilità urbana con il monitoraggio ambientale, offrendo soluzioni che possono migliorare significativamente la pianificazione urbana e la sostenibilità. La startup ha dimostrato successo attraverso progetti significativi come il progetto Cagliari Smart City, contribuendo attivamente alla trasformazione digitale delle città e alla gestione delle sfide urbane con un approccio basato sui dati», conclude Uras.
I sensori di WiData sono presenti ovunque: provvedono al monitoraggio degli affollamenti a San Teodoro per preservare la spiaggia di Cala Brandinchi, ma anche quella della Pelosa a Stintino, preziosi ecosistemi meta del turismo estivo. La startup si è anche occupata del monitoraggio del mondiale di Triathlon a Roma, «dove abbiamo analizzato come si spostavano i visitatori tra le aree d’interesse durante dell’evento».
A inizio anno il team di WiData è volato a Las Vegas (Nevada) per il Ces 2023, tra gli appuntamenti con l’innovazione e la tecnologia più importanti al mondo. La startup faceva parte della spedizione italiana che comprendeva le 51 aziende più promettenti nel settore dell’intelligenza artificiale. Come dicono gli americani: the best is yet to come.
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