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Cagliari - Cagliari capitale delle lingue minoritarie del mondo. A ottobre il capoluogo isolano ha ospitato il lancio ufficiale di MyCulture+, la prima piattaforma in streaming, sullo stile di Netflix, dedicata a film, libri, audiolibri, videogiochi e produzioni realizzati nelle lingue minoritarie. Il progetto è stato presentato nell’ambito dell’assemblea generale della Ong Elen (European language equality network), e per la prima volta i lavori hanno avuto luogo in Italia, alla presenza dei delegati di 174 organizzazioni in rappresentanza di 50 lingue parlate in 25 Stati dell’Unione europea.
MYCULTURE+, PROGETTO SARDO CHE GUARDA AL MONDO
MyCulture+ è la prima piattaforma di Video on demand (Vod) destinata al cinema e alle produzioni multimediali realizzate nelle lingue minoritarie e regionali. È stato ideata e sviluppata interamente in Sardegna ed è dedicata a tutte le comunità minoritarie – che solo in Europa rappresentano oltre 50 milioni di cittadini – le cui produzioni sono spesso escluse dai grandi provider mainstream. È stata sviluppato dalle aziende Zippiri, Kitzanos e Inoke.
Il servizio è disponibile all’indirizzo myculture.plus: i contenuti video presenti sono produzioni cinematografiche e televisive inerenti le lingue minoritarie europee, tutelate dalla Carta Europea delle lingue regionali e minoritarie, e internazionali. «Tutti i film su MyCulture+ sono realizzati non in lingue mainstream ma sono parlati nelle lingue non ufficiali, regionali o minoritarie», spiega Alessandro Pisu, responsabile del settore distribuzione. «Al momento sono diverse le produzioni che hanno già aderito ma il numero sarà in crescita perché stiamo prendendo accordi per avere ad esempio film in inuit parlata in Canada e nelle lingue sudamericane».
MyCulture+ è destinato ai consumatori che possono accedere con un unico login a un ricco repertorio di contenuti multimediali, è un canale in cui vendere e rendere fruibile a un vasto pubblico in tutto il mondo qualsiasi contenuto multimediale: prodotti audiovisivi, libri, audiolibri, videogiochi. È un aggregatore di web tv e web radio. Presenti anche documentari acclamati dalla critica come Capo e Croce, dei registi Paolo Carboni e Marco Antonio Pani, che racconta la quotidianità dei pastori sardi.
OBIETTIVI E ORIZZONTI CHIARI
Emanuele Galloni, socio di MyCulture+, racconta la «missione etica della piattaforma, cioè quella di dare spazio e visibilità globale a voci e culture poco rappresentate sui media. Per molte di queste lingue non esiste ancora una programmazione regolare nelle emittenti nazionali o regionali di appartenenza. MyCulture+ offre uno spazio a quei numerosi talenti provenienti dalle realtà delle lingue minoritarie, creatori di contenuti audiovisivi di grande valore, che pur avendo i mezzi economici per produrli, non avevano, fino ad oggi, un medium audiovisivo per raggiungere con facilità la propria comunità linguistica e il pubblico internazionale».
Da Cagliari è partita anche una richiesta importante, ovvero quello di ratificare la Carta europea delle lingue minoritarie (Ecrml), il documento che tutela le lingue non ufficiali entrato in vigore nel 1998 ma non ancora ratificato dalla legislazione italiana. La proposta si è materializzata proprio durante l’assemblea generale di Elen, alla presenza di Fernand de Varennes, relatore speciale delle Nazioni Unite per lingue minoritarie. Si è dato inoltre il benvenuto ai nuovi membri di Elen: l’Università di Varsavia, l’Università di Poznan, il Centro per gli Studi Sami della Nord University e l’Ong irlandese Glór na Móna.
«È un grande risultato avere avuto a Cagliari la più grande Ong europea che tutela le lingue minoritarie», ha commentato Tore Cubeddu, delegato Elen. «Qui si sono discusse le linee guida per il futuro. Abbiamo fatto un grande sforzo per avere qui l’assemblea generale di Elen e per far diventare la Sardegna e la lingua sarda un epicentro della discussione. Ci auguriamo che questa assemblea porti a conseguire due risultati: aiutare a riportare il sardo al centro del dibattito politico e sociale e propiziare la ratifica dell’Italia della Carta europea delle minoranze linguistiche».
I lavori dell’assemblea generale sono entrati nel vivo sabato 7 ottobre al Palazzo Regio di Cagliari. Diversi i tavoli di confronto, anticipati da un intervento del professor Colin Williams dell’Università di Cardiff, che hanno spaziato dal recupero della lingua sarda secondo un gruppo di esperti di Galles, Paesi Baschi e Catalogna al riconoscimento del catalano, galiziano e basco tra le lingue ufficiali dell’Unione europea. Altro tema di discussione è stato la valorizzazione del catalano parlato ad Alghero. Una vetrina, quindi, anche per la lingue della Sardegna, e un’opportunità di promozione ma soprattutto una richiesta condivisa, a gran voce, di presa d’atto della ricchezza linguistica dell’isola.
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