20 Nov 2023

Reinventarsi a 45 anni: Marika Adianto tra letteratura per l’infanzia e homeschooling

Scritto da: Nicola Muratore

Marika Adianto, dopo aver insegnato a scuola per vent'anni, si licenzia e inizia e scrivere storie per l'infanzia. Inoltre ha un canale Telegram in cui recensisce libri e diversi altri progetti all'attivo. Con lei abbiamo parlato tutto di questo, di home schooling e di come dovrebbe cambiare l'educazione infantile, anche e soprattutto nella scuola pubblica, che oggi è troppo spesso ancorata a modelli e strumenti superati.

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Genova - «La burocrazia con cui bisogna avere a che fare oggi per lavorare nella scuola pubblica mi stava facendo perdere il contatto con quella che secondo me dovrebbe essere la priorità di ciascun insegnante ovvero l’educazione dei bambini. Per questo mi sono licenziata e ho iniziato a dedicarmi alla mia attività attuale: scrivo storie per l’infanzia». Queste sono le parole di Marika Adianto, che ho avuto il piacere di intervistare.

Marika, raccontaci un po’ che come è avvenuto questo cambiamento drastico.

Vi racconto come ho preso questa difficile decisione. Per vent’anni sono stata una maestra di scuola primaria. In quel periodo ho avuto la fortuna di seguire molti progetti interessanti tuttavia, qualche anno fa, ho iniziato a essere insofferente. Non nei confronti dei bambini – loro li ho sempre amati – ma verso la burocrazia. La scuola come istituzione sembrava aver perso di vista le priorità. Si era più concentrati sulle questioni burocratiche che sul benessere dei bambini. Quella era la mia priorità e questi i miei pensieri quando è scoppiato il Covid. Ho sopportato la didattica a distanza per pochi mesi, poi ho realizzato che la strada che stava prendendo la scuola non faceva più per me.

Gara Lumache 2

Dopo un anno di aspettativa, nel 2020 ho deciso di licenziarmi. Ci vuole molto coraggio e per questo è stato complesso. Ma desideravo osare. Volevo creare qualcosa di significativo per me e per gli altri. Volevo dare valore alla bellezza. Sono convinta che i libri portino bellezza nella vita delle persone, possono salvare la vita. E ce n’è sempre più bisogno. La letteratura, soprattutto quella per l’infanzia, e la scrittura sono sempre state la mia passione e ho sempre desiderato lavorare in questo ambito. Così ho iniziato a scrivere storie per l’infanzia e l’adolescenza e ho proposto ad alcuni amici di illustrarle. Successivamente abbiamo cercato delle case editrici che fossero interessate e infine siamo riusciti a pubblicarle.

Quali sono i temi principali delle storie che scrivi?

Il tema principale è la natura. Le mie storie raccontano la vita in natura e invitano a recuperare il contatto con essa, a conoscerla attraverso i sensi in maniera libera, cercando di recuperare l’armonia che si è perduta vivendo nelle città. È importante riuscire a rendersi conto che la natura offre di per sé occasioni di divertimento, di scoperta, senza la necessità di costruire un’esperienza. Con poco si può fare molto. Spesso ai bambini si propongono laboratori di scoperta della natura attraverso la sensorialità. In realtà basta stare in natura per dare stimoli ai bambini senza dover costruire attività apposite. Io da piccola per esempio con fango e foglie giocavo tutto il giorno. I bambini dovrebbero sperimentare questa libertà.

So che hai fatto anche istruzione parentale a tua figlia, cosa ne hai tratto?

Sì, grazie a questa esperienza ho visto i lati positivi e negativi di entrambe le esperienze educative ovvero la scuola pubblica e l’home schooling. In entrambe le situazioni è necessario dare il massimo. Il tempo in home schooling però mi ha fatto riflettere sulla mia esperienza precedente. Ho capito che non bisogna sostituirsi al bambino. I bambini sanno già fare tanto e non bisogna sovrastarli. In natura il bambino ha lo spazio per fare le sue esperienze in totale libertà e in sicurezza perché supervisionato da un adulto che lo fa sentire tutelato senza però tarpargli le ali. C’è ancora tanto da imparare a riguardo!

Questo approccio mi ha fatto pensare al Micronido Karibu. Chissà che un giorno non collaborerete! So che hai anche dei progetti paralleli a questo, vuoi parlarcene?

Sì, con due amiche d’elezione – Elisa Zinnamosca che scrive e illustra oltre a essere musicista e insegnante, e Arianna Pala, illustratrice anche lei – nasce lulArt, attraverso il quale cerchiamo di far conoscere i nostri libri. Lo trovate su Facebook, Instagram e Telegram. 

luluart

Per mantenere un contatto con chi ci segue pubblichiamo una storia ogni due settimane e raccontiamo cosa accade nel giardino. Io per esempio ho incontrato diversi animali e dunque parlo di come noi interagiamo con loro. Di solito concludo i racconti con una domanda finale in modo che chi legge possa portare avanti la storia e coinvolgere attivamente i bambini. Lo scopo quindi è far conoscere quello che facciamo offrendo anche la possibilità di interagire, attraverso uno spazio di dialogo.

BuboloLibri invece è il mio “bambino”. È un canale Telegram in cui recensisco albi illustrati e letteratura per infanzia e adolescenza. Recensisco solo cose che mi piacciono davvero e che ho letto. Propongo le cose che per me hanno valore e che sono belle, come dicevo prima. Non critico i libri che non mi piacciono, ma scelgo di parlare solo delle cose belle che leggo quindi troverete solo recensioni entusiaste. Non ho sponsor o collaborazioni quindi posso essere completamente spontanea.

Basta stare in natura per dare stimoli ai bambini senza dover costruire attività apposite. Io da piccola per esempio con fango e foglie giocavo tutto il giorno

Spesso le persone mi chiedono consigli ad hoc per situazioni delicate. Magari i genitori cercano storie su temi particolari, come per esempio sul lutto o sul passaggio da una scuola a un’altra. In quei casi se non mi sento preparata mi documento, osservo, prendo nota e solo quando ho letto qualcosa di appropriato fornisco il consiglio. Questo rende tutto più intimo. In più ho dato spazio ad autrici piccole come me; se posso mi piace favorire chi come me ha qualcosa da raccontare.

Ci sono altri progetti di cui ci vuoi parlare?

Un altro progetto a cui ho preso parte deriva da Redefine Vision, associazione che si occupa di educazione visiva attraverso il metodo Bates. Mi è stato chiesto di scrivere delle storie che io ho chiamato “immaginazioni”. Sono delle meditazioni visive. È un progetto che viene diffuso gratuitamente, accessibile a tutti. Il bambino chiude gli occhi e immagina un percorso. Questa attività stimola la fantasia e  l’immaginazione. Inoltre il bambino muove i bulbi oculari pur tenendo chiuse le palpebre e così li allena. Si fanno vivere al bambino esperienze di evasione.

Gara Lumache 1
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Far conoscere i miei libri ai genitori e insegnanti affinché comprendano il valore di queste storie. I libri dovrebbero essere stimolo a fare cose insieme. Vogliamo creare una serie di strumenti all’interno dei libri con stimoli e spunti per attività di scrittura e proposte operative, in modo che chi vuole trovi degli spunti per attività in natura. Mettiti in ascolto e osserva! Sentiti libero di esprimerti! La speranza dunque è di continuare a scrivere le mie storie e di arrivare a sempre più persone e di incontrarle personalmente. Magari di collaborare con le biblioteche.

Non vorresti arrivare a pubblicare con grosse case editrici?

Sarei ipocrita a dirti di no. Mi piacerebbe pubblicare con grandi case editrici tuttavia voglio rimanere me stessa. Io posso scegliere chi illustra le mie storie e chi illustra sceglie me. L’incontro e la condivisione con chi ha lo stesso sentire è fondamentale. Più ci si affida a grandi case editrici e più bisogna scendere a compromessi.

Quali sono i tuoi libri e dove possiamo trovarli?

I libri pubblicati per adesso sono tre e si trovano online, ma si possono anche ordinare in qualsiasi libreria. E sono La gara delle lumache, Edizioni del Faro; A spasso nel bosco, in riga edizioni; Ma tu non ci vai a scuola?, Youcanprint.

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