La storia di Tommaso: “Così ho creato TooMe, il mio laboratorio di upcycling per capi unici”
Seguici su:
Vicenza, Veneto - «La quarantena mi ha destabilizzato, avevo bisogno di occupare il mio tempo». Ed è così che Tommaso Ferraro, ragazzo di vent’anni del bassanese, in arte TooMe, ha iniziato a creare vestiti custom sperimentando l’uso della candeggina e dei colori per tessuti.
«Ho iniziato con alcuni capi base come ad esempio camicie, pantaloni e magliette che trovavo in casa e che non utilizzavo più». Così con il tempo si è rinforzata sempre di più l’idea di dare vita a un progetto sostenibile, pensato per ridurre sprechi inutili di vestiti che in alternativa sarebbero stati buttati e allo stesso tempo per dare nuova vita a capi già esistenti ma non utilizzati, riducendo sprechi, consumi e soprattutto manodopera.
ESPRIMERSI ATTRAVERSO L’UPCYCLING
Oggi le aziende del territorio sono a conoscenza del progetto di TooMee e donano a Tommaso materiali di scarto e capi inutilizzati o invenduti. Negli anni TooMe ha sperimentato varie tecniche e ha sviluppato una serie di idee mantenendo un’unica costante: il motivo cucito sui tessuti in corrispondenza della schiena, che Tommaso lui descrive come “la spina dorsale di TooMe”. Come ci spiega, «non ho un vero e proprio processo creativo ma creo ciò che più mi piace e che rispecchia il mio gusto personale. Mi esprimo senza utilizzare un “moodboard” [strumento grafico che aiuta a comunicare la propria idea del progetto iniziale, ndr] per poter essere più espressivo e diretto possibile».
Ci racconta inoltre come il suo brand non sia nato a scopo commerciale, ma per soddisfare il bisogno di esprimersi attraverso qualcosa – in questo caso i vestiti – creati tramite TooMe_lab. Tommaso studia styling al Modart di Verona ma fa anche fotografia commerciale per altre case di moda. I suoi capi sono stati già richiesti da alcuni brand importanti per degli shooting e tra i le cose da fare in programma TooMe ha quello di andare a New York per un progetto interno alla sua scuola. La sua ambizione ora è imparare l’aspetto modellistico della moda per poter creare capi completamente da zero utilizzando però sempre materiale di scarto.
TOOME OGGI
TooMe – ovvero Tommaso – è oggi una realtà ristretta e non commerciale: crea capi made to order, per gli amici e per sé stesso, facendosi conoscere tramite i social o durante eventi locali. Noi, ad esempio, lo abbiamo conosciuto durante l’Anima Fest il 4 settembre 2022, un evento organizzato da un suo amico. L’evento in questione si svolgeva in Villa Angaran a San Giuseppe (VI) e consisteva in una serata con musica live mentre nel giardino vari brand della zona avevano esposto su degli stand i loro capi, per farsi pubblicità e per vendere i loro prodotti.
TooMe racconta di questo evento come un grandissimo successo, un’occasione per farsi conoscere, e ciò lo ha motivato maggiormente a creare. Il 9 dicembre 2022 ha finalmente organizzato la sua prima sfilata, all’interno studio del brand dove ospita anche il release party dell’album di un artista della zona.
Oggi TooMe ha ancora molti progetti e sogni “nel cassetto” e ambisce a diventare designer o stylist grazie al suo percorso di studi nonché ovviamente attraverso la diffusione del suo brand. Come ci racconta, «continuerò a utilizzare materiali di scarto e spero, un giorno, di fare la differenza grazie al mio processo di upcycling».
Questo articolo è stato realizzato dagli studenti e dalla studentesse della scuola secondaria di secondo grado A. Scotton a conclusione del progetto“Green Learning”, un percorso formativo sul tema della sostenibilità, che permette di acquisire le competenze per individuare e raccontare una storia di cambiamento e sostenibilità nel proprio territorio. Green Learning è un progetto di Sineglossa, realizzato con il sostegno di Fondazione Cariverona, con il supporto di Comune di Bassano del Grappa, di Italia che cambia e dell’UNIVPM Università Politecnica delle Marche. Per saperne di più ed adottare il progetto nella tua scuola: https://greenlearning.it/
Articolo scritto da:Mattia Zaccai, Aurora Boscardin, Sophia Munaretto, Rebecca Chemello della classe 4/5 F dell’Istituto A. Scotton.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento