9 Nov 2023

A Leonforte la scommessa di quattro amici sulla lombricoltura siciliana

Scritto da: Maria Enza Giannetto

A Leonforte, in provincia di Enna, tre anni fa quattro amici hanno intrapreso un progetto di lombricoltura puntando sull'allevamento dei lombrichi per produrre humus, un fertilizzante naturale e totalmente ecologico in grado di nutrire il terreno senza ricorrere ad agenti chimici. Un'idea imprenditoriale che parte dalla natura e dall'interazione tra materiale organico per rigenerare la terra stessa.

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Enna - Nutrire le piante rispettando l’ambiente. È questa la sintesi dell’attività lanciata da Lombricoltura Siciliana con l’idea di business, certo, ma con grande attenzione verso l’ambiente. Il progetto, nato a Leonforte, in provincia di Enna, trae infatti linfa dalla passione per la terra, gli animali e l’aria aperta, che hanno portato quattro amici a diventare soci e tracciare un nuovo percorso basato sulla visione della Natura come “laboratorio” vivente, in grado da solo di provvedere a tutte le necessità degli esseri viventi.

Questa storia affonda le radici “territoriali” nell’antico borgo rurale di Casuto e nell’idea di Luis Marin Alcaide – un nome che abbiamo già incontrato parlando di Conza di cui è socio – spagnolo di nascita ma ormai leonfortese per lavoro e amore. «Sono un appassionato di botanica – spiega – , amo e rispetto la natura, ho scoperto l’importanza degli antichi modi di coltivare la terra e ne sono rimasto affascinato. Proprio da questa corrispondenza di amorosi sensi con madre terra nasce l’idea di questo progetto imprenditoriale. Il mio credo infatti è “se ti prendi cura della terra, la terra si prenderà cura di te”».

lombricoltura siciliana
LOMBRICOLTURA SICILIANA: UN PROGETTO CHE GUARDA ALLA TUTELA DELLA NATURA

«Vivendo da anni in campagna e lavorando il mio orto – racconta Luis di Lombricoltura siciliana – mi capitava spesso di ritrovarmi a dover trovare soluzioni per fertilizzare e nutrire il terreno, ma il più delle volte mi venivano proposte alternative fortemente inquinanti. Per me è un controsenso: amare la terra e i suoi prodotti e poi avvelenarla e di conseguenza mangiare prodotti non sani. Da qui la folle idea. Ho cominciato, inizialmente da solo, a studiare e a sperimentare l’humus di lombrico e ho visto che funzionava e dava un ottimo rendimento. Ci ho messo qualche anno per capire esattamente come fare».

«Dopo la sperimentazione in proprio – continua – ho pensato di coinvolgere anche Giovanni, il cognato della mia compagna, che insieme ad altri suoi parenti ha un piccolo allevamento di bovini. Abbiamo pensato di mettere insieme idee e forza imprenditoriale per trasformare il letame di bovino della loro azienda in un ottimo fertilizzante grazie alla digestione dei lombrichi». Nasce così, nel 2020, Lombricoltura siciliana in cui Antonio, Andrea, Giovanni e Luis hanno messo insieme le loro forze per restituire al territorio ciò che quell’opera di sfruttamento ambientale aveva portato via.

humus

Già, perché alla fine degli anni Novanta una parte dei terreni su cui insiste l’azienda era stata individuata da una multinazionale in cerca di idrocarburi per effettuare delle trivellazioni. Dopo vari mesi, a causa della esigua quantità di gas ritrovato, l’attività era stata bloccata e a ridosso della splendida cornice dei monti Erei e della verdeggiante Riserva Naturale Orientata Monte Altesina era rimasta un’arida piattaforma in cemento.

In poco tempo ciò che era risultato da quella ricerca di fonti energetiche inquinanti viene trasformato in un’attività totalmente ecologica e sostenibile proprio attraverso la lombricoltura. «Siamo orgogliosi – continua – di far parte di una comunità che attribuisce grande importanza alla conservazione dell’ambiente. Ci impegniamo attivamente per preservare il nostro patrimonio naturale attraverso pratiche agricole sostenibili, il rispetto dei cicli naturali e la promozione di uno stile di vita in armonia con la natura».

Per me è un controsenso: amare la terra e i suoi prodotti e poi avvelenarla e di conseguenza mangiare prodotti non sani. Da qui la folle idea

LA LOMBRICOLTURA SI BASA SULL’ATTIVITÀ DELLO SPAZZINO DEL MONDO

Ma come funziona la lombricoltura? Ovviamente alla base c’è il lombrico, spesso definito “lo spazzino del mondo”, che ingerisce rifiuti organici e letami di varia natura trasformandoli in humus, una vera e propria risorsa naturale dalle magnifiche proprietà. L’humus è quindi uno dei migliori concimi naturali: la sua funzione principale è quella di ammendante naturale per il terreno e possiede tutti gli elementi nutritivi necessari allo sviluppo delle piante.

«L’Humus di lombrico – spiega Luis –, chiamato anche “vermicompost”, è un ammendante naturale, organico, inodore, fresco e morbido. Si tratta di un prodotto altamente ecologico poiché si trova in natura e contribuisce al riutilizzo dei rifiuti organici. Ormai sono un appassionato di questo prodotto che però, non nascondo, è difficile portare in distribuzione. Noi ci appoggiamo a dei punti vendita in Sicilia e se ci sono vivai interessati spediamo direttamente il nostro humus».

allevamento
LOMBRICOLTURA SICILIANA: ABBIAMO A CHE FARE CON ESSERI VIVENTI

«L’humus – continua Luis – contiene da 250 a 300 milioni di elementi viventi, agendo come regolatore e rigeneratore del suolo. Le piante trattate con il nostro humus ricevono in modo naturale forza e vigore, diventando più resistenti agli agenti patogeni. Inoltre, l’humus di lombrico fa parte di un sistema di gestione razionale delle risorse naturali che porta enormi benefici all’agro-ecosistema e alla biodiversità perché è un prodotto al 100% naturale che rispetta ed evita l’uso di additivi chimici».

Insomma, i quattro imprenditori hanno deciso di dare alla natura l’opportunità di fare da sola la sua parte. «Noi di Lombricoltura siciliana utilizziamo solo letame bovino di allevamenti di prossimità non intensivi, trasformandolo da prodotto inquinante ad ammendante organico di alta qualità. Peraltro eseguiamo noi stessi l’intero processo di produzione al coperto tra vasche per garantire le condizioni ideali di vita dei lombrichi fino all’estrazione e al trasferimento nell’area di essiccazione al chiuso».

«In molti – conclude – pensano che allevare lombrichi sia semplice, ma non lo è affatto. Anche perché bisogna ricordare che abbiamo a che fare con esseri viventi che vanno trattati con rispetto e che, è vero, ci garantiscono un introito, ma anche di lavorare la terra in maniera sostenibile. Quello che posso assicurare è che il sistema presenta molti vantaggi come la sicurezza di quello che viene utilizzato nel terreno, senza agenti infestanti, e con risparmio idrico ed energetico».

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