Seguici su:
Cagliari - Siamo a metà degli anni ’90, Internet sta muovendo i primi passi e un team di professionisti creativi e appassionati di musica ha il sogno di creare la prima radio italiana ed europea in grado di trasmettere via streaming in rete. Questo sogno diventa presto realtà e nel 1995 nasce Radio X. Questa è la storia di una radio che oggi è anche un locale nel cuore di Cagliari, dove si fanno eventi, ci si incontra anche solo per un aperitivo, si chiacchiera e si assiste a spettacoli di live music.
La prima diretta viene avviata nel mese di febbraio, grazie a un accordo con il primo ISP (Internet Service Provider) fondato poco prima dall’imprenditore Nicola Grauso – Video On Line – e dalla software house americana Real Network, società con sede a Seattle e titolare di prodotti come RealPlayer, RealAudio e RealVideo. In quegli anni la Sardegna era un vero e proprio hub di innovazione grazie alla presenza nell’isola del centro di ricerca CRS4, fondato nel 1990 dal premio nobel Carlo Rubbia che fino al 1994 è stato Direttore generale del CERN di Ginevra, dove lo stesso World Wide Web ha mosso i primi passi.
Sin dalla sua nascita Radio X è stata gestita in maniera del tutto indipendente dai grandi network e dalle concessionarie pubblicitarie. Questo posizionamento le ha permesso sin da subito di mantenere una linea editoriale rigorosa, il cui scopo era unicamente quello di fare buona informazione, e scelte musicali fuori dal mainstream. Il progetto è figlio – non solo nella musica, ma anche nello stile, nell’estetica e nell’uso del linguaggio – della hip hop culture delle origini, basata sul concetto artistico di reinvenzione del contemporaneo attraverso frammenti del passato.
Una “urban” radio innovativa, totalmente libera, con scarso affollamento pubblicitario. Una stazione “cult” che ha consolidato negli anni il gradimento da parte di un pubblico colto, curioso, attento ed esigente. «Radio X non è mai stata una radio in senso stretto», racconta Sergio Benoni, «piuttosto una ex radio, una comunità devota all’arte e alla comunicazione, che utilizza lo strumento della radio e del web, ma anche le numerose attività live, per condividere interessi, passioni, stili di vita, informazioni».
Ed è proprio da questo concetto che nel 2012 Radio X si evolve in un nuovo modello: Cagliari Social Radio, il primo esperimento di radio “social”, fatta con un coinvolgimento diretto nella produzione di programmi delle associazioni, istituzioni, cittadini attivi nell’area allargata della città e dell’intera provincia cagliaritana. Parliamo di un bacino di utenza di circa 700mila persone, che in questo progetto hanno trovato un canale per comunicare, per far sapere agli altri quello che stanno facendo e per restare costantemente informati su tutto ciò che riguarda cultura, arte, attualità.
«L’obiettivo era far sapere a tutti nello stesso momento quello che stava accadendo nel panorama cittadino. Questo è un po’ il concetto di Cagliari Social Radio che vive appunto di trasmissioni fatte con il contributo diretto di tutti i nuovi protagonisti dell’ecosistema informativo urbano». Ed è così che Radio X, grazie anche alle innovazioni tecnologiche dello streaming, è una delle prime radio a uscire per strada e partecipare come partner attivo a grandi eventi cittadini di rilievo culturale e festival storici.
Primo fra tutti il festival TutteStorie, con il quale Radio X ha, sin dalle prime edizioni, creato progetti e laboratori rivolti ai bambini; o la manifestazione Monumenti Aperti, durante la quale ha “sguinzagliato” i suoi radio ciclisti, armati di cellulari per realizzare un’unica diretta diffusa su tutta la città. Nel settembre 2016 avviene un’ulteriore evoluzione: RadioX si trasferisce in una sede del tutto inaspettata e si mette totalmente al servizio del sistema di promozione della città trasformandosi in operatore turistico e culturale. Nasce il Radio X Social Club, un bar/caffetteria all’interno del centro d’arte e cultura EXMA di Cagliari, dal quale la radio produce e trasmette la sua intera programmazione.
«Era il momento di uscire dalle quattro mura dei nostri studi. Sentivamo l’esigenza di avvicinarci ancora di più al nostro pubblico e ci siamo trasferiti con tutta la redazione in questo bellissimo spazio in centro a Cagliari. Abbiamo creato un luogo di incontro votato all’arte, all’innovazione e alla musica che oltre al classico servizio di caffetteria offre al suo pubblico laboratori creativi e momenti di scambio il cui unico fil rouge è sempre l’attenzione al gusto», continua Benoni. Il Social Club segue un calendario eventi simile allo schema di un palinsesto radiofonico, con appuntamenti tematici e format che si ripetono a giorni fissi, per consolidare il rapporto col pubblico e le diverse comunità di riferimento.
Tutti gli eventi live vengono trasmessi su Radio X e rilanciati attraverso il web e i social sia in diretta che in forma di podcast. Questi sette anni di attività hanno reso oggi il Social Club un importante riferimento per la città. Un luogo di incontro ma anche di confronto per associazioni, gruppi di cittadini, famiglie, studenti delle superiori e delle università, giovani lavoratori che attraverso un palinsesto di appuntamenti dedicati – e anche grazie alla visibilità offerta dalla radio – hanno avuto modo di fare rete tra loro e diventare protagonisti di numerose attività.
Nel 2025 Radio X compirà trent’anni: nel 1995 è stata pioniera, diventando subito grande, senza mai seguire istinti commerciali e, come si direbbe adesso, di marketing. La radio ha continuato a mantenere un requisito che con gli anni molte aziende e progetti non riescono più a sostenere: l’indipendenza. Programmi come Extralive! danno il buongiorno alla città commentando, con due giornalisti in studio – lo stesso Benoni e Giovanni Follesa – l’attualità politica, economica e culturale isolana, con un focus su Cagliari, intervistando i protagonisti del cambiamento. Per lo stesso motivo è nata Sardegna che Cambia: ricevere e dare informazione, essere un luogo di confronto online e offline, aprendosi alle persone e alla ricchezza dei punti di vista, diversi e spesso ribelli, di ciascuno.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento