Turiya Yoga, la scelta di Simone fra solidarietà e ricerca dell’armonia interiore
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Frosinone, Lazio - Patanjali è considerato il padre dello yoga e i suoi scritti – gli Yoga Sutra – formano la base filosofica di questa pratica, ormai conosciuta e praticata anche in occidente da molti anni. Simone Carbonardi e Cinzia Polselli, attraverso il loro Turiya Yoga Ashram, hanno come scopo principale quello di ripristinare gli indirizzi teorici della disciplina nella pratica affinché lo yoga torni a essere un sentiero scientifico di ricerca che non lasci indietro nessun aspetto.
Simone e io ci “incontriamo” attraverso un video in occasione di una chiacchierata per parlare del suo progetto di vita: «Dodici anni fa – mi racconta Simone da una Rishikesh [cittadina nel nord dell’India, ndr] rumorosa – sono partito per un periodo di due mesi proprio qui a Rishikesh, in India, la “patria” dello yoga. In quel periodo iniziai una seria pratica di yoga inizialmente a livello prettamente fisico. In seguito tornai molte volte dal mio maestro, Vimal Sharma, grazie al quale la mia pratica si trasformò nell’attuale ricerca che mi vede, dopo l’iniziazione, parte del suo stesso lignaggio facente capo a due dei più grandi Yogi del nostro secolo: Swami Veda Bharati e Swami Rama, quest’ultimo considerato anche uno dei più grandi maestri di Sanscrito».
Chiedo a Simone qual è la spiegazione dello yoga che può dare ai nostri lettori. La domanda è tanto semplice quanto complessa e lui mi risponde con un bel sorriso luminoso, tanto quanto il suo evidente amore per lo yoga: «L’intento di questa pratica millenaria è quello di creare una mente efficiente e armoniosa che sappia risiedere in un corpo abile, attraverso le asana o posizioni, per poterci meglio dedicare alla sua vera natura di scienza puramente psicologica. Lo yoga è votato alla creazione di una mente armonica ed efficiente capace d’integrarsi con ciò, che in maniera sempre più amplia, si riconosce altro da sé».
Lasciamo passare un autobus indiano prima di riprendere la nostra interessante conversazione. Simone continua con gli occhi splendenti: «Lo Yoga unisce l’essere umano al “tutto”, creando una visione infinitamente più ampia della realtà». Poi passiamo a parlare della sua scelta: “Cosa ti ha dato la spinta per creare un vero e proprio Ashram in Italia?”, gli chiedo. La sua risposta arriva senza alcuna difficoltà: il divorzio ha segnato un momento di difficoltà ma gli ha anche dato una motivazione, anche se il retaggio derivante dallo studio è stato il driver primario.
Gli chiedo di parlarmi in concreto del suo progetto, a cui si è aggiunta Cinzia. «L’Ashram nasce in un luogo bellissimo, abbiamo anche un bosco di più di 5.000 metri aperto al pubblico per fare camminate e per praticare il Turiya Yoga Forest. Innanzitutto ci tengo a dire che Turiya significa “l’assenza di giudizio”, una delle basi della pratica yogica».
«Le nostre attività coprono l’intero spettro dello yoga, rivolgendosi sia al neofita che alle persone che vogliono realmente conoscere questa splendida filosofia che permette l’estinzione della sofferenza», sottolinea Simone. Lui e il team dell’Ashram hanno anche creato una academy che offre corsi di formazione per insegnanti riconosciuti da Yoga Alliance International Division, «ente che mi ha riconosciuto come uno degli attuali 13 Master Yoga Teacher italiani».
Ma non è tutto. Un aspetto importante dell’attività del centro è quello sociale, che trova sbocco in una serie di progetti dedicati al disagio. Chiedo a Simone di dirmi di più. «Attraverso il ramo della Turiya Yoga Academy – risponde – promuoviamo bellissimi progetti a sostegno delle disabilità e delle famiglie meno abbienti. Tra l’altro abbiamo erogato corsi gratuiti di yoga ai bambini e a un’associazione che si prende cura di donne che hanno subito violenza».
Per finire, mi faccio spiegare da Simone com’è strutturato il Centro. «Abbiamo varie stanze per la pratica, una reception molto accogliente, oltre a sei posti letto. L’area sacra dove risiede il piccolo tempio dedicato ai nostri maestri accoglie gli avventori al suo inizio per poi accompagnarli in un percorso didattico della fruizione del luogo, instaurando una relazione educata e disciplinata con la natura attraverso altre tre aree principali. Nella zona Bakti è presente la nostra area meditazione, nella zona Jnana un’intera libreria dove poter godere di un momento libero e gratuito di lettura e un’area Karma dove è possibile restare in compagnia».
Simone Carbonardi, oltre che aver realizzato il suo progetto Turiya Yoga, proiettato a divenire un centro internazionale per la meditazione e la crescita umana, è autore di due libri: Samadhi Prada: Commentario agli Yoga Sutra di Patnjali e Yoga in prosa: un momento di pausa in compagnia con sé stessi. Tanti piccoli tasselli per un grande progetto di vita e di diffusione di consapevolezza.
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