2 Nov 2023

La Tienda, la bottega equosolidale che ribalta le logiche della grande distribuzione

Scritto da: Claudia Moschetti

La Tienda è una bottega equosolidale che coniuga un commercio nobile alla cultura e alla solidarietà, puntando su prodotti biologici di qualità a chilometro zero e organizzando iniziative solidali per le comunità che ne hanno bisogno. In questo modo il progetto sovverte le logiche della grande distribuzione, creando un legame a doppio filo fra chi vende, chi produce e chi acquista.

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Campania - Si possono offrire prodotti di qualità sostenendo nel contempo i piccoli produttori del territorio? La Tienda Bottega Equosolidale è nata proprio con questo obiettivo. Fondata dodici anni fa e attualmente gestita da Salvatore D’Amico, ex professore di Lettere in pensione, La Tienda si presenta come l’antitesi dei supermercati e dei grandi distributori che, fondati sul sistema capitalista, alimentano una produzione smisurata senza badare alla qualità dei prodotti e alle condizioni di lavoro dei dipendenti, mettendo al primo posto gli introiti a discapito del resto.

«Le persone ormai acquistano cibo senza preoccuparsi della sua provenienza e non è un caso che si ammalino con maggiore frequenza di prima», dice il signor D’Amico. «Per questo alla bottega equosolidale ci teniamo che i nostri prodotti siano di ottima qualità, senza pesticidi e a chilometro zero. I nostri clienti possono testimoniare che ogni mercoledì veniamo riforniti di alimenti freschissimi e controllati». 

La tienda bottega equosolidale
I VANTAGGI DELLA SPESA EQUOSOLIDALE

I vantaggi della spesa a chilometro zero, provenienti da una filiera corta che vende prodotti locali nelle vicinanze del luogo di produzione, sono infatti numerosi, sia per i compratori sia per i produttori. Significa mangiare sano spendendo poco e proteggendo l’ambiente, dato che le spese dei trasporti sono minime, e significa aiutare le piccole imprese che valorizzano il territorio. 

«Uno dei nostri fornitori è Girolomoni, membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio Equo e Solidale, che è stata la prima in Italia a entrare nella World Fair Trade Organization. E il nostro pane viene invece dal Panificio Russo di Petrella, situato ad Acerra. Ha prodotti di eccellenza, controllati dalla selezione dei semi alla macinazione fino alla cottura nel forno in pietra, ed è certificato Gambero Rosso». Ma la scelta dei prodotti equosolidali non implica solamente un aiuto per i produttori locali: anche i Paesi in via di sviluppo – che forniscono caffè, zucchero di canna, cacao, tè e tisane – possono beneficiare di questa scelta dei consumatori.

Il desiderio di preservare il benessere del tessuto di piccoli negozi onesti e solidali, schiacciato dai grandi distributori come Amazon, si riflette anche nella scelta consapevole di non approfittare dell’aumento dei prezzi degli ultimi mesi. «È in atto una vera e propria speculazione sui prezzi, a cui noi non vogliamo assolutamente prendere parte. Ci limitiamo ai piccoli aumenti necessari imposti dai produttori, senza lucrare sull’emergenza attuale. Anche i nostri sconti, quando attivi, non incidono sul prezzo pagato ai produttori, ma sono una diminuzione dell’introito della bottega». La Tienda mette dunque al primo posto il benessere di produttori e consumatori, facendo dell’onestà, della cordialità e dell’umanità i cardini della sua attività.

A La Tienda Bottega Equosolidale ci teniamo che i nostri prodotti siano di ottima qualità, senza pesticidi e a chilometro zero.

SOLIDARIETÀ E CULTURA

La spesa consapevole non è l’unica cosa che sta a cuore a La Tienda Bottega Equosolidale, il cui scopo è coniugare un commercio nobile alla cultura e alla solidarietà. In primis, la bottega si occupa di una raccolta solidale di alimenti fin dall’avvento dell’emergenza Covid. I clienti possono passare in negozio in qualsiasi momento e depositare nell’apposita cassetta cibo che verrà poi consegnato a famiglia in difficoltà. Inoltre ogni sabato mattina La Tienda, in collaborazione con l’azienda agricola biologica Floricola Pastore di Roberto Faccioli, regala l’invenduto a chi ne ha bisogno.

E non mancano iniziative di solidarietà a favore dei senzatetto, per i quali sono state raccolte scarpe e coperte, dei bambini nei campi rom, a cui sono stati donati giocattoli, e delle carceri, che hanno ricevuto oltre tremila libri per comporre una biblioteca per i detenuti. «Con lo scoppio della guerra in Ucraina ci siamo anche premurati di inviare medicinali e altri beni di prima necessità alle persone del posto», racconta il signor D’Amico, «L’ambasciatore ucraino qui a Napoli è stato felicissimo di sapere che insieme ai nostri clienti e sostenitori abbiamo riempito ben due autoambulanze».

La tienda bottega equosolidale

La solidarietà si coniuga alla cultura anche nei numerosi eventi ospitati nella saletta della bottega. Nel corso degli anni sono stati organizzati numerosi eventi culturali, mostre di quadri e fotografie, fumetti, presentazioni di libri, invitando anche associazioni che lavorano sul territorio e nel sociale, come ad esempio la Fondazione Giancarlo Siani e la cooperativa Lazzarelle, impresa sociale che produce caffè nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli. Attualmente è anche in atto un’iniziativa di scambio libri «I clienti portano un libro da casa e ne ritirano uno qui riposto» cosicché la cultura continui a girare e si dia l’occasione, a chi non ce l’ha, di avvicinarsi a nuovi saperi.

I PROPOSITI FUTURI DELLA BOTTEGA EQUOSOLIDALE

Per gli anni a venire, Salvatore D’Amico sogna che la bottega continui il suo lavoro all’insegna della solidarietà e della cultura affinché tutto il bene fatto negli ultimi anni non vada perduto. «A 73 anni ormai non ho più l’energia per mandare avanti tutto da solo. Penso sia ora di andare in pensione, ma si sta rivelando molto difficile trovare acquirenti onesti, pur avendo un buon profitto e un trend di crescita», dice.

La tienda bottega equosolidale

«Vorrei trovare innanzitutto dei soci – badate bene, soci, non semplici dipendenti – mentalmente giovani, che vogliano imbarcarsi in quest’avventura con energia e nuovi capitali per rilanciare tutto, così da equilibrare anche il tempo speso nel lavoro nel gruppo. E poi vendere La Tienda a chi la vuole rilevare per portare avanti i principi di solidarietà su cui si fonda, con onestà e diligenza», conclude.

Un appello ai giovani napoletani volenterosi, dunque, che sicuramente apprezzerebbero una vetrina come quella del Vomero e uno spazio economico e sociale così ben avviato, amato dalla comunità che serve e con cui collabora da anni. «Chiunque voglia condurre in modo trasparente e coscienzioso questa attività può contattarmi tramite la pagina Facebook o passare in bottega. Il lavoro di La Tienda non può e non deve fermarsi con me. Continuiamo a difendere l’Umanità del territorio e dei suoi produttori in questo mondo ormai alienato e senza coscienza equosolidale».

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