Seguici su:
Cagliari - Valentina Petrillo ha in bacheca 12 record paralimpici e correva veloce anche quando gareggiava con i normodotati. È la donna over 40 più veloce della storia e nel 2024 gareggerà alle Paralimpiadi di Parigi. 5 nanomoli, il sogno olimpico di una donna trans (Italia 2023, 79’) è il documentario sulla sua vita diretto da Marco Mensa e Elisa Mereghetti che ha fatto conoscere a un pubblico più ampio la realtà delle persone transgender in Italia, un Paese che si riconferma al 1° posto per vittime di transfobia in Europa – dati dell’associazione Acet.
VALENTINA PETRILLO, ATLETA
«Sono una persona felice. Con questo film ho voluto donare la mia felicità e trasmettere un messaggio: con la giusta determinazione tutti possiamo farcela», esordisce Valentina, a cui le sfide nella vita non sono mancate. «A marzo volevo smettere di far atletica perché sono stata minacciata di morte. Dovevo andar ai mondiali in Polonia, qualcuno mi ha detto che era meglio che non andassi».
«Purtroppo non vivo tranquilla», confessa Valentina. «Dopo le ultime vicende che mi son capitate ho paura per la mia incolumità, non scrivo sui social dove vado. Sono una persona qualunque, vorrei che non facessi più notizia». 5 nanomoli è il lungometraggio «di una persona che ha desiderato, preso e voluto il suo sogno».
Il film è una riflessione sul cambiamento, la forza di volontà e il potere dei sogni. «Le gambe sono la mia libertà. Il mio obiettivo è passare inosservata ma mi sto caricando di tante battaglie. Le persone trans sono state bandite dallo sport internazionale. Posso gareggiare nel mondo paralimpico ma nel mondo dei normodotati no. Le regole sono cambiate: la Federazione internazionale di atletica leggera e la Fib in Italia ci hanno bannato. Quindi sì, c’è ancora bisogno che io mi esponga e che parli di questi temi. Solo così si può aiutare una società a crescere».
Nel 2018, a 45 anni, Valentina ha deciso di intraprendere un percorso di transizione. Per continuare a fare sport – e per poterlo fare nella sua categoria di elezione, quella femminile – ha cominciato una lunga battaglia con le federazioni sportive italiane, chiedendo di rispettare le linee guida internazionali sulla partecipazione delle persone transgender allo sport. Oggi è la prima atleta transgender italiana a gareggiare a livello internazionale nella categoria femminile. La sua storia è apparsa in tantissimi articoli e trasmissioni televisive in Italia e all’estero e la sua coraggiosa sfida ai pregiudizi è di ispirazione per molte persone.
A marzo scorso le è stato vietato il bagno delle donne. Ogni giorno è una corsa a ostacoli contro i dettami della società: «Gareggio con documenti maschili, ma io sono una donna. La mia storia va resa pubblica perché tante persone come me soffrono. Non si può soffrire per essere trans». Valentina continua ad allenarsi per presentarsi all’appuntamento più importante: Parigi 2024. «In questo momento sto affrontando la fase della preparazione invernale che mi porterà alle prime gare agonistiche di gennaio indoor in cui testeremo gli andamenti degli allenamenti».
Valentina continua a presentare il film di cui è protagonista nella sale di tutta Italia. «Mi hanno invitato a Cagliari durante il festival Uno sguardo nuovo – Sardinia Queer Film Expo. Ho trovato un pubblico attento e una città accogliente. Il 7 novembre invece, alle ore 21:15, 5 nanomoli sarà visibile online per una proiezione speciale dedicata a 4weeks 4 inclusion, la maratona sulla diversità e inclusione organizzata da Tim. Parteciperò poi al dibattito insieme a Christian Leonardo Cristalli, responsabile nazionale politiche trans di Arcigay, e la co-regista Elisa Mereghetti».
La storia di Valentina si va a inserire nel grande filone di Amore che cambia, il viaggio di Italia che Cambia che accende un faro sulla ricchezza della diversità e dà voce alle tante forme di amore. Sono racconti di inclusione, felicità e sofferenza, impegno e iniziative volte, come dice la prima atleta transgender paralimpica, a far crescere la società. Testimonianze di vite in prima linea, che sacrificano la parte privata per fare un dono alla collettività. Quando si alzerà il sipario delle Paralimpiadi ci sarà una donna trans disabile che continuerà a spingersi oltre i suoi limiti. Vestirà i colori del suo Paese nonostante tutto. Col sorriso, con la voglia di vincere ancora una volta.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento