Terra&Tech, il nuovo programma di Open Innovation per il settore vitivinicolo
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Milano, Lombardia - Siamo stati invitati negli spazi di Cariplo Factory, all’evento inaugurale Terra&Tech, un nuovo programma di innovazione per il settore vitivinicolo italiano, lanciato da Filiera Futura e I3P. L’incontro di presentazione è stato accompagnato da una tavola rotonda con diverse aziende agricole: un primissimo tentativo di dialogo tra “Terra” e “Tech”, un binomio non risolvibile come tradizione vs innovazione ma che ben descrive la necessità di nuovi incontri fruttuosi tra la tradizione enoica e l’innovazione tecnologica.
Con parole simili esordisce Francesco Cappello, Presidente di Filiera Futura e Vicepresidente di Fondazione CRC, che ha sottolineato come la filiera del vitivinicolo necessiti di interrogarsi continuamente su nuovi ambiti di innovazione per sfidare il cambiamento e l’incertezza dettati dagli effetti del cambiamento climatico e un mercato in continua evoluzione.
In cosa consiste quindi il nuovo programma? Terra&Tech nasce per ascoltare i viticoltori e i loro bisogni di innovazione in vigna, in cantina e nel marketing; ricercare le più promettenti soluzioni tecnologiche con cui rispondere alle necessità pratiche e supportare i produttori nell’adottarle efficacemente sul campo.
I SOGGETTI PROPONENTI
L’iniziativa è organizzata e promossa da Filiera Futura – insieme a cui abbiamo partecipato ad aprile all’evento Ritorno alla terra –, associazione alla quale aderiscono fondazioni di origine bancaria, atenei ed enti di categoria, che lavora in tutta Italia per innovare il settore agroalimentare, promuovere progetti condivisi e valorizzare i prodotti di qualità Made in Italy. Al suo fianco I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, che supporta la nascita e lo sviluppo di startup innovative con elevata intensità tecnologica e potenzialità di crescita anche attraverso progetti di Open Innovation.
Paola Mogliotti, direttrice di I3P, racconta le tre azioni su cui si articolerà Terra&Tech:
- Fase di ascolto. Il primo obiettivo di Terra&Tech è quello di individuare le esigenze presenti nel mondo vitivinicolo, confrontandosi direttamente con gli attori principali della filiera per raccogliere le criticità e i fabbisogni concreti manifestati dai protagonisti del settore.
- Fase di ricerca. Verrà lanciata una call for startup su misura per coinvolgere le realtà imprenditoriali innovative capaci di implementare soluzioni adeguate alle necessità emerse nel confronto con i produttori.
- Fase di sperimentazione. Le startup selezionate verranno messe in contatto con i viticoltori. L’auspicio del programma Terra&Tech è quello di dare avvio a nuovi processi di innovazione da sviluppare con e sui territori, per posizionare e consolidare il valore e la qualità della filiera vitivinicola italiana a livello globale.
A questo evento di lancio seguirà l’avvio di un ciclo di workshop a livello nazionale, che prevede tappe in diverse province italiane nella prima metà del 2024, al fine di riunire e coinvolgere gli attori locali della filiera del vino in maniera capillare sui principali territori di riferimento.
LA TAVOLA ROTONDA
Uno dei momenti più vivi dell’incontro di presentazione è stato il racconto dei produttori, che partendo dalla propria esperienza professionale hanno offerto anche il proprio punto di vista su innovazione, Tech e le prospettive del programma: tra loro Stefano Calatroni – Azienda Agricola Calatroni, Giuliana Viberti Clerico – Azienda Agricola Domenico Clerico, Claudio Conterno – Azienda Agricola Conterno Fantino, ed infine Giovanni Di Mambro, Co-Founder e COO della startup Elaisian, che sviluppa servizi innovativi per la digitalizzazione delle aziende agricole.
Di tutta l’interessantissima conversazione riportiamo alcuni estratti, che aprirebbero tanti nuovi temi e che lasciamo come spunti di riflessione finale:
- Il settore vitivinicolo porta con sé il tema intergenerazionale; oggi l’avvicinamento delle nuove generazioni fa ben sperare perché tra i giovani c’è molta consapevolezza sulla necessità di costruire partnership tra attori locali per creare solide catene di valore.
- Molte aziende agricole hanno commesso in passato l’errore di essere troppo individualistiche. A causa di questo molti territori hanno subito un processo di svalorizzazione, che oggi fortunatamente si sta superando grazie alla costruzione di rapporti di valorizzazione reciproca.
- Il lavoro della terra ha regole molto precise. La legislazione spesso è lontana dal funzionamento della “terra”.
- La sostenibilità e il passaggio a forme di produzione più sostenibili è, per certi territori, una transizione lenta ma per altri fortunatamente un tema in auge da anni, molto prima che ci fossero quadri normativi dedicati.
- “Non sarà solo la tecnologia a salvarci”.
- Le Università e gli Istituti accademici devono migliorare la capacità di creare filiere. L’interazione tra mondo della ricerca e produttori ha ancora molto su cui lavorare.
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