17 Nov 2023

Progetto Tiresia: decostruire i ruoli di genere per una società più inclusiva

Scritto da: Elena Rasia

Uno spazio inclusivo e accogliente in cui si decostruisce una lunga serie di stereotipi, opponendo all'odio, alla violenza e alla prevaricazione la gentilezza e l'ascolto. È Progetto Tiresia, nato dalla volontà di un gruppo di persone eterogeneo e interdisciplinare che si muovono su più livelli per gettare le basi per costruire una società più equa e inclusiva.

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Padova, Veneto - Oggi vi racconterò di una realtà che costruisce eticamente e inclusivamente gli strumenti per portare gentilezza in un mondo spesso colmo di rabbia e frustrazione, il Progetto Tiresia. Nato un paio d’anni fa nel padovano riunendo un team di persone appassionate ed esperte di diversi settori – psicologia, sociologia, antropologia, arte, cultura e comunicazione – Progetto Tiresia ha il proposito di decostruire i ruoli di genere abbracciando diverse storie ed esperienze volte alla creazione di una nuova dimensione artistica.

L’idea è condivisa da un gruppo di professioniste la cui motivazione principale è stata quella di mettere in comune le loro competenze al fine di contribuire alla crescita della città in cui vivono e, più in generale, di promuovere cambiamenti significativi in vari aspetti della società. Grazia Di Sisto, digital strategist etica e inclusiva e fondatrice del progetto, mi racconta più approfonditamente gli intenti, gli obiettivi e le sfide nel portare un nuovo concetto di narrazione che non si ingabbi in stereotipi. «Il nostro obiettivo è partire dalla comunità per rivolgerci alla comunità stessa, mettendo le persone nella condizione di poter dialogare, ascoltarsi, aprirsi a storie che altrimenti non avrebbero mai avuto l’occasione di conoscere», spiega Grazia.

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«Il nostro è uno spazio inclusivo, dove ci si accoglie e ci si ascolta. In questi anni abbiamo spaziato tra mostre fotografiche, reading teatrali, racconti illustrati per l’infanzia, formazione e informazione, sia sul nostro territorio che online, e così facendo abbiamo avuto l’onore di conoscere e collaborare con persone e realtà molto diverse tra loro che tuttavia sposano la nostra idea: creare un mondo davvero a misura di essere umano, libero dall’odio, dalla violenza, dal patriarcato, da ogni forma di oppressione e di farlo con un approccio di gentilezza e di ascolto».

Anche i massi più duri possono infatti essere distrutti dalle radici del più delicate e il team Tiresia crede fermamente che questa durezza possa e debba essere trasformata in azioni positive per generare cambiamenti reali nel mondo. «Se impariamo ad ascoltare le altre persone impariamo anche a reagire in maniera costruttiva. Questo non significa che ci si debba sottomettere o tacere di fronte all’ingiustizia, ma piuttosto che dobbiamo cercare modalità di azione che siano coerenti con gli obiettivi di equità di genere e di promozione dei diritti».

Secondo Grazia infatti, l’uso della violenza o di atteggiamenti machisti per ottenere un cambiamento sociale può avere conseguenze negative: «Innanzitutto, queste azioni perpetuano il ciclo della violenza e del patriarcato anziché abbatterlo. Inoltre creano nuove forme di potere che spesso riproducono gli stessi modelli di oppressione che si cercano di combattere. Quando si ricorre a tali strumenti, si rischia di compromettere la causa stessa e di alienare potenziali alleate e alleati invece l’approccio raccomandato è quello di costruire basi solide per il cambiamento sociale attraverso la sensibilizzazione, l’educazione, il dialogo e la promozione di modelli positivi di comportamento».

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Ciò implica dare alle persone la possibilità di partecipare attivamente alla lotta per i diritti e l’equità di genere, incoraggiando la riflessione e la comprensione delle questioni legate all’oppressione di genere e alle discriminazioni in generale: «Questo approccio – prosegue Grazia – non solo è più efficace nel promuovere il cambiamento a lungo termine, ma contribuisce anche a creare una società più giusta, inclusiva e rispettosa».

Nel corso di questi anni Tiresia ha portato avanti una serie di progetti significativi, dimostrando un impegno continuo per abbattere ogni forma di oppressione. Una delle iniziative più rilevanti è stata la mostra fotografica “Fuck Gender Roles”, che ha sfidato  i ruoli di genere attraverso le potenti storie personali condivise dalle persone coinvolte. Questa esposizione ha gettato una luce nuova sulla complessità delle identità di genere, incoraggiando una riflessione approfondita sulla diversità e sull’inclusione.

Il team di Tiresia ha anche lanciato un progetto nelle scuole primarie chiamato “Rosa o Blu: Sii chi vuoi Tu.” Questo percorso è nato per guidare i bambini e le bambine nella scoperta di sé e del mondo che le circonda, promuovendo l’accettazione di sé e delle altre persone. L’obiettivo è di ispirare le giovani generazioni a esplorare la propria identità in un ambiente di sostegno e comprensione.

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L’accessibilità è un aspetto fondamentale del progetto Tiresia. Quest’anno infatti è stata avviata una collaborazione importante con i “Talents,” un gruppo di ragazzi nello spettro autistico. Hanno lavorato insieme per rendere più accessibile il luogo in cui è stata allestita la nostra mostra fotografica, contribuendo così a garantire un messaggio di inclusivo e accessibile a tutte le persone. Hanno offerto il loro sostegno al Padova Pride nella promozione dell’accessibilità per l’evento del 2023 e prevedono di continuare a contribuire al miglioramento dell’evento nel 2024. Questo impegno riflette la loro volontà di collaborare con altre organizzazioni e promuovere la diversità e l’uguaglianza di genere in eventi pubblici.

Questi sono solo alcuni dei progetti che portano avanti per la comunità e con la comunità che svolge un ruolo fondamentale e collaborativo: «Il nostro impegno non si limita all’interno dei luoghi che la nostra comunità frequenta. Riteniamo che sia importante estendere i principi di “safer space” anche a livello politico e sociale. Ci muoviamo attivamente per contribuire a rendere più sicuri e inclusivi gli spazi nella nostra città e oltre. Questo significa lavorare con organizzazioni locali, istituzioni pubbliche e altre comunità per promuovere politiche e iniziative che favoriscano la diversità, l’equità di genere e l’inclusione».

Il nostro obiettivo è partire dalla comunità per rivolgerci alla comunità stessa, mettendo le persone nella condizione di poter dialogare, ascoltarsi, aprirsi

Lo staff di Progetto Tiresia partecipa a dibattiti e discussioni politiche, sostenendo cambiamenti che mirano a creare un ambiente più equo per tutte le persone: «Collaboriamo con chi condivide i nostri obiettivi, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere l’adozione di politiche più progressiste. Il nostro impegno politico è un’estensione naturale del nostro desiderio di creare un mondo più giusto e inclusivo. Riconosciamo che la lotta per l’equità di genere va oltre i confini della nostra comunità e richiede un impegno costante per influenzare positivamente la società nel suo complesso. Siamo determinate a fare la differenza, sia all’interno che all’esterno dei nostri spazi, lavorando per costruire un mondo in cui ogni persona possa vivere senza paura e discriminazioni».

Grazia mi racconta anche che stanno lavorando a nuovi progetti per dare spazio a tematiche profonde legate all’appartenenza e all’identità. Progetto Tiresia mette in atto una rivoluzione gentile per un mondo sempre più accogliente e rispettoso delle differenze e noi, in questo caso, possiamo solo farci travolgere da questo tsunami di sensibilità e intelligenza e uscirne indubbiamente più arricchiti e consapevoli del mondo che ci circonda e che ci appartiene.

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