Sibille, Alice e la sfida di JoyEnjoy: rigenerare la comunità attraverso arte e cultura
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Bolzano, Trentino Alto Adige - È il paese più a sud dell’Alto Adige, il primo che si incontra venendo da Trento, al confine tra le due province. Salorno non rappresenta soltanto l’area vinicola più grande della regione, ma con la “chiusa” costituisce una barriera naturale tra l’area di lingua germanica e quella di lingua italiana, come anche il confine tra la Bassa Atesina e la Piana Rotaliana nella provincia di Trento. È proprio qui, su una “frontiera” ricca di contaminazioni culturali e quindi potenziale ponte tra le due province, che l’associazione JoyEnjoy ha deciso di creare un polo culturale e sociale per l’intera comunità.
Fondata nel 2014 da un gruppo di amici e capitanata da Sibille Bazzanella e Alice Caldani, attraverso un processo di rigenerazione partecipata e urbana JoyEnjoy vuole favorire la nascita dal basso di legami e stimolare innesti culturali con valore sociale. “kulturZONA” è uno dei tre progetti vincitori del bando Generazioni, organizzato dalle cooperative sociali Young Inside e Inside in collaborazione con Mercurio società Cooperativa, che si è distinto per la proposta rigenerativa che mira a riconnettere i legami intergenerazionali con quelli sociali e territoriali attraverso la cultura e le arti performative, come attivatori di luoghi e persone.
KULTURZONA
«Vogliamo riqualificare uno spazio del paese che ora è in disuso, l’ex RSA, e creare un polo per la comunità co-progettato insieme alla comunità stessa che possa essere da stimolo a mantenere viva l’azione, le relazioni, le realtà, i centri giovanili del paese e quelli dei paesi limitrofi, della Bassa Atesina e della Piana Rotaliana. Sono anni che creiamo collaborazioni tra le due province», racconta Alice.
JoyEnJoy promuove iniziative culturali, artistiche, sociali e ricreative atte a favorire una partecipazione attiva della comunità e si è sempre contraddistinta nel corso degli anni per la messa in scena di musical, spettacoli di intrattenimento e iniziative che accrescono il senso di collettività. Gli eventi portati in scena puntano sempre alla collaborazione con le realtà di zona. E anche per il progetto “kulturZONA” si avvieranno relazioni con differenti enti e realtà del terzo settore, in particolare con associazioni giovanili operanti tra la provincia di Trento e quella di Bolzano per creare importanti legami tra le due località e abbattere le barriere linguistiche.
LE COLLABORAZIONI
Durante questi mesi di formazioni previsti dal bando Generazioni, Sibille e Alice hanno conosciuto anche gli altri progettisti, è nata così l’idea di co-progettare con il collettivo “I Moka” e con l’associazione L’officina della Nuvola, che operano rispettivamente a Bolzano e a Ronchi Valsugana. Le due realtà arricchiranno il polo con le loro offerte – laboratori, eventi, storytelling, documentari –, mentre JoyEnJoy sosterrà le due realtà attraverso interventi ed eventi con le arti performative. In questo modo si darà vita a nuove connessioni tra generazioni e territori differenti che troveranno inedite occasioni di incontro, laboratori ed esperienze nella comunità di Salorno.
«Abbiamo delle idee sulla riqualificazione dello spazio, ma il nostro obiettivo è progettarlo con la comunità, non calare qualcosa dall’alto che la comunità non sentirebbe come propria. Stiamo pensando a eventi specifici con professionisti per immaginare la forma che daremo allo spazio, anche attraverso esperienze sensoriali guidate da esperti. La definizione precisa al momento non vogliamo darle, noi siamo forti nelle arti performative ma non vogliamo che sia solo su questo», continua Alice.
Gli spazi dell’ex RSA di Salorno verranno rigenerati partendo dalle persone, creando legami e stimolando un processo di innesti culturali con valore sociale ad ampia portata per dare vita a coinvolgimento, inclusione, fidelizzazione e a una nuova e partecipata concezione del luogo. Il polo sorgerà grazie alla rigenerazione attuata con la collaborazione dello studio di architettura e urbanistica Campomarzio e si concluderà entro dicembre 2024. Il progetto punterà quindi a rigenerare i legami intergenerazionali e interculturali attualmente presenti sul territorio che non sempre lavorano in rete.
JoyEnJoy ricoprirà il ruolo di community manager, mettendo in relazione e incentivando un dialogo tra le realtà e includendo anche organizzazioni regionali, con lo scopo di promuovere una progettazione partecipata e di dar vita a un vero luogo di rappresentanza per i vari interlocutori. Saranno così rigenerate anche le connessioni tra le persone attraverso le visioni condivise dagli stakeholder che definiranno il progetto stesso. Un contenitore inclusivo, uno spazio in cui soggetti, individui e organizzazioni provenienti da realtà e generazioni diverse svilupperanno nuove connessioni.
«Sarebbe bello – confessa Alice – che “kulturZONA” diventasse un modello di ispirazione per altre zone come la nostra spesso all’ombra delle città più grandi, in cui la comunità possa incontrarsi in modo super trasversale. Negli ultimi anni abbiamo cominciato a pensare alle giovani generazioni organizzando laboratori e workshop che possano appassionare anche loro».
«Il nostro sogno è che diventi uno spazio intergenerazionale: di fronte hanno costruito la nuova casa di riposo, nello stesso complesso abbiamo la sede della nostra associazione, poi c’è anche un’associazione per famiglie e bambini, un’altra associazione per anziani. Sembra il luogo perfetto per inglobare diverse realtà che si occupano di diverse età e fare insieme tante cose. Unendo le forze nascono le creazioni migliori e potenti. Da soli invece si fa davvero poco», conclude Alice.
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