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Campania - In questo articolo abbiamo ripercorso e approfondito, attraverso la testimonianza del Presidente Gianluca Felicetti, la storia della LAV – Lega Anti Vivisezione, un’associazione italiana che si batte da anni in difesa dei diritti degli animali. Partendo dall’assunto antispecista che l’uomo non è al vertice delle specie animali, ma che è un animale tra gli animali, i volontari e gli attivisti di LAV si adoperano per far sì che tutte le specie viventi siano considerate con pari dignità e diritti, che siano tutelate e protette e non sfruttate per profitto o interesse.
LAV NAPOLI PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI
Oggi la LAV ha sedi dislocate su tutto il territorio nazionale e quella di Napoli è stata fondata intorno alle metà degli anni ’80. Abbiamo fatto due chiacchiere sui diritti degli animali con Flavia Angrisano Maresca, volontaria dal 1999 e attivista dal 2004, che ci ha raccontato la sua esperienza e quelle che sono le particolarità e le difficoltà di fare attivismo a Napoli.
Flavia ha deciso di diventare vegetariana, insieme a sua madre, nel 1993. Entrambe si erano guardate intorno e hanno sentito di non poter continuare a mangiare carne. «All’epoca non conoscevo nessun altro che avesse fatto la stessa scelta», mi ha raccontato Flavia. «Solo quando sono entrata a far parte di LAV ho incontrato altre persone che avevano la mia stessa visione del mondo».
Erano anni in cui la sensibilità era diversa e minore la consapevolezza. «Se oggi si trovano alternative vegetariane e vegane in molti ristoranti e pizzerie e persino nei supermercati lo si deve soprattutto alle campagne animaliste che da anni scendono in piazza e che hanno portato le persone a riflettere su questi temi e a cambiare alimentazione e stile di vita».
Eppure, nonostante le cose stiano lentamente cambiando, la strada verso la tutela dei diritti degli animali è ancora lunga. «Recentemente mi è arrivata una segnalazione riguardante un circo arrivato ad Afragola. Noi andremo a verificare in che condizioni sono tenuti gli animali, ma purtroppo i circhi sono ancora legali e, se gli animali sono considerati in buona salute, non possiamo intervenire. Non possiamo credere però che queste creature nei circhi stiano bene: qualsiasi animale in cattività è un animale maltrattato».
È infatti lo stesso concetto di maltrattamento che dovrebbe essere rivisto da un punto di vista legislativo, perché non tiene conto delle condizioni psicologiche di questi esseri viventi. «Qualche anno fa abbiamo portato avanti anche una campagna per chiedere l’inasprimento delle pene per chi commette reati contro gli animali. A piccoli passi e unendo le forze si possono ottenere grandi cambiamenti».
IL LAVORO SUL TERRITORIO E L’IMPORTANZA DI UNIRE LE PROPRIE VOCI
La sede di Napoli conta circa un centinaio di volontari, ma pochi di loro sono attivisti e questo rende difficile incidere sul territorio. «Ci sarebbe bisogno di una forza unita e compatta, che a Napoli non sempre si riesce a ottenere. Gli obiettivi di noi attivisti di LAV sono ambiziosi: vogliamo completamente rivoluzionare il modo di vivere di tutti e creare una società che non infierisca su nessuna specie vivente».
Per fare questo, secondo Flavia, è necessario che tutti alzino la propria voce. «Le manifestazioni organizzate in tutta Italia sono la prova che le persone sentono sempre più forte il bisogno esprimere il proprio parere riguardo i diritti degli animali. In più, fanno bene al cuore di chi fa attivismo perché, quando si è circondati da persone che guardano nella stessa direzione si smette di sentirsi soli nella propria battaglia e si respira aria di cambiamento».
Numerose sono le azioni di supporto condotte da LAV sul territorio di Napoli. «Oltre a aderire alle campagne promosse da LAV Nazionale, sosteniamo economicamente chi si occupa di colonie feline – purché siano registrate e proseguano con le sterilizzazioni – portando cibo e contribuendo alle spese mediche. Facciamo sopralluoghi quando ci vengono segnalati possibili casi di maltrattamento e, in generale, quando ci viene chiesto aiuto, aiutiamo chi ne ha bisogno».
LA COLLABORAZIONE CON LA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO
Dallo scorso agosto, la sede di LAV Napoli collabora con la Comunità di Sant’Egidio nell’assistere anziani che vivono soli con i loro animali, portando cibo, accompagnando l’animale a fare una visita dal veterinario o una toelettatura. «Il volontariato fa sempre bene a chi lo fa prima che a chi lo riceve e questa è stata un’esperienza meravigliosa. Per questi anziani questi animali sono diventati l’unica compagnia, la loro famiglia e quando incontrano persone nuove hanno voglia di raccontarsi e di fare due chiacchiere. È stato uno scambio diverso dal solito, che però mi ha piacevolmente sorpreso e che non mi aspettavo sarebbe stato così arricchente», ha raccontato Flavia.
«Credo che se ognuno di noi dedicasse una parte della propria vita al volontariato, in qualsiasi ambito, che siano gli ospedali, le mense, le case di riposo o di accoglienza, insomma, se ognuno di noi facesse una piccola parte, il mondo sarebbe un posto migliore».
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